I difetti del politicamente corretto

Quelli che mi leggono da tantissimo tempo ben sapranno che a me il politicamente corretto non è mai piaciuto e l'ho sempre mal sopportato. Questo perché altro non mi sembra che pura ipocrisia atta a mascherare il proprio pensiero con una facciata di finta ed inutile "sensibilità".
Facciata sterile e non cambia nulla della realtà che ci circonda.
Ad esempio è inutile continuare ad edulcorare la pillola semantica per riferirsi agli handicappati, prima "disabile" poi "diversamente abile" e altre dimostrazioni sterili ed ipocrite di "sensibilità" quando ancora non possono fare due metri senza incontrare una barriera architettonica.
Il peggio però si è raggiunto quando il politicamente corretto è diventato un'arma spesso usata per zittire, screditare, rovinare e togliere di mezzo qualcuno che non si apprezza, o l'avversario politico.
Oltre al domandarmi sempre perché non usare il tempo impiegato a trovare nuovi assurdi modi di rivolgersi a qualsiasi categoria di gente che secondo loro è "svantaggiata" per risolvere almeno in parte i problemi reali, mi sono sempre fatto questa domanda: a cosa serve tutto questo?

Poi ho scoperto che non sono in pochi a definire il politicamente corretto una porcata, una inutile pagliacciata utile solo a mostrarsi migliori e magnanimi, gli anglofoni lo chiamano "virtue signalling", auto attribuendosi qualità positive che in realtà spesso e volentieri non ci sono.

Perfino una vincitrice del premio Nobel per la letteratura, Doris Lessing scomparsa nel 2013, lo ha definito "la più potente tirannia mentale".
Credo abbia proprio ragione, basti pensare a quante persone si sono trovate completamente distrutte da una parola definita "problematica" dalle masse inquisitorie che pretendono politicamente corretto anche quando si scorreggia:



E a proposito di tirannia voglio spendere il resto dell'articolo a sottolineare come da pericolo subdolo è diventato una vera e propria dittatura sotto gli occhi di tutti: la cancel culture.

Basta uno scivolone, una parola sbagliata, perfino uno sguardo e ti ritrovi addosso tutti i media e un gruppo di poveri mentecatti a gettarti addosso tanto di quel fango che poi è difficilissimo uscirne fuori.
Questo non solo è sbagliatissimo di per sé, già da solo è letteralmente un ricatto rivolto a tutti, ma è anche fortemente ipocrita.

Ipocrita perché se qualcuno "di sinistra" (che sinceramente la sinistra di adesso di sinistra non ha nulla) fa una cosa va bene, se la fa chiunque altro è fasista, rasista, nasista, sesista e ci mettiamo pure qualche "fobo" colorito per completare la torta di ipocrisia.

Esempio: Salvini per screditare l'avversaria politica Boldrini porta una bambola gonfiabile ad un comizio dicendo che era lei. Si è scatenato il putiferio con mesi di rigurgiti da parte di media ed elettori del PD che definivano la cosa come chissà quale crimine ai danni dell'umanità.
Il FQ pubblica una vignetta in cui si denigra la moglie del ministro, sorella del premier Meloni, fedifraga con un immigrato. Silenzio TOTALE.
Hai forse visto qualcuno sbracciare per il sesismo? Io no.
E potrei farne a centinaia di esempi simili, ma finirei con andare fuori argomento dovendo parlare di come i "giornalisti" siano solamente dei pennivendoli al soldo dei partiti e dei potenti e che l'informazione è solo un modo di ottenere voti.

Voglio però parlare di quello che mi è successo direttamente, quando ho risposto ad una "sinistra" che si è inalberata con il sottoscritto per aver criticato i fanatici della "religione di pace" (altra definizione politicamente corretta che hanno tirato fuori da chissà quale pertugio): accusato di islamofobia perché ho espresso il mio dissenso e preoccupazione verso quei personaggi che volevano istituire la sharia nei paesi europei in cui si sono trasferiti, compreso il nostro.

Ebbene si la "liberale", la "difensorA dei diritti delle donne" e "dei diritti civili" è arrivata a difendere la sharia come cosa buona e giusta perché "è loro cultura se vogliono farlo che lo facciano, sei un fasista a volerglielo negare".

Ora noi sappiamo bene cosa è questa sharia: la legge dello stato basata su quanto scritto nel corano, con lapidazioni per le adultere e gli omosessuali, la donna confinata in casa o con il burqa che non può studiare, guidare, lavorare e tante altre bellissime cose.

Ovviamente la sinistra si definisce pure atea, e intuendo con chi avessi a che fare le ho domandato:
"Immagino che tu sia contraria ai crocifissi nelle scuole"
"Esatto, lo stato è laico" rispose.
Ebbene si, ha insultato il sottoscritto sostenendo che se "i religiosi di pace" vogliono mettere su una dittatura RELIGIOSA mentre è convinta che lo stato deve rimanere LAICO.

E questa gente, con più cortocircuiti in testa di uno scantinato allagato, può con una semplice parola (islamofobo in questo caso specifico) zittirti e screditarti.
Dittatura non è un termine esagerato.