L'importanza della cultura e l'intelligenza

Discutendo sul blog con un nuovo lettore, Armando, ho ripensato al fatto che forse non ho mai rimarcato l'importanza di avere una cultura generale di base. L'obbiettivo intrinseco del blog è quello di portare i pochi che lo leggono ad accrescere la loro conoscenza quando possibile, però vorrei fare un post per sottolinearlo:
In molti lamentano che l'informazione italiana, sia sui media tradizionali che sul web, sia viziata da ogni genere di problema: ignoranza, malafede, idiozia, punti di vista "fantasiosi", schieramenti ideologici e così via.
Il fatto è che ormai credo che una cosa simile sia possibile solo in un posto dove chi guarda non si accorge che sta sorbendo uno sterminato mare di somme vaccate, e le prende per verità assolute.
Si sentiva molto la frase "lo hanno detto in televisione", e ora si sente anche "l'ho letto su internet/ho visto un video su internet!".

Porto l'esempio di Report.
Il programma televisivo RAI era molto seguito e tenuto in grande considerazione da molti. Ogni tanto però capitava che toccassero un argomento a cui i miei amici erano legati. Ad esempio veterinari con il loro mestiere, ricercatori sullo stato della ricerca e così via.
Quando toccavano argomenti che conoscevano molto bene si accorgevano immediatamente di quanto raffazzonati, pieni di errori, esagerazioni o vere e proprie panzane i loro "report" fossero.
E da lì partiva il dubbio: ma saranno stati così anche con altri argomenti?

La risposta era si: la maggior parte delle volte prendevano degli sfondoni che la metà avrebbe fatto bocciare uno studente alle elementari.
Ma per tanto tempo sono andati avanti perché ignari di tutto loro parlavano sicuri di sé e non avendo un metro di giudizio sembravano argomentare a dovere.

E' proprio questo il nocciolo della questione: avere una cultura generale e coltivarla in continuazione per renderla quanto più vasta possibile ci mette al riparo da situazioni simili!
Ti mette al riparo da manipolazioni, disinformazione, prese per i fondelli, truffe perfino.

Avere una buona cultura e coltivare anche l'intelligenza è importantissimo, ma questo è un fatto noto ormai da secoli. Basti pensare ai Promessi Sposi in cui Renzo veniva assolutamente truffato e manipolato perché non sapeva leggere e scrivere!

Si vede la differenza fra un pollo da spennare e un cittadino ora? Continuiamo che sarà pure peggio.

Nelle scuole, fra i ragazzi, c'è sempre una certa avversione allo studio, alla cultura, al saper parlare.
Credo sia abbastanza normale, sono periodi in cui la "ribellione" verso il mondo degli adulti è cosa comune. Credo sia anche colpa di un sistema scolastico che non riesce ad appassionare ma è un altro discorso.
La cosa grave però è quando questa avversione è duratura e si protrae anche in età adulta.

E' specialmente dilagante negli USA, paese notoriamente carente in cultura generale.
Se studi sei sfigato. Punto.
E se sei sfigato passi l'inferno. Credo che le sparatorie di massa abbiano qualche collegamento con quella mentalità ma ovviamente non sono un esperto.

Ecco una società in cui essere ignoranti come capre è un vanto non è una società che può prosperare, e infatti abbiamo visto tutti quanto sta degenerando la società statunitense.
Dovremmo tutti, a partire da una riforma della scuola, promuovere la curiosità e la voglia di imparare, perché altrimenti si è solamente vittime dello sciacallo di turno.

Un esempio è l'Africa.
In Africa sono molto pochi quelli che possono studiare, e nonostante il continente sia ricchissimo in risorse la gente è poverissima. Tranne le multinazionali e AHEM certi paesi con il Franco CFA AHEM che ci si fanno letteralmente miliardi senza lasciare nemmeno le briciole alla popolazione.
Perché questo? Perché la popolazione è ignorante e i loro governanti sono corrotti fino al midollo.
Governanti ignoranti e idioti che per due spicci distruggono il proprio paese senza realizzare che se fossero tutti più ricchi lo sarebbero anche loro.

Ecco l'importanza della cultura e dell'intelligenza!

Commenti

  1. Dev'essere dura non porsi delle domande, ed accettare ciecamente quello che ci viene propinato.
    Sarà che fin da piccolo sono cresciuto dentro la biologia, ma il metodo scientifico dovrebbero applicarlo tutti, ed in qualunque occasione.
    Non dovrebbe essere solo l'inutile capitolo iniziale del libro di scienze delle medie. Dovrebbe essere una costante.

