Vincenzo Cancemi, morto a Pachino: il caso archiviato tra video e accuse psicologiche

La morte di Vincenzo Cancemi: tra archiviazione, dubbi e silenzi
Ultimo aggiornamento: Luglio 2025

Il 28 aprile 2022, Vincenzo Cancemi, elettricista 42enne di Pachino (SR), è stato trovato impiccato a un albero nella casa di campagna dei genitori, in contrada Lettiera. Poco prima, aveva registrato un video rivolto alla sua compagna, Nuccia Burgaretta, in cui dichiarava:

“Ti dimostro che comunque morirei per te, anche se tu non mi credi.”

Quel video è diventato il fulcro dell’indagine, poi archiviata. Ma la famiglia di Vincenzo non ha mai creduto all’ipotesi del suicidio. E oggi, a distanza di anni, il caso continua a sollevare interrogativi sulla violenza psicologica, sulla giustizia e sul silenzio che può avvolgere certe morti.

🧩 Una relazione difficile e segnali ignorati

Secondo i familiari, la relazione tra Vincenzo e Nuccia era segnata da episodi di controllo, isolamento e umiliazione. Messaggi vocali e registrazioni trovati sul telefono dell’uomo mostrerebbero un quadro di forte manipolazione emotiva. In alcuni audio, si sentono ordini, insulti e richieste di autolesionismo.

“Era cambiato. Non era più lui. Parlava con noi solo di nascosto”, ha raccontato la sorella Giusy Cancemi.

Fotografia di Vincenzo con la sorella Giusi
Vincenzo con la sorella Giusi

📹 Il video della morte e le incongruenze

Il video registrato da Vincenzo — lungo circa 14 minuti — mostra l’uomo mentre si prepara al gesto estremo. Ma secondo l’avvocato della famiglia, Nunzia Barzan, il filmato non chiarisce affatto la dinamica:

  • Non si vede il momento esatto in cui Vincenzo si impicca.

  • Il corpo è stato ritrovato con una ferita alla testa e senza una scarpa.

  • Il cellulare squilla durante la registrazione, ma non si capisce chi chiami.

Nonostante questi elementi, la Procura di Siracusa ha deciso di non disporre l’autopsia e ha chiesto l’archiviazione del caso.

⚖️ L’archiviazione e la battaglia legale

Nel maggio 2023, il giudice per le indagini preliminari ha accolto la richiesta di archiviazione, ritenendo che il video fosse sufficiente a escludere l’intervento di terzi. La famiglia ha tentato di ottenere un’autopsia privata, ma senza successo:

“Non ci hanno autorizzati. Ci hanno detto che non avrebbe avuto valore legale”, ha dichiarato Giusy Cancemi.

Il corpo di Vincenzo è rimasto per oltre un anno nella camera mortuaria del cimitero di Pachino. Solo dopo un ultimatum del Comune, i familiari hanno accettato di celebrare il funerale, il 27 maggio 2023, “perché costretti”.

🧠 Violenza psicologica e giustizia: un nodo irrisolto

Il caso Cancemi ha riacceso il dibattito sulla violenza psicologica nelle relazioni e sulla difficoltà di riconoscerla legalmente. In Italia, l’istigazione al suicidio è perseguibile, ma dimostrarla è estremamente complesso, soprattutto in assenza di prove materiali.

Molti esperti sottolineano che:

  • Il controllo emotivo può essere devastante quanto la violenza fisica.

  • Le vittime spesso non denunciano, o non vengono credute.

  • La giustizia tende a concentrarsi su prove tangibili, trascurando il contesto relazionale.

🗞️ Perché se ne parla poco?

Nonostante la gravità della vicenda, il caso ha ricevuto poca attenzione mediatica. Solo nel 2023 è stato trattato dalla trasmissione Le Iene, che ha dedicato un servizio alla storia di Vincenzo. Alcuni osservatori hanno notato che, se i ruoli fossero stati invertiti, la copertura sarebbe stata molto più ampia.

📌 Conclusione

La morte di Vincenzo Cancemi resta, per molti, una ferita aperta. La giustizia ha archiviato il caso come suicidio. Ma la famiglia continua a chiedere verità e riconoscimento. Al di là delle sentenze, la sua storia solleva domande profonde su come affrontiamo la violenza invisibile, quella che non lascia lividi ma può spezzare una vita.

Fonti e approfondimenti:







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Fabrizio Leone
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