L'inganno animalista
La nuova versione unificata contiene anche cinque piccoli capitoli in più, per approfondire ulteriormente alcune tematiche o ragionare meglio sul quadro trattato, ma chi ha già comprato entrambi i volumi separati non è costretto a ricomprare la versione unificata, in quanto i volumi separati hanno qualche difetto ma sono comunque completi.
Il motivo dell'unione non era solamente quello di rifinire e migliorare lo scritto, ma anche quello di garantire un prezzo inferiore: la versione unificata costa circa 4 euro, contro i complessivi 5 euro circa di entrambi i volumi separati.
Il libro quindi è scritto meglio, più focalizzato sulle argomentazioni serie, più corposo e costa meno.
Non ho eliminato le precedenti versioni dallo store di Amazon per non perdere le recensioni (anche se molte sono di sabotaggio da parte dei democraticissimi "animalisti") ed evitare eventuali problemi a chi aveva comprato le copie, in quanto non sono sicuro delle conseguenze di tale azione.
Per rendere l'acquisto il più ponderato possibile ho sempre inserito stralci o informazioni approfondite del libro nel blog e nella pagina facebook, cosa che ripeterò. Ricordando a tutti che Amazon fornisce la possibilità di leggere gratuitamente diverse pagine per valutare l'acquisto.
In un periodo in cui l'obesità infantile galoppa e le mense scolastiche spesso e volentieri sono gestite con i piedi, c'è chi si preoccupa di mettere in giro voce che gli animali negli allevamenti sono sempre maltrattati, quando a ben vedere a volte si tratta meglio loro piuttosto che i bambini...
Interessante è anche la quantità di carne che consumano i "pelosetti" dei personaggi che accusano noi di distruggere il mondo... la classica trave nell'occhio di chi cerca la pagliuzza nel tuo.
E a proposito di danno ambientale:
E questo è nulla, perché nel libro ci sono ulteriori informazioni, ma già così non nasce il sospetto che la carne sia solo un capro espiatorio? Non sembra quasi che la carne sia come il diavolo di una religione vegana? Beh, forse non sembra ma è...
Per non parlare delle falsità sul terreno utilizzato per gli allevamenti e tutto il resto...
Vediamo qualche stralcio testuale, così possiamo constatare che chi afferma che nel libro ci sono solo insulti sta mentendo. Come se fosse una novità:
Tratto dal capitolo 6 del secondo volume:
"Nei precedenti capitoli si è parlato del modo in cui personaggi intellettualmente poco onesti falsassero le statistiche per gonfiare a dismisura il presunto impatto ambientale degli allevamenti, in particolar modo quello di bovini da carne.
Ultimo esempio uno “studio” che inseriva nel conteggio di terreni impiegati nell'allevamento bovino e risorse idriche anche i pascoli bradi statunitensi, le precipitazioni cadute in quelle zone e udite udite i normali terreni agricoli a destinazione umana. Come ce li hanno messi in mezzo? Beh, come ho già detto gli scarti di produzione invece di essere buttati vengono dati agli animali, perché allora non conteggiamo tutti quei terreni come usati appositamente per gli animali? Poco importa se ci siamo fatti il pane, il mais e qualche insalata, dipingiamo gli animali come un disastro ambientale!
Con quel accorgimento, molto poco onesto, sono riusciti a gonfiare a dismisura i dati rendendo un quadro apocalittico: il 40% del territorio di tutti gli USA sono occupati da e per gli allevamenti! Nulla di più falso, e l'autore dello studio è pure un “insospettabile” vegano convinto.
La conclusione logica e onesta, riguardo la produzione di carne, è che un effettivo maggior impiego di risorse rispetto all'agricoltura classica effettivamente c'è. Ma non è così marcato come loro vogliono farci credere con il loro terrorismo psicologico
Per avere dati certi e non stravolti da ideologie malate ci occorre uno studio condotto dalla International Panel for Suistainable Resource Management presentato alla UNEA, United Nations Enviroment Assembly, della UNEP, riguardante la sostenibilità delle attività umane nel pianeta.
Nonostante questo studio non facesse assolutamente menzione alla dieta vegana, tantissimi “diversamente onesti” hanno usato tale documento per la loro becera propaganda parlando di “documento ufficiale ONU che sostiene la dieta vegana”. La cosa buffa di queste dichiarazioni trionfali? Sono fatte da gente che non ha nemmeno letto il documento, o ne ha letto giusto le tre righe che gli facevano comodo.
Quanto dice infatti è molto diverso, ma che questi signori siano intellettualmente disonesti già lo sapevamo, tanto che fra quanto riportato realmente dallo studio e quanto raccontato dagli animalardi c'è un abisso.
Le reali conclusioni tratte dallo studio delle statistiche riguardo le abitudini alimentari della popolazione sono che mediamente carne e prodotti caseari hanno un impatto maggiore rispetto ai prodotti vegetali, cioè si usano sensibilmente più risorse per la produzione di questi ultimi. Ma questo lo sapevamo già...
Ma non è tutto. Infatti a riconferma del nostro sospetto rispetto le dichiarazioni sul disastro ambientale degli allevamenti è il dato sulla verdura coltivata in serra, importata da altri Paesi, liofilizzata o surgelata: a differenza della normale agricoltura le risorse impiegate sono notevolmente maggiori, rendendo questi prodotti di origine vegetale impattanti tanto quanto i prodotti di origine animale, in alcuni casi addirittura producono più inquinamento e consumano più risorse."