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    1. Non per niente la scienza non viene capita da molti, basta vedere il caso della sperimentazione e il dilagare degli estremisti che la vogliono bloccare

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  2. Quanto hai ragione... la gente ignorante si berrebbe qualunque idizia: non a caso i nazisti bruciavano i libri, oppure i preti bruciavano gli scienziati e i pensatori insieme ai loro libri.
    Se la gente fosse più istruita non si farebbe certo abbindolare da un ragioniere col nome da insetto che propaganda l'uscita dall'Euro e l'autorchia economica (esattamente come mussolini) come panacea per tutti i mali d'Italia.
    Domanda per chi sa pensare: recentemente ho scoperto un movimento per la decrescita (un altro...) che si basa su un sacco di idiozie le quali sono scritte su un ebook; ora, non sentireste anche voi odore di truffa se un decrescista VENDESSE il suo manuale ebook?

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    1. A me viene da ridere quando sento parlare di decrescita felice, sinceramente.

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    2. Fa sbellicare anche me! Specialmente quando un decrescista chiede dei soldi... la coerenza fatta persona.

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    3. Predicano la decrescita facendoci sopra i soldi, quando tutto sarà una merda prende i soldi e se ne va in sud america dove si spende un decimo e il malloppo gli dura molto di più

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    4. A me, anche se può sfociare in esagerazioni e cazzate, non sembra che l'idea di decrescita sia così assurda. In fondo le risorse hanno un limite e non è possibile una crescita economica infinita, no? Non vi accendete subito, eh, voglio solo capire più approfonditamente come la pensate e con quali argomenti per farmi un'opinione in merito partendo da una pluralità di fonti, senza nessun pregiudizio.

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    5. Mi associo al commento di Anonimo, non si può liquidare il concetto di decrescita con l'ironia. Al di là dell'apparente incongruenza etica (un decrescista che vende qualcosa? Eresia? No, non lo è.), cosa ne pensate dei suoi aspetti più profondi?
      L'argomento è a parer mio piuttosto delicato, e profondamente intrecciato a questioni come crisi energetica e alimentare, picco del petrolio, cambiamenti climatici, sovrapopolazione mondiale... oltre agli aspetti sociali, come una più alta qualità della vita pur rinunciando a determinati beni materiali.


      Daniele

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    6. Se non ricordo male ho scritto qualcosa a proposito della decrescita.
      Nella maggior parte dei casi propongono delle stronzate di proporzioni colossali.
      Comunque elencarle nei commenti è troppo lungo, dovrei scrivere un post apposta e probabilmente lo farò (se non lo ho già fatto).

      Comunque crescita non significa solo produzione

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    7. La si può liquidare come assurdità perché si basa su assunti che in reatà tali non sono: il picco di Hubbert non è stato raggiunto e la nuova tecnologia per lo sfruttamento degli scisti bituminosi dà altri decenni di petrolio in più; la crisi alimentare è fittizia perché non vengono affatto usate le tecnologie che permetterebbero la massima produzione con la minima resa (come l'idroponica) ma anzi, la crisi ci sarebbe se si attuasse la dottrina della decrescita che prevede agricoltura biologica di sussistenza; la scienza non è affato unita e concorde sui cambiamenti climatici, anzi, si assiste quotidianamente a tentativi di screditare gli scienziati che non sono d'accordo con le previsioni più catastrofiste e i media parlano solo di catastrofi ma ci sono ottime ragioni per ritenere che il futuro non sia così fosco.
      Lo sviluppo sul modello attuale è finito perché sono finite le risorse sulle quali si basa, ma virtualmente non è impossibile uno sviluppo infinito perché lo sviluppo tecnico-scientifico modifica l'efficienza con cui si sfruttano le risorse e potrebbe anche rendere possibile lo sfruttamento di nuove risorse che oggi non lo sono. Ma qui arriva il guaio: la decrescita economica decreterebbe la fine della ricerca scientifica e l'arresto dello sviluppo tecnico-scientifico, anzi, lo fare inviluppare.
      Comunque è troppo complesso per parlarne in un commento.

