Nel 2003, questa somiglianza ha acceso una delle dispute legali più longeve tra Italia e Stati Uniti in materia di diritto d’autore su personaggi iconici, con richieste di risarcimento da 250 milioni di dollari e una domanda che ancora oggi genera traffico: “Il Gabibbo è un plagio di Big Red?”
⚖️ Il contenzioso originale: quando il pupazzo diventa caso giuridico
Tutto è iniziato con una foto. O meglio, con una somiglianza visiva che ha spinto la società Adfra (all’epoca titolare dei diritti di sfruttamento di Big Red in Italia) a intentare causa contro Mediaset, Giochi Preziosi e altri soggetti coinvolti nella produzione del Gabibbo.
Nel 2003, la Western Kentucky University, il suo licenziatario statunitense e Ralph Carey si sono uniti alla causa, sostenendo che il Gabibbo fosse una copia non autorizzata di Big Red. La richiesta? Un risarcimento di 250 milioni e lo stop alla messa in onda.
📜 La sentenza definitiva del 2017: il Gabibbo non è un plagio
Dopo 15 anni di udienze, la Corte di Cassazione ha messo fine al contenzioso con la sentenza n.503/2017. Il verdetto è chiaro:
Il Gabibbo non costituisce plagio di Big Red
Big Red non raggiunge la soglia minima di creatività per essere considerato un’opera dell’ingegno tutelabile
Le differenze estetiche e funzionali tra i due pupazzi sono sufficienti a escludere la contraffazione
Antonio Ricci ha commentato con il suo stile inconfondibile: “Il Gabibbo rappresenta il populismo, la pancia, non parla: rutta. Condannarlo per la voluta banalità delle sue forme sarebbe stata una vera assurdità.”
🔁 Il secondo contenzioso e la condanna per falso
Non contento della prima sconfitta, Ralph Carey ha avviato un nuovo procedimento per ottenere il riconoscimento come ideatore di Big Red e un risarcimento per lesione del proprio diritto non patrimoniale. Ma nel 2021, anche questo tentativo è stato dichiarato nullo, e Carey è stato condannato al rimborso delle spese legali.
Peggio ancora: è stato querelato per falso materiale in atto pubblico, poiché i documenti presentati differivano da quelli ufficiali depositati presso l’università del Kentucky. La condanna ha chiuso definitivamente il caso.
🧠 Mascotte, copyright e creatività: cosa ci insegna il caso Big Red
Questa vicenda non è solo una curiosità legale. È un esempio emblematico di come la tutela delle opere visive e dei personaggi iconici sia diventata un terreno complesso, soprattutto nell’era dell’intelligenza artificiale generativa, dei contenuti remixati e della dupe culture.
La domanda non è più solo “è un plagio?”, ma “è abbastanza originale da meritare protezione?”. E Big Red, pur essendo amato negli USA, non ha superato quella soglia. Almeno nei tribunali italiani.
📌 Conclusione personale
Da osservatore curioso è mia opinione che il Gabbibbo somigli tantissimo a Big Red.
Il suo classico pettorale sostituisce semplicemente il simbolo dell'università della "controparte", si distingue unicamente per il papillon, i guanti con polsini, un fiore all'occhiello.
Personalmente credo che la somiglianza non sia fortuita, ma per la legge del copyright quelle differenze sono sufficienti perché sia un simbolo originale. Nonostante il viso e gli occhi siano praticamente gli stessi probabilmente hanno ragione a definirlo "non sufficientemente originale", perché altrimenti qualcuno metterebbe il copyright su forme corporee astratte e non potremmo più fare nulla.
In ogni caso il Gabibbo, per quanto grottesco, ha una voce — anzi, un rutto — che ha segnato un’epoca. Big Red, invece, resta un simbolo locale, simpatico ma non universale. L'allievo ha superato il maestro.
📚 Fonti e approfondimenti
Per chi desidera approfondire il caso Big Red vs. Gabibbo e le implicazioni legali sul diritto d’autore, ecco una selezione di fonti affidabili e contestuali:
- Striscia la Notizia – Comunicato ufficiale sulla sentenza
- Il Giornale – Commento alla sentenza della Cassazione
- Dandi Media – Analisi giuridica sul plagio tra mascotte
- Fanpage – Il Gabibbo non è un plagio: cronaca del processo
- Filodiritto – Sentenza n.503/2017 e commento legale
- DLA Piper – Copyright e AI generativa
Queste fonti offrono una panoramica completa sul caso legale tra Big Red e Gabibbo, evidenziando come la soglia di creatività e le differenze funzionali siano determinanti nella tutela del diritto d’autore. Il caso è anche un punto di partenza per riflettere sul futuro della proprietà intellettuale nell’era dell’intelligenza artificiale.