Tsu: come funzionava e come non si guadagnava
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Li volevi? Beh, dimenticateli, da Tsu non li avrai |
Tsu.co era un social network che è salito alla ribalta in poco tempo in quanto prometteva un guadagno monetario agli utenti senza sforzo alcuno.
La possibilità di guadagnare soldi su un social, quando solitamente è una perdita di tempo, ha intrigato tantissime persone che ci si sono gettate a capofitto senza curarsi che già dalla partenza il "progetto" puzzava di pesce.
Iniziamo con le premesse/promesse del social:
Tsu prometteva di pagare gli utenti registrati sul "social" sulla base delle visualizzazioni che i loro post e le loro condivisioni avrebbero fatto. Gli utenti più attivi, quindi, avrebbero guadagnato di più. La cosa ha allettato parecchia gente e il social ha registrato alcuni milioni di utenti in tutto il mondo. Nulla che potesse scalzare Facebook ovviamente, ma per un progetto con pochissima spesa pubblicitaria basato sul passaparola non è stato un cattivo risultato.
La possibilità di guadagnare soldi su un social, quando solitamente è una perdita di tempo, ha intrigato tantissime persone che ci si sono gettate a capofitto senza curarsi che già dalla partenza il "progetto" puzzava di pesce.
Iniziamo con le premesse/promesse del social:
Tsu prometteva di pagare gli utenti registrati sul "social" sulla base delle visualizzazioni che i loro post e le loro condivisioni avrebbero fatto. Gli utenti più attivi, quindi, avrebbero guadagnato di più. La cosa ha allettato parecchia gente e il social ha registrato alcuni milioni di utenti in tutto il mondo. Nulla che potesse scalzare Facebook ovviamente, ma per un progetto con pochissima spesa pubblicitaria basato sul passaparola non è stato un cattivo risultato.
Passaparola aiutato dal sistema degli "inviti": invitando persone a registrarsi si avrebbe avuto un guadagno pari al 30% di quanto avrebbero guadagnato loro e un 10% degli iscritti invitati dai tuoi amici e il 3% degli amici degli amici degli amici.
La promessa del "social" era di erogare agli utenti il 90% degli introiti provenienti dalla pubblicità trannenendo solamente il 10%.
Già da questo fatto si intuiva che i conti non tornavano: il social ha sicuramente dei costi, e decisamente il 10% dell'incasso non bastava a coprirlo...
Il social si basava su un'interfaccia poco reattiva e ben poco curata, il dominio era perfino privo del protocollo di sicurezza HTTPS, ma anche così il progetto era fallimentare in quanto sul sito comparivano a malapena due banner di Google Adsense che non venivano MAI aggiornati. Insomma si scorreva la bacheca visualizzando perfino migliaia di post degli utenti senza generare un minimo di traffico di valore sul sito. Quei banner pagano anche in base a quante volte vengono visualizzati usando le MIGLIAIA come unità di misura, visualizzarli una volta equivale al nulla cosmico.
Ma entriamo nel dettaglio del guadagno promesso:
Quanto e come si guadagnava
Non si trattava di una informazione ufficiale ma alcuni utenti hanno tirato le somme stimando il guadagno in 5 centesimi di dollaro ogni mille visualizzazioni dei post. Erano pochi, ma stando alla mia esperienza in realtà se ne facevano ancora meno.Questo ha spinto gli utenti a pubblicare a raffica tutto quello che potevano, rendendo il social da poco godibile ad una vera e propria discarica. Tutti gli utenti erano impegnati a pubblicare a più non posso cercando di spremere quanti più centesimi possibile, convinti che la quantità avrebbe compensato il guadagno misero. Poi però la piattaforma ha limitato il numero di post giornalieri a 24.
Altro segno che qualcosa non andava.
Non avevano nemmeno tenuto conto dei post non pagati con la scusa del copyright e del fatto che perfino quei miseri 5 centesimi ogni mille erano sovrastimati.
Nonostante tutte queste premesse però qualcuno ci ha comunque provato. Beata ignoranza.
Insomma, prima di raggiungere la "soglia di pagamento", quella cifra in denaro che molti servizi online prevedono prima di procedere al pagamento ma che in un sito simile era folle, per l'utente medio sarebbero dovuti passare anni.