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    8. Risposta attenta e completa, per quanto possibile in poco spazio, grazie. Non concordo sulla possibilità di sviluppo infinito, ma in effetti ci sono ragioni valide di credere che il "punto critico" non è ancora stato raggiunto. (ps: sono il primo dei due anonimi)

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    9. Scusate, ho scritto una stupidaggine: volevo dire "usate le tecnologie che permetterebbero la massima produzione col minimo impiego di risorse" e non "usate le tecnologie che permetterebbero la massima produzione con la minima resa" che è una contraddizione in termini.

      Quanto alla crescita finita o meno, in entrambi i casi ci muoviamo nel campo delle teorie...

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    10. La crescita infinita non è possibile, ma è possibile ottimizzare le risorse per produrre di più usando meno.
      Comunque il PIL è un dato obsoleto e ormai superatissimo, ed è un dato che viene guardato insieme a molti altri (in questo periodo non si parla altro che di spread, e non di PIL, per esempio)

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  3. Il Premier che abbiamo conosciuto negli ultimi 10 anni, non è altro che la manifestazione tangibile della statura morale del popolo italiano.
    Spesso ci si chiede come mai gli Italiani non reagiscono, non scendono in piazza, non lo fanno, non lo facciamo, perchè direttamente o indirettamente siamo un popolo di collusi con il sistema.
    Ma analizzate in particolare della storia d'Italia, una nazione fittizia, creata a tavolino nel 1861, mantenuta nella più abissale ignoranza fino all'avvento della TV. Un intero popolo, acculturato ed educato dalla televisione....il resto vien da sè.
    I nuovi valori diventano il derby (che va in TV), l'auto a rate (vista in tv), la settimana bianca (come i divi della tv)
    Ed ecco che in un paese del genere, immesso in un contesto culturale del genere la cui classe politica si palesa solo ed esclusivamente attraverso comparsate televisive, chiassose e volgari come chiassosa e volgare è la cultura dell'italiano medio.
    Ora mi fermo per non diventare prolisso, ma sarebbe interessante scrivere un post di analisi sull'evoluzione culturale dell'Italia, sicuramente aiuterebbe tanti a capire come siamo arrivati a uesto punto, e come sia lungo il cammino per creare un Paese degno.

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    1. e non dimenticare il ridicolo sistema scolastico... vabbè che persino quello americano è arretrato e dovrebbero aggiornarlo, ma quello italiano è a livelli africani

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  4. Nazione fittizia? Certo: infatti si stava molto meglio prima del Risorgimento!
    Qui a Roma per esempio si stava una meraviglia col papa re!
    L'Unità d'Italia ha le sue ombre, ovviamente, ma dire che abbia portato solo male è assurdo. Oggi praticamente tutti sanno leggere e scrivere, prima dell'Unità l'analifabetismo andava dall'80 al 90% della popolazione a seconda dell'area geografica presa in considerazione. La nostra economia si basava sull'agricoltura di sussistenza e malattie come la pellagra e lo scorbuto affliggevano la popolazione che non poteva permettersi un'alimentazione corretta. Sul piano culturale gli italiani avevano accumulato un ritardo di secoli rispetto alle grandi nazioni europee unificate molto prima.
    Per favore, non beviamo passivamente la storiella complottista che l'Unità d'Italia sia stata voluta dalle potenze europee per il semplice fatto che è assurda: la nostra penisola era un territorio sottoposto a colonialismo ogni volta che una potenza europea aveva problemi economici, di conseguenza un'Italia unita e più forte andava contro gli interessi della maggior parte delle potenze europee.
    Lasciami dire anche che per me nutri un eccessivo amore per manifestazioni & rivoluzioni: cosa impedisce ai governi post rivoluzione di essere peggiori di quelli deposti? Nulla, anzi, la Storia conferma che i governi imposti dai rivoluzionati sono SEMPRE peggiori di quelli deposti: dopo la rivoluzione francese i francesi ne fecero un altra per abbattere i rivoluzionari e per riavere il re. I russi post rivoluzione si ritrovarono in un regime peggio di quello zarista dove era lo stato a decidere cosa ogni persona avrebbe fatto per tutta la sua vita, dove tutti erano costretti a essere uguali al ribasso.
    Diamo uno sguardo anche alla tanto osannata "primavera araba": cosa è diventato l'egiziano eletto dal popolo per sostituire mubarak? Un dittatore.
    No, non serva a nulla protestare o fare rivoluzioni, ciò che serve è che il popolo capisca cosa significa democrazia: non significa votare il primo tizio che sorride con la faccia di plastica o il primo tizio col nome da insetto che urla come un pazzo, non significa scatenare una guerriglia urbana per ogni piccola cosa e poi dimenticare tutto il giorno dopo, come se nulla fosse successo. Significa che il popolo stesso decide chi lo deve rappresentare e quindi il popolo stesso, in casi come questo, si dovrebbe organizzare per battere alle elezioni la gentaglia che lo ha portato al collasso e così sostituirla con amministratori capaci e attenti alle necessità del popolo stesso.
    Quanto alla televisione, è vero che è usata per "imbonire le masse" ma è anche vero che molti italiani hanno imparato l'italiano grazie a essa, cioè essa ha contribuito a tenere insieme il Paese. La televisione è infatti diventata chiassosa e volgare (come dici tu) soltanto da pochi decenni a questa parte, ma non è sempre stata così. Inoltre il tanto osannato internet richia di essere peggio della TV, vista l'immensa quantità di boiate che lo infestano e che vengono vendute come alternative alle falsità dette dalla televisione.

