Amicopolis: il social network che prometteva guadagni facili
Amicopolis si presentava come un social network etico, dove gli utenti potevano guadagnare socializzando. Tuttavia, per ottenere i presunti profitti, era necessario versare denaro in pacchetti di investimento.
Le offerte erano allettanti:
318 euro per un rendimento del 6% mensile per 24 mesi.
Pacchetti da 8.000 euro con un rendimento del 10% mensile.
Pacchetti da 16.000 euro con un rendimento del 13% mensile.
In teoria, chi investiva avrebbe recuperato il capitale in 16 mesi, ma ovviamente il sito non è durato così a lungo.
Lo schema Ponzi dietro la truffa
Il sistema si basava sulla vendita di spazi pubblicitari, ma in realtà i guadagni promessi non derivavano da profitti reali, bensì dai soldi versati dai nuovi iscritti.
Come in ogni schema Ponzi:
I primi investitori ricevono pagamenti, finanziati dai nuovi iscritti.
La piattaforma attira sempre più persone, grazie ai guadagni iniziali.
Quando il flusso di nuovi iscritti rallenta, il sistema crolla e i truffatori spariscono con il denaro.
Il sequestro e le vittime della truffa
Nel 2019, la Guardia di Finanza ha sequestrato il sito e ha denunciato i responsabili. L’indagine ha rivelato che 19 persone erano state truffate per un totale di 528.000 euro.
Purtroppo, alcuni investitori hanno perso decine di migliaia di euro, e almeno una persona si è tolta la vita dopo aver perso 50.000 euro.
Come riconoscere una truffa finanziaria online
Per evitare di cadere in schemi simili, è fondamentale seguire alcune regole:
Diffidare da guadagni troppo alti: gli investimenti sicuri offrono rendimenti del 2% annuo, non del 10% mensile.
Verificare la trasparenza dell’azienda: se non ci sono informazioni chiare sui profitti, è sospetto.
Evitare di investire senza garanzie: se il sistema si basa solo sull’ingresso di nuovi utenti, è probabilmente una truffa.
Conclusione: nessuno regala soldi
Amicopolis è stato un classico schema Ponzi, mascherato da social network innovativo. La promessa di guadagni facili ha attirato molte persone, ma alla fine il sistema è crollato, lasciando centinaia di vittime senza i loro risparmi.
La regola d’oro rimane sempre la stessa: se sembra troppo bello per essere vero, probabilmente è una truffa.
