Attivissimo e gli impianti solari nel deserto

Da poco nel blog "Il Disinformatico" del noto Paolo Attivissimo ha fatto capolino un articolo che ha attirato a sé numerose critiche. L'articolo in questione prende in esame un'immagine che ha ormai fatto il giro del mondo che mostra in linea teorica quanta superficie di pannelli solari serve ad alimentare i bisogni energetici dell'intero pianeta.
Le critiche al debunker per eccellenza non hanno tardato ad arrivare, sia nella sua sezione commenti sia nelle varie condivisioni su Facebook.

Il punto sull'inquinamento (mosso in qualche commento su Facebook) potrebbe non essere pertinente, perché si parla di solare termico e non fotovoltaico. Non contiene gli inquinanti difficilmente smaltibili dei pannelli fotovoltaici, anche se le nuove tecnologie si stanno muovendo e hanno creato pannelli privi di inquinanti qualche anno fa, forse devono ancora essere immessi nel mercato.

C'è anche il fatto che un mega impianto nei deserti africani sarebbe un'opera praticamente impossibile da applicare, ma nell'articolo (non so se modificato in seguito o se la critica è partita random come si era criticato l'immagine applicando gli stessi concetti) il buon Paolo parla di una serie di impianti sparsi per il pianeta, e non un singolo impianto gigantesco nel deserto del Sahara. Anche se un problemino tecnico rimarrebbe.

L'immagine aggiornata da Attivissimo. L'area da coprire con l'impianto dovrebbe essere grande quanto Italia e Francia messe assieme.

Resta comunque da fare questa considerazione: creare un milione di km quadrati di centrali fotovoltaiche non è esattamente "ecologico". Prima di tutto bisogna trovare una sistemazione, perché occupare superfici grandi quanto delle metropoli crea sicuramente un impatto ambientale mostruoso e incalcolabile, anche se si costruisse nel deserto:

E' stato fatto negli USA, in California, nel deserto del Mojave. Dopo aver spostato altrove una specie di tartaruga protetta (con ovviamente dei costi e emissioni) hanno costruito il mega impianto solare termico che alimenta 140 mila abitazioni, 300 mila specchi grandi ognuno come la porta di un garage.
L'effetto inaspettato è che vengono uccisi forse fra i 28 mila e i 10 mila uccelli ogni anno: quando passano sopra l'impianto i riflessi e il calore generato dall'impianto li cuoce letteralmente in volo, e questi cadono con una scia di fumo come macabre comete di morte.


Fra l'altro questa centrale ci mostra che c'è dell'altro... perché forse un milione di km quadrati di superficie di pannelli solari produce il fabbisogno del pianeta... ma sono tutti appiccicati uno all'altro oppure di fatto una centrale di quel tipo occupa parecchio più spazio?
La risposta è no, e basta cercare fotografie di ARGO, la centrale solare termica del Marocco:


Insomma, anche se è "energia pulita" si sta comunque occupando una superficie di terreno gigantesca, e secondo le stime di Attivissimo stesso servono mille km quadrati in tutto il mondo SOLO di pannelli, che a conti fatti sono inferiori alle reali necessità di un impianto completo, con un impatto ambientale comunque inimmaginabile, anche in terre desertiche come abbiamo visto.

Che è l'habitat di specie animali e vegetali anche a rischio estinzione (i cactus) e credere il contrario è abbastanza ingenuo, troppo ingenuo, a fronte di risultati già osservati.
E dubito che costruire sulle dune sia anche solo lontanamente immaginabile.

Il buon Paolo conclude che il progetto è però fattibilissimo anche se titanico, basta volerlo fare.
Se si spendono migliaia di miliardi in spese militari "per addestrare gente ad ammazzare e costruire bombe nucleari" si può maturare e iniziare a costruire delle centrali enormi in nome dell'ecologia.

Su questo punto non concordo, difendersi è importantissimo e quella è solo demagogia spicciola.