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    1. Adesso però non diamo meriti all'unità che non ci sono affatto.
      Sotto i borboni il sud italia era avanzatissimo in confronto al nord, e stavano nascendo le prime industrie.
      Il nord ha invaso il sud solo per prendersi le ricchezze che avevano e ripagare i debiti di quella famiglia di merda dei savoia. Punto e basta.
      I progressi della civiltà umana non vanno di certo attribuiti all'unità d'italia.

      Fra l'altro la cura per la pellagra è stata ideata negli Stati Uniti, semplicemente arricchendo gli alimenti industriali con un'ampia gamma di vitamine

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    2. Be' no: non intendevo dire che l'unità ha portato alla cura per la pellagra, volevo solo dire che essa è stata una delle cause che ha portato alla progessiva diminuzione delle condizioni di povertà nelle quali patologie come la pellagra hanno una maggiore incidenza. Mi sono evidentemente espresso male.
      Quanto al processo di unificazione la questione è complessa: è vero che i Savoia (o meglio Camillo Benso Conte di Cavour, perché re Vittorio Emanuele II non sarebbe stato capace di fare nulla da solo) hanno sfruttato la cosa per estinguere il colossale debito dello stato Sabaudo. Ma è anche vero che hanno sfruttato come scusa per la guerra le idee di personaggi come Mazzini e Garibaldi, i quali avrebbero voluto mettere su uno stato federale e non centralista come invece avvenne.
      E' vero che il Regno delle Due Sicilie fosse una delle più ricche nazioni europee ma è anche vero che la popolazione stava male esattamente come nel resto dell'Italia: è un fatto che il tasso di analfabetismo elevatissimo, esattamente come era nello Stato Pontificio. Un indizio di quanto dico si può trovare nel fatto che i mille garibaldini si arricchirono di molti volontari meridionali nel percorso da Marsala a Gaeta: se fosse stato un paradiso invece avrebbero dovuto tentare di fermarli e non certo aiutarli.
      Insomma, come si suol dire, la verità sta sempre nel mezzo: non è vero che il Regno delle Due Sicilie fosse l'inferno che descrivono i libri di scuola ma non è neanche vero che fosse il paradiso che raccontano certi revisionisti storici.

      La cosa che mi ha irritato del commento cui ho risposto è stata la superficialità: il Risorgimento è stato un evento storico molto complesso e non lo si può liquidare come la fonte dell'ignoranza degli italiani in quanto l'Italia è una nazione fittizia. Anzi, da quando è unita gli italiani sono meno ignoranti (figurarsi come dovevano essere prima...). Nazione fittizia poi vuol dire poco: allora tutte le nazioni sono fittizie perché sono tutte passate per eventi simili.
      Dato che questo è un post sulla cultura mi sembra giusto rimarcare il fatto che una buona conoscenza dei fatti storici sia fondamentale per capire il mondo moderno ed evitare di ripetere gli stessi errori del passato.

