È morta Norah Vincent, e le dobbiamo molto

 Norah Mary Vincent era una giornalista, per varie rinomate riviste fra cui il Los Angeles Times, New York Post, Washington Post e per la rivista The advocate. Al grande pubblico era soprattutto nota per il suo libro best seller Self Made Man e conseguente documentario, in cui per un anno e mezzo si finse uomo vivendo "sotto copertura" per verificare di prima persona quali e quanti stereotipi sugli uomini fossero veri.

È morta in Svizzera usando il "suicidio assistito", soffriva da tempo di una forte depressione di cui le cause non sembrano essere chiare e precise. Una di quelle cause potrebbe essere stato proprio il suo lavoro "sotto copertura" per la stesura del suo libro, che per sua stessa ammissione ha interrotto perché psicologicamente non riusciva più a sopportare sia la menzogna che il modo in cui veniva trattata.

Self Made Man è un'opera importantissima, tanto che ho incluso nel mio molto meno bello libricino Fallofobia diverse sue dichiarazioni da stralci del suo documentario.

Questa opera ha messo a nudo in tutto e per tutto quanto in realtà l'uomo, il tanto "privilegiato" maschio, sia molto poco privilegiato e abbia altrettanti problemi possa avere una donna, solo di natura differente.

Uno dei punti che volle sottolineare con forza era il rituale degli appuntamenti. Li definì un'esperienza traumatica, un calvario, una vera e propria tortura psicologica.
Ogni volta che si sedeva di fronte una donna per un appuntamento si sentiva sotto pressione, giudicata per ogni minima cosa. Sotto esame stretto e serrato e con giudizi impietosi. Non era un piacere incontrare donne, e ad un certo punto ha iniziato a detestare gli appuntamenti, ma soprattutto come veniva trattata dalle altre donne.

Norah Vincent giornalista

Al contrario si sentì molto ben voluta e apprezzata quando stava con altri uomini. Strinse amicizia con un gruppo di amici che giocavano a bowling e si unì a loro, che la accolsero a braccia aperte senza fare alcuna domanda. Ovviamente non avendoci mai giocato prima non riusciva a fare molto, e iniziò a temere di essere presto vittima di battute e veleno. Con suo immenso stupore invece gli amici hanno iniziato ad insegnarle a giocare per aiutarla a migliorare, incitandola e supportandola.

Insomma si può ben immaginare perché in una società in cui i media martellano sempre più spesso con la retorica propagandistica del "uomo bestia" sempre colpevole, sempre cattivo, sempre infame contrapposto alla donna angelo che nemmeno la Madonna, un lavoro del genere sia importantissimo.

Come accennavo Norah ne uscì a pezzi da tale esperienza, cosa che ha sicuramente inciso nella sua triste decisione finale. Per questo motivo le dobbiamo tantissimo. Una testimonianza come la sua è preziosissima in un periodo storico in cui la propaganda la fa da padrone.

Un faro di verità nel buio del pregiudizio.

Self Made Man, purtroppo pare il libro non sia stato tradotto in italiano