Ma qualcuno riusciva a guadagnare?
In teoria era possibile, in pratica hanno ricevuto dei spicci solo in pochissimi.Dopo alcuni mesi dalla pubblicazione, a quanto avevo trovato nelle mie ricerche, solo due utenti avevano ricevuto il famoso assegno da 100 dollari, uno aveva 10 mila iscritti/referal e uno ne aveva 20 mila, fatti in forse due mesi. La cosa interessante è che gli assegni erano scritti a mano...
Non solo il metodo di pagamento era ormai desueto già all'epoca, o per lo meno non l'unico possibile, ma degli assegni compilati a mano indicano che sicuramente ne avevano staccati ben pochi non avendo avuto bisogno di automatizzare la faccenda. Quindi potrei ipotizzare che a ricevere assegni fossero stati quei due che hanno testimoniato online e ben pochi altri, immagino al massimo altri tre per essere generoso. Altro segno: tre indizi fanno una prova.
Successivamente, dopo che Zeb89 ha scoperto la piattaforma e ne fu folgorato, ha raccontato il suo punto di vista: con 20 mila iscritti e forse oltre 15 mila referral guadagnava nemmeno 100 dollari al mese. E la piattaforma aveva anche dei costi di pagamento.
Per curiosità e maggiore studio ho provato ad iscrivermi alla piattaforma, quando ho detto che c'erano solo due banner mai aggiornati parlavo per esperienza diretta, senza promettere nulla ad i miei iscritti ho pubblicato qualcosa e condiviso il link ref sulla pagina che all'epoca aveva 5000 iscritti. Risultato: 7 follower, 1 ref. Pubblicato cinque volte in totale sulla piattaforma. Dopo alcuni giorni zero centesimi di guadagno. Decisamente promettere guadagni all'utente medio era solamente uno specchietto per le allodole.
Il sito in poco tempo, come dicevo prima, si è ridotto ad una fogna a cielo aperto e gli unici utenti presenti erano dei ragazzini con tempo da perdere che pubblicavano fesserie a nastro e si riunivano in gruppetti per visualizzare e votarsi i post a vicenda.
Purtroppo per loro il sito venne chiuso dopo poco più di un anno con nessun avviso e ben poche spiegazioni.
In pratica sono scappati col malloppo e probabilmente hanno tenuto aperto finché avevano pochi soldi da sborsare (Zeb89 qualche pagamento lo ha visto, in cambio di pubblicità che se si fosse fatto pagare gli avrebbe fruttato come minimo cento volte tanto) e hanno chiuso baracca quando troppi account avevano raggiunto la soglia di pagamento.
Di quale malloppo parlo? Lo spiego qui
I pagamenti statunitensi non sono un grande problema, ormai il metoro di pagamento piu' diffuso e; la mastercard di payoneer che in automatico ti assicura un conto in banca negli states, il problema semmai e' il fatto che i follower devono essere su tsu e non provenirfe da altre fonti, in pratica e' un sistema che oltre ad essere piramidale non e' per nulla organico, tutto si crea e si distrugge dentro al social stesso.
RispondiEliminaAh si, se non sei iscritto non vedi un benemerito...
EliminaChe coglionata, il traffico è traffico, su facebook per lo meno qualcosa la vedi
In realtà il fatto che il sito sia sotto "http" non vuol dire che sia insicuro. Il tuo blog è insicuro perché non sotto cifratura? Il mio forum lo è?
RispondiEliminaL'unica cosa che la cifratura fa è rendere cifrata la connessione dal pc fino al server che ospita il sito ed è utile nel caso ci si collega da reti insicure o pubbliche in cui vi possono essere persone a fare attacchi MTM (Man in The Middle), non è il caso di siti in sola lettura o da cui le persone commentano normalmente da reti sicure e non dalla prima rete wifi trovata libera :P
Anche la questione https è abbastanza stronza: In pratica - se non si vuole perdere utenza a causa dell'avvio "il sito non è sicuro" - bisogna acquistare un cavolo di certificato firmato che non costa poco, soprattutto considerando che i grandi big del mercato stanno facendo un evidente cartello.