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    3. Mi spiace profondamente averti irritato con il mio precedente commento, e vorrei anche spiegare che la manifesta superficialità dello stesso era comunque dettata dalla brevità.
      Ora credo che sicuramente tutti noi conosciamo la storia del Risorgimento, i suoi pregi e i suoi fallimenti.
      Ciò che volevo rimarcare in particolare è come la televisione abbia sì insegnato l'italiano a milioni di analfabeti (e questo un secolo dopo l'unità d'Italia. Quindi forse non è stata l'Unità d'Italia a migliorare il livello d'istruzione.) ma come abbia ovviamente e pesantemente imposto un nuovo modello culturale e di conseguenza una nuova scala di valori ad una intera nazione. Una nazione che sì era unita da 90 anni, ma che continuava nei fatti a restare un insieme di culture profondamente distanti tra loro.
      Proprio il ruolo educativo e formativo che la tv ebbe nei primi decenni,fece sì che questa acquisisse un'autorevolezza tale da rendersi indiscutibile quasi fino ai giorni nostri.
      Ancora adesso per i nostri anziani riesce difficile comprendere come sia possibile che la tv possa mentire.
      E comunque, pur senza sminuire un importante avvenimento storico come il risorgimento, ciò non toglie che l'Italia di fatto sia una nazione per me fittizia nelle sue origini.
      Non vi fu un retroterra culturale, non vi fu un movimento popolare spontaneo, ma sicuramente queste cose le sai.
      Vi fu un gruppetto di potenti uomini che ebbero un'idea conveniente anche per la casa reale.

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    4. Io da sardo vedo i savoia da un altro punto di vista...
      L'unità d'italia è fittizia perchè ancora oggi di patrioti non ne vedi neanche mezzo pelo del naso.

      Hai mai notato le manifestazioni a cui partecipano italiani da qualsiasi parte provengano? Cartelloni, manifesti e basta. In una manifestazione fatta da sardi non vedi altro che i quattro mori da tutte le parti.
      Non lo dico perchè sono indipendentista, ma i sardi sono gli unici patrioti che puoi trovare nel territorio dello stato italiano. Peccato che la Sardegna non sia una nazione riconosciuta, perchè è una nazione fatta e finita a cui non manca veramente nulla per essere definita tale.

      Comunque sia il fatto che gli italiani non sventolino quasi mai la loro bandiera (tranne in rare occasioni fra cui delle partite di calcio) la dice lunga sul fatto che l'italia sia stato ma praticamente non nazione

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    5. Sono d'accordo.
      A me pare però che anche per i siciliani è lo stesso che per i sardi. Io però vivo in lombardia, quindi il mio contatto con i siciliani è solo via internet, ma da alcune loro dichiarazioni mi è sembrato che loro amano la loro Sicilia e la vorrebbero migliore.
      Gli italiani, ovvero quelli che vivono lungo la penisola, odiano l'italia, e parlando di odio, intendo l'odio puro e corrosivo, quello che fa augurare ogni male, non l'odio dettato da semplice antipatia o disaccordo (della serie 'le tue idee non mi piacciono e spero che ti ravvedi).

      Una volta ho visitato Napoli e sembrava di essere in un altro paese: Usi e costumi diversi, lingua diversa (A napoli l'italiano lo parlano benissimo, ma nel quotidiano si parla napoletano), e anche l'approccio con le persone era molto diverso rispetto a quello a cui siamo abituati noi del nord. Nell'area napoletana le persone ti parlano e ti danno confidenza come se tu fossi il loro migliore amico. Da noi è un pò più difficile e non so spiegarti come nascono i rapporti qui.

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    6. Su una cosa sono d'accordo al 100%:
      No, non serva a nulla protestare o fare rivoluzioni, ciò che serve è che il popolo capisca cosa significa democrazia

      Su un'altra invece, non sono per nulla d'accordo: internet è oggettivamente meglio della TV, e non ci sarebbe bisogno di scomodare Simmel per capirlo, ma giusto in caso... basti pensare già solo al fatto che è un media UNIDIREZIONALE, come diceva Pasolini: ti parla dall'alto verso il basso

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    7. Wow, sono commosso... un intero post di PQ basato su un mio ragionamento...

      Che dire, sono contento di aver sollecitato un sacco di discussioni intelligenti, che sto leggendo con interesse. Quanto vorrei che questo atteggiamento di critica ragionata prendesse piede com' è successo qui... magari nelle scuole o nelle università (ma immagino che sto chiedendo troppo)

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    8. Taglio il commento in 2, perchè non c'entra.
      Riguardo il Regno delle Due Sicilie, ricordo che in un documentario di Alberto Angela ne parlavano un gran bene.... ma poi, esiste una teoria complottista secondo la quale piero Angela sarebbe un massone... c'entra qualcosa? :P

      Tra parentesi io non trovo così assurda l'idea che la massoneria esiste, in un modo o nell'altro. Semmai, quella che non esiste è la massoneria a livello INTERNAZIONALE.
      I gruppi di potere esistono, le lobby esistono (cazzo in america sono persino regolarizzate, succede tutto alla luce del sole, il lobbista è persino un mestiere rispettabile... mai visto "thank you for smoking"?) anche quella ebraica, ed è anche vero che speculano sul commercio di armi e quindi dalle guerre - ma, per dire, secondo un'analista della CIA che ha scritto un libro sull'argomento, la lobby saudita è molto più potente e pericolosa, e finanzia i terroristi islamici e le guerre civili in Africa e Medio Oriente.

