Obesità, salute e rappresentazione nei media: il caso Gillette e la campagna slay the day

Negli ultimi anni, il dibattito sulla rappresentazione dei corpi nei media ha assunto un ruolo centrale. Il movimento body positivity ha avuto il merito di sfidare gli standard estetici dominanti e di ridurre lo stigma verso le persone sovrappeso. Ma quando l’inclusività diventa marketing, e la salute viene sacrificata sull’altare della visibilità, il messaggio rischia di diventare fuorviante.

Un esempio emblematico è la campagna pubblicitaria di Gillette Venus, che ha scelto come testimonial una modella plus-size per promuovere i suoi rasoi. Il messaggio era chiaro: “Tutti i corpi sono belli”. Ma la reazione del pubblico è stata tutt’altro che unanime. Alcuni hanno applaudito la scelta, altri hanno accusato l’azienda di glorificare l’obesità e di promuovere uno stile di vita poco sano.

Il punto non è il corpo in sé, ma il contesto in cui viene celebrato. Quando si presenta come “fitness motivator” una persona che fatica a camminare per pochi metri, forse è il caso di chiederci se stiamo davvero parlando di empowerment… o solo di strategia pubblicitaria.

Gillette e la controversia sulla modella plus-size

Nel 2019, Gillette ha pubblicato sui social una foto di Anna O’Brien, influencer e sostenitrice del movimento body positivity, per promuovere i suoi rasoi.

La reazione del pubblico è stata fortemente polarizzata:

  • Alcuni hanno applaudito la scelta di rappresentare una donna con un corpo non conforme agli standard tradizionali di bellezza.

  • Altri hanno criticato l’azienda, accusandola di promuovere uno stile di vita poco sano e di glorificare l’obesità.

Gillette ha difeso la sua decisione, affermando che il brand è impegnato a rappresentare donne di tutte le forme e dimensioni, perché “tutti i tipi di pelle meritano di essere mostrati”.

Gillette slay the day

Chi è Anna O’Brien: influencer, modella e simbolo controverso

Anna O’Brien è una influencer americana con oltre 300.000 follower su Instagram, nota per il suo stile vivace e per i contenuti legati al body positivity. Si definisce una modella curvy e fitness motivator, ma la sua partecipazione alla campagna Gillette ha sollevato più di una perplessità. In uno dei video promozionali, la si vede camminare su un ponte con indosso abbigliamento sportivo. Tuttavia, il filmato è stato visibilmente accelerato per rendere il passo più fluido, e secondo alcune fonti, la modella non riusciva a percorrere più di 50 metri senza fermarsi. Questo dettaglio ha alimentato il dibattito: è giusto promuovere l’accettazione del corpo a ogni costo, anche quando si rischia di normalizzare condizioni di salute pericolose?



Obesità: una questione di salute, non solo di estetica

L’obesità è definita clinicamente da un indice di massa corporea (BMI) pari o superiore a 30. Il BMI si calcola dividendo il peso (in kg) per il quadrato dell’altezza (in metri), ed è uno strumento utile per valutare il rischio di malattie legate al peso corporeo. Tuttavia, la salute non si riduce a un numero: entrano in gioco anche fattori genetici, stile di vita, alimentazione, attività fisica e benessere psicologico.

Negli ultimi anni, la rappresentazione dell’obesità nei media ha sollevato interrogativi importanti. Se da un lato è giusto combattere lo stigma verso i corpi non conformi, dall’altro è fondamentale non normalizzare condizioni di salute potenzialmente pericolose. L’obesità, infatti, è associata a un aumento del rischio di malattie cardiovascolari, diabete di tipo 2, disturbi articolari e apnea notturna. In alcuni casi, può anche influenzare negativamente la mobilità e la qualità della vita quotidiana.

Parlare di body positivity e salute non significa negare la dignità delle persone obese, ma riconoscere che benessere e accettazione corporea devono andare di pari passo con la promozione di abitudini salutari. Celebrare la diversità è importante, ma lo è altrettanto educare alla prevenzione e alla consapevolezza dei rischi legati all’eccesso di peso.

Impatto sulla salute

L’obesità è collegata a numerose condizioni mediche, tra cui:

  • Malattie cardiovascolari (ipertensione, ictus, infarti).

  • Diabete di tipo 2, spesso legato a resistenza all’insulina.

  • Problemi articolari, causati dallo stress su ginocchia e schiena.

  • Apnea notturna, che influisce sul sonno e sulla qualità della vita.

  • Maggiore rischio di alcuni tipi di cancro.

Approcci alla salute e benessere

Essere consapevoli della propria salute significa adottare abitudini che migliorano il benessere generale, indipendentemente dal peso:

  • Alimentazione bilanciata, evitando eccessi di zuccheri e grassi saturi.

  • Attività fisica regolare, adattata alle proprie esigenze e capacità.

  • Supporto psicologico, per evitare relazioni disordinate con il cibo.

  • Controllo medico, per prevenire e gestire eventuali condizioni.

Body positivity e il rischio di messaggi fuorvianti

Il movimento body positivity ha contribuito a ridurre lo stigma verso le persone sovrappeso, promuovendo accettazione e autostima. Tuttavia, è importante bilanciare il messaggio: l’autostima non deve ignorare la salute.

Celebrare la diversità corporea è positivo, ma è altrettanto fondamentale promuovere abitudini salutari, senza trasformare la conversazione in una negazione dei rischi legati all’obesità.

Conclusione: rappresentazione e consapevolezza

Il dibattito sulla rappresentazione dell’obesità nei media è complesso e spesso polarizzante. Da un lato, è fondamentale promuovere l’inclusività e contrastare ogni forma di discriminazione legata all’aspetto fisico. Dall’altro, è altrettanto importante non perdere di vista il valore della salute e della prevenzione.

La campagna di Gillette Venus ha avuto il merito di accendere una discussione necessaria: è possibile celebrare la diversità corporea senza trasmettere messaggi fuorvianti? La risposta non sta nel giudicare i corpi altrui, ma nel trovare un equilibrio tra accettazione e responsabilità. Perché il benessere — fisico, mentale e sociale — non dovrebbe mai essere sacrificato in nome della visibilità.

In definitiva, parlare di body positivity e salute richiede onestà, consapevolezza e la volontà di andare oltre gli slogan. Solo così si può costruire una cultura dell’inclusione che non ignori la realtà, ma la affronti con rispetto e lucidità.

Fonti e approfondimenti:

CBS articolo sulle critiche alla campagna pubblicitaria
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Blogger da oltre 15 anni, faccio del mio meglio per diffondere fatti e non fallacie logiche o punti di vista polarizzati e distorti. In Sociologia i media sono definiti "il quarto potere" e a ben donde: le notizie plasmano l'opinione pubblica e molti abusano di questa dinamica.