Bambina di 3 anni salva pecora e agnello, animalisti si indignano

Nel 2016, in una fattoria del Galles, una bambina di 3 anni ha aiutato una pecora a partorire durante un travaglio complicato. Il video ha fatto il giro del web con cinque milioni di visualizzazioni in poco tempo, mostrando la piccola Lilly mentre, sotto la guida della madre, interveniva per salvare sia la pecora che l’agnellino. Un gesto naturale, pratico, educativo. Ma non per tutti.
Il parto era difficile: l’agnello era probabilmente in posizione podalica o mal girato, e senza intervento sarebbero potuti morire entrambi. La madre è un'allevatrice esperta, sapeva cosa stava facendo e come insegnare alla sua capace bambina. Il parto è andato bene, ma questo non è stato sufficiente ad impedire a certi utenti di parlare a vanvera.

Lilly e l'agnello che ha salvato

🧨 La reazione degli animalisti da divano

Nei commenti al video, alcuni utenti si sono scatenati con accuse deliranti:

  • “Gli animali devono partorire da soli!”

  • “La bambina sta facendo solo male!”

  • “Mani sporche, infezioni, orrore!”

  • “Che madre ignorante!”

Frasi sgrammaticate, giudizi affrettati, e una dose di presunzione veterinaria da chi probabilmente non ha mai visto una pecora dal vivo.

🧠 La realtà veterinaria: quando serve intervenire

Come spiegato su pecoresuffolk.it, nella maggior parte dei casi le pecore partoriscono da sole. Ma quando l’agnello è troppo grande, mal posizionato o ci sono gemelli, l’intervento umano è necessario. In alcuni casi serve addirittura un cesareo.

Con poca sorpresa quindi gli utenti che strepitavano di "far partorire da sola" la pecora erano in torto marcio, e se fosse stato per loro sia la pecora che l'agnello sarebbero morti. Alla faccia dell'animalismo.

🎓 Educazione rurale vs ignoranza urbana

Lilly ha imparato qualcosa che molti adulti ignorano: la vita in fattoria richiede competenza, prontezza e rispetto per gli animali. Crescere in mezzo alla natura significa anche affrontare situazioni reali, non idealizzate. E no, non è “orribile” che una bambina impari a salvare una vita — è formativo.

E' molto più competente e capace una bambina di tre anni di molti adulti cresciuti sul divano a guardare TV spazzatura, se ne devono semplicemente fare una ragione e comprendere che l'età anagrafica non rende automaticamente esperti (o incapaci come nel caso della bimba).

Per questo motivo dovrebbero introdurre nelle scuole delle frequenti visite guidate a fattorie didattiche, scampagnate in campagna, camminate per colline, montagne e boschi e altre attività che ricolleghino i giovani alla natura. E si dovrebbero istituire corsi di recupero per chi ha il fondoschiena modellato dal divano e il cervello scollegato dalla terra.

🧠 Ignoranza animalista: quando la morale supera la realtà

Non ho parlato di "ricollegarsi alla natura" a vanvera. Alcuni commenti sembrano provenire da chi crede che gli animali siano creature sacre da non toccare, anche se stanno morendo. È l’animalismo emotivo che abbiamo denunciato più volte in questo sito, che ignora l’etologia, la zootecnia e la realtà veterinaria. E non l'ho capito solo io. Come scrive un utente su Avventurosamente:

“Questi radicalisti antropomorfizzano in modo demenziale e pericoloso la natura.”

La natura non è una favola Disney (che dal sofàtaro è visto come documentario). È complessa, spietata, splendida. Chi la idealizza senza comprenderla finisce per fare danni, proprio mentre crede di proteggerla. Ho numerosi esempi da farti leggere da questo sito stesso: Attacco a George quando aveva 3 anni (3 anni sono sufficienti a prendere i loro insulti ma non a salvare un animale, bella logica), animalisti estremisti che vogliono fucilare i cacciatori, veganimalisti che festeggiano pubblicamente la morte di un uomo buono perché macellaio. Ricordiamoci che l'ignoranza si trasforma in odio.

📌 Conclusione personale

La piccola Lilly ha fatto qualcosa di straordinario: ha salvato due vite. E lo ha fatto con rispetto, competenza e sotto la guida di un adulto. Il fatto che avesse solo tre anni è solamente indice di salubrità del suo contesto di vita: impara ad amare e rispettare, impara un mestiere, tocca con mano, ragiona, sviluppa manualità. Vogliamo paragonarla ai bambini che stanno tutto il giorno ipnotizzati dal cellulare e che crescono con pesantissimi deficit sia cognitivi che sociali?

I commenti indignati dimostrano quanto sia diffusa l’ignoranza travestita da moralismo. Ma la realtà non si piega alle opinioni: si affronta, si conosce, si vive.

Fonti e approfondimenti:

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Fabrizio Leone
Blogger da oltre 15 anni, faccio del mio meglio per diffondere fatti e non fallacie logiche o punti di vista polarizzati e distorti. In Sociologia i media sono definiti "il quarto potere" e a ben donde: le notizie plasmano l'opinione pubblica e molti abusano di questa dinamica.