      Il problema è che, come al solito, i complottisti cazzoni pompano le informazioni fino a superare il ridicolo.

      L'associazionismo, anche quello segreto, è un fenomeno che si studia anche in economia politica tra l'altro: e non è detto che si debba limitare solo ai cartelli, trust e cose del genere.

      Tanto per dirne una (per la serie "dai, non sono proprio TUTTE cazzate"), l'altro giorno parlava con un carabiniere, uno che si è fatto molti anni di servizio in pattuglia e ora l'hanno messo in ufficio. Ci siamo messi a parlare di un tizio del suo paese, che è talmente ricco e potente che seriamente, non voglio neanche scrivere il nome (e cmq non me lo ricordo, lol)... cmq è un "super manager" della Ericsson. Mi disse che se scrivevo il suo nome su google, mi uscivano tipo 10 pagine su di lui...

      Nella conversazione saltarono fuori cose interessanti, che poi vabbè saranno opinioni sue. Ad esempio che i carabinieri sanno bene una cosa che io dico da sempre: che la gente che fa "microcriminalità" (scippi, rapine ecc) alla fine sono dei poveri disgraziati, spesso provenienti da paesi stranieri, oppure troppo ignoranti e che non sanno fare altro (e quindi non riescono a lavorare seriamente). Poi vabbè cè la criminalità organizzata, ma quella è un'altra cosa.

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  5. "Io da sardo vedo i savoia da un altro punto di vista..." sì, è vero: noi romani tendiamo a vederli come dei liberatori perché il papa re era un vero inferno.
    Devo dire che ho sempre ammirato il patriottismo dei sardi, i quali riescono a mantenere la loro individualità pur facendo formalmente parte della Repubblica Italiana. Devo anche dire che i sardi meritano rispetto anche per i referendum anti-province di qualche tempo fa: per far fare una cosa simile ai continentali bisogna implorarli, visto che non hanno capito nulla. Secondo me c'è parecchio da imparera dalla Sardegna sul piano politico e non capisco perché i sardi siano considerati retrogradi...
    La mancanza di patriottismo degli italiani è per me assurda: è vero, come dice Sbudellorum, che ci furono dei giochi di potere, ma è anche vero che si crearono dei movimenti, solo che erano formati da persone colte e la massa non partecipò (l'idea di Italia unita va in giro sin dai tempi del sommo Dante Alighieri); per esempio Goffredo Mameli, torinese di nascita, morì difendendo la Repubblica Romana dai francesi, la quale era per lui estero. Non capisco perché il patriottismo si sia perso per strada e non capisco per quale motivo oggi si dia del fascista a chi sventola un tricolore... assurdo!

    @Sbudellorum: sinceramente non ce l'ho con te, tendo a essere irritato dalla superficialità e il tuo commento mi era parso tale, nulla di più. Probabilmente mi sono anche infervorato troppo.

