Gli avvoltoi del web: malati di like

Se c'è qualcosa che mi sta tremendamente antipatica è la disonestà seguita dalla scorrettezza. In questo caso però non parliamo di imbonitori, santoni new age, religiosi del sacro cavolo d'argento o altro, ma di quei veri e propri disturbati mentali che fregano a destra e a manca il materiale altrui.

Autostima basata sui like di facebook

Ci sono personaggi che da Facebook non ricavano un soldo bucato. Uno che sia uno. Ma a guardarli sono quelli più ossessionati a generare fiumi di like che ci passano veramente tanto tempo. Però... con il lavoro altrui.
Eh si perché questa gente solitamente è veramente arida di idee. E altrimenti non potrebbe essere visto che appunto la loro autostima è basata sul vuoto cosmico.


Per dio, qualche anno fa a fare "figo" era il raggiungimento di piccoli o grandi traguardi.
Al giorno d'oggi tutti sgomitano per essere "famosi". Ma non famosi come Alexander Fleming che ha scoperto la penicillina, famosi come quei gran fresconi del grande fratello, che tirando due scoregge davanti una telecamera hanno fatto pacchi di soldi.

E via, tutti i mediocri e gli incapaci hanno tentato di seguire le loro orme, prima partecipando ai provini del grande fratello stesso, regalando una fotografia del degrado culturale e personale di questi soggetti, poi gettandosi a pesce sui social network in cerca di facile notorietà.

E così hanno aperto la loro paginetta e pubblicato contenuti stupidi. Del resto se non sono dei geni non possono fare qualcosa di intelligente. E per questo nessuno ha messo like, nemmeno se li minacciassero.
Con l'autostima a pezzi per non aver riscontrato successo con i loro brillantissimi post cosa fanno per evitare di essere scambiati per dei plebei dalle folle?
Rubano l'ingegno altrui... facile no?

Meme, battute, frasi ad effetto, a volte perfino fumetti. Facendo i "big likes" e a volte lasciando nel dimenticatoio quelli che hanno un effettivo talento e possono intrattenere la gente, anche per pochi secondi.

Il trionfo dell'imbecille. L'incapace che si appropria dei meriti del capace.
La morte della fantasia e della sottocultura (si, disegnare, scrivere, fare battute, fa parte della cultura, anche se lo si fa su internet).

Ma la cosa che più mi sconcerta è la possibilità di avere di fronte degli psicopatici...
Se questi sono disposti a rubare e fregare il prossimo per NESSUN guadagno tangibile, cosa sarebbero disposti a fare di fronte un effettivo guadagno immediato?
Sarebbero disposti a compiere reati se fossero sicuri di non subire alcuna pena?
Del resto non tutti hanno una coscienza che gli dice "non lo devo fare perché è sbagliato", anzi sono molti di più quelli che hanno la coscienza del tipo "non lo devo fare altrimenti mi puniscono".

I famosi dementi che hanno fatto nascere il detto "L'occasione rende l'uomo ladro". Giusto per intendersi.
E nel web, dove a rubare l'opera di ingegno altrui non si rischia nulla, quasi quasi nemmeno la faccia, i furti sono all'ordine del giorno.
Watermark cancellati, tagliati, coperti e frasi rubate, estrapolate e appropriate sono all'ordine del giorno.

Lo so che a molti di voi è difficile capire perché mi sta tanto sullo stomaco questa pratica, ma come ho già detto la disonestà mi sta decisamente indigesta.

Anche perché a collaborare ci guadagnano tutti. Quando ho scritto il post sulle "iene maremmane" che scambiavano il ripascimento per scarico di petrolio in mare sono stati in molti a citare il mio testo, perché è stato probabilmente il primo in ordine cronologico.
BUTAC, David Puente, la pagina missione scienza (e se ce ne sono stati altri scusate se non me ne sono accorto) hanno citato il mio testo. Non ci hanno rimesso nulla, ma mi hanno dato grande visibilità.
Stessa cosa faccio io, tranne rari casi di qualcosa pescato dal web di cui non conosco la fonte ma anche lì non mi attribuisco il merito e lo dico chiaro e tondo che non è farina del mio sacco.

Creare contro distruggere, cosa è meglio?
Ma ovviamente questo i mediocri che non sanno fare mezza battuta divertente non lo capiranno mai.

TL, DR: Chi ruba è un cancro narcisistico incapace.