I vegani usano i prodotti a base di soia per sostituire la carne e per avere qualcosa di veloce da preparare. Secondo loro si tratta di una scelta salutista di grande impatto positivo sia per l'ambiente che per il loro corpo. In realtà le cose sono ben diverse, e chi ha saggiato quei prodotti può averlo intuito:
La comparsa dei prodotti a base di soia per vegani nei supermercati era stata accolta con somma gioia da parte della loro comunità: Burger di soia, salame veg, cotolette di soia e tanti altri esempi.
"No, perché se usassi quel mangime dovrei poi metterci degli integratori, quindi tanto vale dargli direttamente la soia"
Un altra persona, che manterrò anonima come molte altre ma è un veterinario zootecnico, mi confidò che una volta parlò con un autista di camion riguardo il suo carico e gli rispose:
Soia ultraprocessata
Al di là di ogni aspettativa, specialmente dopo gli sforzi profusi a diffondere l'idea di salubrità della dieta vegana, i prodotti a base di soia del supermercato sono ultraprocessati e molto poco salubri, per via di una serie di fattori che andremo ad analizzare in questo articolo.La comparsa dei prodotti a base di soia per vegani nei supermercati era stata accolta con somma gioia da parte della loro comunità: Burger di soia, salame veg, cotolette di soia e tanti altri esempi.
Ma la domanda che dovrebbero porsi tutti è CHE SOIA E'?
Non tutti sanno che la soia usata in questi prodotti è molto probabilmente la stessa "soia" rimanente dalla produzione di prodotti di soia, spiego meglio in dettaglio come funziona:
Si inizia con l’estrazione dell’olio dalla soia, da cui resta il cosiddetto panello, un residuo solido povero di nutrienti e ricco di antinutrienti come fitati e inibitori della tripsina.
Questi sottoprodotti, difficilmente impiegabili come mangime, vengono talvolta ulteriormente lavorati per ottenere proteine isolate, tramite processi industriali che possono includere l’uso di solventi chimici.
Queste lavorazioni lasciano numerose contaminazioni nel prodotto finale, fra cui esano, un sottoprodotto della lavorazione del petrolio, piombo e cadmio. Questi possono lasciare residui nelle "proteine isolate della soia", anche se sono ovviamente livelli regolati a norma di legge.
Un altro tipo di lavorazione è quello termico, per disattivare i vari antinutrienti come inibitori della tripsina, fitati, e lectine, che ostacolano l'assorbimento e la digestione. Spesso questa lavorazione distrugge anche parte dei nutrienti utili, che erano già pochi in partenza.
Nonostante tutte le lavorazioni la presenza di isoflavoni, chiamati fitoestrogeni perché hanno effetti simili agli estrogeni, rimane e se assunti eccessivamente posso interferire con i livelli ormonali delle persone, specialmente i soggetti sensibili.
I sintomi più comuni sono irregolarità mestruali, tensione mammaria, alterazioni del ciclo, problemi tiroidei, disturbi gastrointestinali e maggiore ritenzione idrica (un'amica mi disse che la soia l'aveva fatta ingrassare, e che era tornata normale una volta smesso. Probabilmente era ritenzione idrica eccessiva).
Il risultato è una materia prima ultra-processata, lontana dalla soia fresca e ben diversa da ciò che il consumatore immagina quando vede la fogliolina verde sulla confezione.
Salvataggio dei rifiuti
Quando ho intervistato un allevatore per informarmi sul materiale da inserire nel libro, ovviamente volevo essere preciso e corretto, gli ho chiesto se nel suo allevamento faceva uso degli scarti della soia e lui mi rispose in questo modo:"No, perché se usassi quel mangime dovrei poi metterci degli integratori, quindi tanto vale dargli direttamente la soia"
Stiamo parlando di una persona che ha fatto della sapienza della nutrizione degli animali e bontà dei mangimi il suo mestiere e la sua fonte di reddito. E che, insieme molti altri, ritiene il "pannello di soia" troppo poco nutriente per gli animali. E le proteine isolate della soia sono un processo ULTERIORE rispetto al pannello!
Un altra persona, che manterrò anonima come molte altre ma è un veterinario zootecnico, mi confidò che una volta parlò con un autista di camion riguardo il suo carico e gli rispose:
"È soia, la porto in quell'azienda perché per gli animali non la vogliono, ma la gente se la mangia".
Ad essere sincero è proprio quella conversazione che mi ha dato spunto per fare questa ricerca e approfondire il tema.
Fogliolina verde ma salatissima
La cosa scandalosa in tutto questo non è la bassa qualità delle "proteine isolate della soia", che chi ha assaggiato i prodotti a base di essa e in cui è "l'ingrediente" principale sapeva già essere di bassissima qualità, ma è il prezzo a cui la vendono.
"Non è vero che chi segue una dieta vegana è costretto a mangiare sempre le stesse noiose cose. Infatti si possono preparare moltissimi piatti usando specifici alimenti, per esempio seitan e soia"
Molto spesso questi prodotti, che contengono quelli che definisco "scarti di scarti di scarti", e qualche legume vengono venduti a 30 euro al kg. A volte con un prezzo maggiore!
Come i migliori prosciutti, salami e mortadelle! Con la differenza, come aveva sottolineato Massimiliano Filippi in un suo articolo, che con questi insaccati la materia prima è carne di prima qualità mentre nei prodotti vegani è letteralmente spazzatura.
Come i migliori prosciutti, salami e mortadelle! Con la differenza, come aveva sottolineato Massimiliano Filippi in un suo articolo, che con questi insaccati la materia prima è carne di prima qualità mentre nei prodotti vegani è letteralmente spazzatura.
Comprata a bassissimo prezzo perché era destinata alla discarica, come testimoniato da molti allevatori e dal trasportatore stesso che stanno dentro l'industria.
La scelta salutistica!
Altro che scelta salutista! Chi come me ha saggiato quella roba sa bene che non sto esagerando: quei prodotti sono duri, praticamente insapori e difficili da digerire. Mangiati una volta non li mangerò mai più, tapino chi basa l'intera sua alimentazione su quella roba.
E tutto per cosa? Perché secondo loro l'alimentazione vegana senza quei prodotti è "noiosa"? Come disse il buon Pasquale Veg e molti altri. Come ad esempio in questo articolo riguardo un "panino vegano goloso" che apre con questa nefasta frase:
"Non è vero che chi segue una dieta vegana è costretto a mangiare sempre le stesse noiose cose. Infatti si possono preparare moltissimi piatti usando specifici alimenti, per esempio seitan e soia"
Il seitan è ottenuto dal lavaggio intensivo della farina di frumento, processo che separa il glutine dagli amidi e dalle proteine solubili. Il risultato è un impasto proteico povero di micronutrienti, con una filiera ad alto impatto idrico
Sono prodotti da consumare raramente, molto meglio la cucina tradizionale italiana che è piena di piatti buonissimi e sani che non hanno prodotti animali.
Fonti e riferimenti
- MyPersonalTrainer – Analisi delle proteine isolate della soia, qualità nutrizionale e controindicazioni. Leggi l’articolo
- Buddyfit Club – Panoramica sui benefici e rischi della soia, inclusi isoflavoni e fitoestrogeni. Consulta la guida
- Organic Farm Knowledge – Guida tecnica sulla qualità dei mangimi a base di soia e contaminazioni da antinutrienti. Approfondisci qui