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    1. Per me il patrittismo è assente in Italia perchè non vi è uno Stato in cui il popolo possa sentirsi unito. Prendi ad esempio gli USA o la Francia o molti altri paesi, lì vi è una politica meno distante dal cittadino, vi è un'esame continuo dell'attività politica dei vari soggetti e chi sbaglia paga. In questi stati i personaggi politici pagano i propri errori, si dimettono per le proprie ed eventuali stronzate, la politica riveste ancora la sua competenza, lo stato è vissuto dai cittadini che non lo vedono come una casta di intoccabili, mo per ciò che dovrebbe essere. In un paese come il nostro dove, negli ultimi trentanni e forse più, la classe politica si è completamente estraneata dalla vita quotidiana dei cittadini, affrancandosi agli occhi della popolazione dalle tribolazioni e dagli affanni del vivere quotidiano, ostentando altresì tutto il proprio benessere e il proprio potere come segno di successo, ovviamente questo ha creato la frantumazione di ciò che sarebbero i presupposti per creare uno spirito nazionale.
      Come si può pensare che in un paese dove non possiamo neanche più scegliere i nostri eletti in parlamento ci sia uno spirito patriottico?
      E poi non dimentichiamo che questa politica degli intrallazzi, del malaffare, questo sistema di clientele e di voti di scambio ha creato un indotto di centinaia di migliaia di persone.
      Le decine di migliaia di forestali in Sicilia, i dipendenti dell'impresa che si aggiudica gli appalti con le tangenti o i voti e tante realtà simili, hanno fatto sì che milioni di italiani siano volenti o nolenti parte di questo sistema, sistema da cui traggono profitto o convenienza.
      Ed era a loro che mi riferivo nel mio primo commento, loro sono i collusi che tengono in piedi questo sistema. Non dimentichiamolo mai.
      Quelli che chiedono la raccomandazione al primario per un letto che altrimenti non gli spetterebbe, coloro che cercano la spinta del politico di turno per un permesso edilizio, quelli che ristrutturano abusivamente "tanto faranno un condono", quelli che "faccio togliere i punti a mia nonna che tanto non guida più", quelli che parcheggiano sui marciapiedi e tu scendi in strada con il passeggino.......insomma si potrebbe andare avanti per ore.....quelli che gettano la monnezza in giro.....etc etc etc
      Questa è la mentalità comune dell'italiano medio, e credo che se un cambiamento ci sara, sicuramente richiederà diverse generazioni.

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  6. Disse che i VERI criminali invece, sono la gente ricca (ma nel senso di "ultra ricchi da fare schifo", non borghesotti benestanti): prima di tutto perchè sono "una casta", e quindi se non fai parte della loro cricca, per loro sei "merda spiaccicata sul marciapiede". Poi perchè hanno accesso a privilegi impensabili per il povero cristo "normale". E poi perchè per loro è "ordinaria amministrazione" schiacciare la gente che sta sotto di loro, tanto più che se non fanno così, col cazzo che raggiungono i posti di potere che hanno: quindi sono di una cattiveria incredibile, che mascherano molto bene con l'ipocrisia. Inoltre, non è difficile immaginare che sono ammanigliati con la camorra (secondo Saviano, sono una cosa sola...) Ora, si potrebbe contestare che questo è il classico punto di vista "invidioso", come di quelli che vanno contro Berlusconi. Ci può anche stare, ma non vi sono dubbi che queste cose siano quantomeno "realistiche", ma come minimo...
    Per questo motivo, i carabinieri ci vanno giù pesante quando acchiappano uno di "questi bastardi" in fallo, perchè già sanno a prescindere che sono gente disonesta e pezzi di merda umanamente.
    Cmq quello di cui volevo parlare era la massoneria: mentre parlavamo di sta cosa, lui ha accennato al fatto che questa gente, i "ricchi" insomma, "non fanno mica le feste di compleanno come le facciamo noi... ma tu hai una minima idea?". E allora è uscito fuori che organizzano festini a "tema massonico", tipo non so se avete mai visto "Eyes Wide Shut". Puttane di alto bordo, cocaina, bottiglie di vino da 300 € l'una. Che il Rotary Club era essenzialmente una cosa del genere... e cose di questo tipo. Avrei voluto approfondire il discorso ma non volevo sembrare troppo "azzeccato", anche se sono quantomeno curioso di sapere fino a che livello arriva sta cosa, e se sono "solo" festicciole caratteristiche, momenti di socialità per riccastri, oppure se non sono iniziative più organizzate e con altri fini.
    Aggiungiamoci anche che la P2 (come pure successivamente la P3 e la P4) non sono esattamente create dalla fantasia malata dei complottisti, e ne viene fuori che IN QUALCHE MODO e in qualche misura, queste logge massoniche esistono per davvero. Forse non controlleranno il mondo, ma intanto Berlusconi, Maurizio Costanzo, Giuliano Ferrara e dio solo sa chi altro, ne facevano parte... e non sono proprio gli ultimi arrivati.

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  7. ah, il "media unidirezionale" era la Tv.... avevo dimenticato di scriverlo porc...

    Internet invece è DEMOCRATICO. Certo, la troppa democrazia crea dei mostri, ma non è nulla a confronto alla ferocia della banalissima televisione, per citare Pasolini

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