Intervista a un vegano moderato: quando la scelta non diventa ossessione

Come promesso, e fortunatamente molto velocemente, ho ottenuto una "intervista" con un vegano.
Una persona normalissima, che non rompe a nessuno, onesta e di buon cuore. La conosco da anni. Quindi mettiamo bene in chiaro la differenza che c'è fra un vegano normale e un vegano estremista.
Così marchiamo meglio la faccenda, sperando che gli invasati capiscano e si vergognino delle loro azioni:

Il punto di vista di un vegano equilibrato

Partiamo subito senza ulteriori convenevoli.
Prima domanda:

Cosa pensi della non tolleranza del diverso dei fanatici vegani?
"Il fanatismo è di per sé un atteggiamento errato e distorto, quindi il mio giudizio in merito non può essere positivo a riguardo. La scelta vegana non deve essere un'ossessione oppure un capro espiatorio per identificarsi in un gruppo sociale specifico, ma il tutto deve partire necessariamente da una scelta individuale, da motivazioni profonde e personali.
Come ogni scelta importante nella vita di ciascuno di noi, ovviamente"

Sei mai stato vittima di sfottò gratuiti?
"Diverse volte mi è capitato di essere additato negativamente per la mia scelta. Questo per diversi motivi: o le persone in questione, con le quali mi ritrovavo in convivio, non avevano mai sentito parlare di alimentazione vegana, oppure per un'intrinseca avversione nei confronti della stessa. In ogni caso, fortunatamente, non si è mai arrivati a discussioni accese e non siamo mai sfociati in litigi importanti... per quanto io sia una persona con un temperamento abbastanza reattivo, cerco di essere molto pacato nello spiegare il perché ho deciso di intraprendere questa scelta. Se poi, il fine è esclusivamente provocatorio e non c'è né dialogo né confronto, preferisco abbandonare la discussione piuttosto che sfociare in tristi ed insensate manifestazioni di odio."

Quindi usare questi casi di sfottò e ignoranza come scusa per giustificare insulti e attacchi personali non lo trovi valido.
"No, semplicemente perché non c'è un collegamento logico e sensato tra l'augurare un tumore o insultare la famiglia e far valere le proprie tesi. Anzi, in questo modo non si fa altro che allontanare l'ipotetico interlocutore da ciò che cerchiamo di proporgli..."
(in ogni caso io invito sempre a non disturbare a chicchessia, come feci tempo fa, appunto perché non è mai giusto prendersela con qualcuno che non si conosce)

Trovi offensivo il mio invito fatto ai vegani come te di non mischiarsi ai fanatici?
"Non c'è nulla di offensivo in quello che scrivi. Per evitare di diventare estremisti bisogna avere la capacità critica di discernere il flusso di informazioni che ci viene proposto. Se non si possiede questo "dono", qualsiasi decisione si deciderà di intraprendere, si rivelerà alquanto rovinosa, sia per l'individuo stesso che per chi lo circonda."

Ti sei mai offeso per una delle mie trollate?
"No, non mi sono mai sentito offeso o tirato in causa dalle tue "provocazioni", o trollate, che dir si voglia."

Il suo trascorso è il medesimo degli altri

Questa persona è passata in mezzo a tutte le difficoltà che gli altri vegani lamentano, come sfottò e prese per il culo per il solo essere vegano (e lui non disturba mai nessuno, garantisco al 100%), si trova di fronte all'opinione altrui senza esplodere dal nervoso, legge i miei post provocatori senza farsi saltare in aria la bile e non ha iniziato a ricoprire di insulti, minacce o augurando brutte malattie a qualsiasi persona gli capita a tiro usando i fatti sopracitati come scusa.

Questo è un vero esempio di equilibrio: una persona che ha affrontato le stesse difficoltà di molti altri, ma ha scelto la via del dialogo e del rispetto. Chi invece reagisce con estremismo dovrebbe riflettere sulle proprie motivazioni e cercare di correggere ciò che allontana gli altri dal confronto. Quando questo sarà possibile, forse si potrà finalmente costruire un dialogo più sano e costruttivo.
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Fabrizio Leone
Blogger da oltre 15 anni, faccio del mio meglio per diffondere fatti e non fallacie logiche o punti di vista polarizzati e distorti. In Sociologia i media sono definiti "il quarto potere" e a ben donde: le notizie plasmano l'opinione pubblica e molti abusano di questa dinamica.