Le alternative? let's encrype di Mozilla (ma che richiede come minimo una VPS, non un hosting web dedicato o inferiore) o openSLL che però fanno pagare in caso di revoca, ovvero nel caso scoppi un altro Heartbleed i clienti di openSLL dovranno vendersi un rene :D
Quella è una delle mancanze della sicurezza, in ogni caso tu ti connetti al mio blog per lasciare un commento, non per gestire denaro (per quanto di denaro si possa parlare in quel social lì).
EliminaNo, se la tua rete è sicura una connessione http è sicura quanto una https, se non vi è nessuno che possa intercettare il traffico dalla tua rete locale la criptazione della connessione è un "di più" spesso fin troppo sopravvalutato. Avere una connessione in HTTPS non è sintomo di sito sicuro se poi il webmaster (o comunque gli addetti al servizio) trascurano ogni forma di sicurezza lato server, in primis il sanize dei dati ricevuti.
EliminaAd ogni modo, già che stiamo parlando di argomenti tecnici, ti invito a ripristinare ed ottimizzare la versione mobile: Capisco che la versione desktop sia effettivamente più comoda (per il semplice motivo che la versione mobile fa altamente schifo ed è stata mal progettata rispetto agli input touch) ma rischi una penalizzazione da google nelle ricerche fatte da smartphone: http://www.tomshw.it/news/mobilegeddon-google-penalizza-i-siti-che-snobbano-gli-smartphone-65656
E infatti così è in questo caso: sicurezza zero, server scadenti e nessun protocollo di sicurezza, per lo meno valido.
EliminaComunque so del mobile, il fatto è che con questo nuovo template customizzato non funzionava affatto
Sono andato a iscrivermi per stare su un social network di più e vedere com'è (e non m'è piaciuto). Dei soldi non sapevo niente. E in ogni caso non ci avrei creduto. Se arriveranno molti utenti - seccati dalle intromissioni di facebook - potrà essere utile curarsi anche quel giardino.
RispondiEliminaQuel sito sparirà presto, oppure continuerà per anni scadendo sempre più di livello fino a quando non sarà una vera e propria fogna.
EliminaGià ora metà dei contenuti sono meme che ironizzano sui guadagni di tsu...
Ma possibile? Siamo nel 2015 e continuano a nascere realtà basate sul fantomatico guadagno senza sforzo, ma nessuno ha ancora capito che è una presa per il naso? Ci sono diverse soluzioni di questo tipo: pay to click, pay per click, pay per referral, e così via, ma non esistono guadagni cospicui né costanti, neanche se vuoi! Poi mettici pure i sistemi piramidali, e siamo a posto. Non capisco come facciano ad esistere ancora persone che sostengono di aver creato l'ultimo sistema infallibile che ti fa guadagnare senza sforzo come se avessi un lavoro vero e soprattutto persone che ci credono.
RispondiEliminaIo a questo tsu, non mi avvicino neanche per sentirne l'odore; credo che gli unici sistemi con cui si può guadagnare _qualcosina_ sono le affiliazioni, ma con quelle, comunque, lo sforzo lo devi fare, non esiste altro!
Se tu hai un blog che parla di te e racconti di esserti fatto la barba, e sopra la frase "mi sono fatto la barba" linki il rasabarba col codice di affiliazione amazon, direi che è molto difficile che qualcuno clicchi quel link.
Ma, se hai un blog che parla della cura della persona in cui tra gli altri materiali inserisci anche la recensione del rasabarba, la cosa è diversa.
Io l'unico sito con guadagno a sforzo minimo che ho e continuo a usare, è un sito pay per listen: si chiama musicxray, ce l'ho da due-tre anni, e per adesso mi hanno pagato una volta sola, dopo esser arrivata a 20 dollari -ora sono a 16,70-, paga con paypal.
Una volta quando ascoltavi canzoni ti davano dei badge e si arrivava tipo a 42 centesimi a canzone e ne arrivavano più spesso. Ora danno 10 centesimi di dollaro fissi a brano, e arriva un brano ogni cosa... mese, mese e mezzo. Quindi è inevitabile che sia molto molto lento.