🧨 La reazione degli animalisti da divano
Nei commenti al video, alcuni utenti si sono scatenati con accuse deliranti:
“Gli animali devono partorire da soli!”
“La bambina sta facendo solo male!”
“Mani sporche, infezioni, orrore!”
“Che madre ignorante!”
Frasi sgrammaticate, giudizi affrettati, e una dose di presunzione veterinaria da chi probabilmente non ha mai visto una pecora dal vivo.
🧠 La realtà veterinaria: quando serve intervenire
Come spiegato su pecoresuffolk.it, nella maggior parte dei casi le pecore partoriscono da sole. Ma quando l’agnello è troppo grande, mal posizionato o ci sono gemelli, l’intervento umano è necessario. In alcuni casi serve addirittura un cesareo.
Con poca sorpresa quindi gli utenti che strepitavano di "far partorire da sola" la pecora erano in torto marcio, e se fosse stato per loro sia la pecora che l'agnello sarebbero morti. Alla faccia dell'animalismo.
🎓 Educazione rurale vs ignoranza urbana
Lilly ha imparato qualcosa che molti adulti ignorano: la vita in fattoria richiede competenza, prontezza e rispetto per gli animali. Crescere in mezzo alla natura significa anche affrontare situazioni reali, non idealizzate. E no, non è “orribile” che una bambina impari a salvare una vita — è formativo.
E' molto più competente e capace una bambina di tre anni di molti adulti cresciuti sul divano a guardare TV spazzatura, se ne devono semplicemente fare una ragione e comprendere che l'età anagrafica non rende automaticamente esperti (o incapaci come nel caso della bimba).
Per questo motivo dovrebbero introdurre nelle scuole delle frequenti visite guidate a fattorie didattiche, scampagnate in campagna, camminate per colline, montagne e boschi e altre attività che ricolleghino i giovani alla natura. E si dovrebbero istituire corsi di recupero per chi ha il fondoschiena modellato dal divano e il cervello scollegato dalla terra.
🧠 Ignoranza animalista: quando la morale supera la realtà
Non ho parlato di "ricollegarsi alla natura" a vanvera. Alcuni commenti sembrano provenire da chi crede che gli animali siano creature sacre da non toccare, anche se stanno morendo. È l’animalismo emotivo che abbiamo denunciato più volte in questo sito, che ignora l’etologia, la zootecnia e la realtà veterinaria. E non l'ho capito solo io. Come scrive un utente su Avventurosamente:
“Questi radicalisti antropomorfizzano in modo demenziale e pericoloso la natura.”
La natura non è una favola Disney (che dal sofàtaro è visto come documentario). È complessa, spietata, splendida. Chi la idealizza senza comprenderla finisce per fare danni, proprio mentre crede di proteggerla. Ho numerosi esempi da farti leggere da questo sito stesso: Attacco a George quando aveva 3 anni (3 anni sono sufficienti a prendere i loro insulti ma non a salvare un animale, bella logica), animalisti estremisti che vogliono fucilare i cacciatori, veganimalisti che festeggiano pubblicamente la morte di un uomo buono perché macellaio. Ricordiamoci che l'ignoranza si trasforma in odio.
📌 Conclusione personale
La piccola Lilly ha fatto qualcosa di straordinario: ha salvato due vite. E lo ha fatto con rispetto, competenza e sotto la guida di un adulto. Il fatto che avesse solo tre anni è solamente indice di salubrità del suo contesto di vita: impara ad amare e rispettare, impara un mestiere, tocca con mano, ragiona, sviluppa manualità. Vogliamo paragonarla ai bambini che stanno tutto il giorno ipnotizzati dal cellulare e che crescono con pesantissimi deficit sia cognitivi che sociali?
I commenti indignati dimostrano quanto sia diffusa l’ignoranza travestita da moralismo. Ma la realtà non si piega alle opinioni: si affronta, si conosce, si vive.