Il resto del capitolo si trova nel libro
Tratto dal capitolo 5 del primo volume
"Fino ad ora abbiamo visto come le vere e proprie fiabe che questi personaggi raccontano non corrispondono minimamente alla realtà, e il mondo di sadismo che dipingono non è possibile ne da un punto di vista ipotetico né da un punto di vista pratico. Ma ovviamente non si sono limitati a questo, ma si sono ben ingegnati nello studiare altri terribili disastri e conseguenze catastrofiche collaterali al consumo di carne, così da dipingere in maniera più gretta chi fruisce di prodotti di origine animale e chi li alleva, giusto per avere un ventaglio di "argomentazioni" bello ampio con cui fare proselitismo nel tentativo di screditare il nostro stile di vita sotto tutti i punti di vista.
Uno di questi "disastri" è uno dei loro più efficaci cavalli di battaglia: l'impatto ambientale degli allevamenti, cioè quanto danno, sia per quanto riguarda lo sfruttamento delle risorse che l'inquinamento. Secondo le leggende metropolitane, che vengono raccontate da disinformati cronici ma anche da personaggi che in teoria dovrebbero essere di spicco, l'industria della carne è un vero e proprio buco nero che assorbe quantità inimmaginabili di cibo commestibile per produrre quantità minime di carne, rubando tantissimi ettari alle normali coltivazioni e consumando quantità inimmaginabili di acqua potabile. Tutte queste risorse ovviamente vengono sottratte ai paesi poveri, causando carestie, siccità e la morte di milioni di bambini.
Come per gli altri punti già visti, anche in questo caso la cosa è totalmente priva del più minimo barlume di verità... e la cosa ormai non dovrebbe stupire affatto. In realtà, e spero che sia l'ultima volta che si deve ribadire, agli animali viene dato cibo non commestibile dalle persone, utilizzando meno terreni coltivabili in confronto alle colture tradizionali, meno territorio in confronto all'allevamento a pascolo brado e usando acqua non potabile.
Ma andiamo per ordine e analizziamo meglio la faccenda delle risorse alimentari. Secondo i racconti fumosi degli “animalisti” gli animali vengono foraggiati con legumi, cereali, e soia. E tecnicamente è pure vero... La domanda che ti stai ponendo probabilmente è: "Ma se gli danno legumi, cereali e soia questi sono alimenti commestibili, perché affermi il contrario?".
La risposta è semplice: tecnicamente la definizione in sé non è sbagliata, e non è neanche falsa, ad essere sbagliato e falso è il modo in cui viene riferita, cioè che questi siano veramente alimenti perfettamente commestibili."
Tratto dal capitolo 5 del secondo volume: Senza allevamenti l'agricoltura sparirebbe.
"Una delle prime lezioni in scienze della natura del biennio dell'obbligo è che in natura nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma. Eppure siamo circondati da menti dall'intelletto nemmeno rilevabile che vorrebbero abolire completamente, chiudere e rendere illegale ogni forma di allevamento. Menti geniali che sembrano ignorare questo piccolissimo dettaglio della legge naturale...
E per quanto possa apparire come incredibile ci sono parecchie persone gli danno pure retta. Grazie a mezzi dati, persone ideologizzate impiegate anche in ruoli di spicco come ad esempio la FAO, hanno sostenuto che questi consumano tantissime risorse inutilmente e inquinano in modo irrimediabile. Quando infine hanno sostenuto l'idea che vuole la chiusura di ogni allevamento, avevano un vastissimo pubblico che li seguiva con una mente totalmente sterile, cioè che non si poneva alcun dubbio sulle informazioni che gli venivano rifilate.
Ma è un'idea degna di rispetto? È veramente un obbiettivo nobile e ben ponderato. come questi “signori” vogliono farci credere, eliminare completamente l'allevamento?
Cosa accadrebbe se si smettesse di allevare animali? Non avremmo più quel preziosissimo prodotto che è il letame. E la cosa sarebbe grave, anzi gravissima! Nel precedente volume si è parlato di come l'agricoltura biologica non significasse “cruelty free”, termine coniato dai parassitati al cervello per ergere le loro figure a “moralmente superiori”, visto e considerato che ci vengono impiegati sangue di bue, zoccoli e corna tritati e infine il letame, e di come senza questi elementi l'agricoltura biologica non sarebbe potuta nemmeno esistere.
Ma è l'agricoltura nella sua interezza ad essere praticamente dipendente dal letame! Per spiegare meglio questo concetto bisogna parlare delle proprietà nutritive del terreno, del pH e dei batteri: Il letame è la base della concimazione, non si limita ad arricchire il terreno di potassio, azoto, fosforo e gli altri elementi fondamentali, ma aiuta a ridurre l'alcalinità dei terreni basici."
Questi, insieme all'introduzione gratuita di amazon, dovrebbero essere sufficienti a far capire la qualità e gli argomenti del libro.
E ci tengo a ribadire anche in questa sede, visto che molti fanno polemica senza nemmeno leggere mezza riga di quanto ho scritto: non ho nulla contro i vegani e gli animalisti, quello che combatto sono le menzogne. Perché se devi mentire per portare avanti le tue idee allora sono idee che in altro modo non possono esistere, e bisogna cambiarle piuttosto che tentare di cambiare la realtà.
L'unica scelta vegana plausibile è quella etica personale, purché rimanga tale.
Tutto il resto è ciarpame.
Riguardo gli animalisti ribadisco per la millesima volta: nessuno è favorevole al maltrattamento animale, se vedete un maltrattamento in corso chiamate le autorità e denunciate il fatto. Semplice ed efficace. Spargere menzogne e fare di tutta l'erba un fascio non è di certo la giusta via per combattere eventuali maltrattamenti.
Una manciata di opinioni dei lettori:
L'inganno animalista: opinioni
La segnalazione su un noto blog letterario
Il libro si trova in questi link:
L'inganno animalista Unificata su Amazon