Grievance Studies Affair - studi farsa inviati a riviste scientifiche woke che diventano dottrina

 Correva l'anno 2017. Tre persone si rendono conto del degrado che sta erodendo le materie accademiche e decidono di mettere in atto il "Grievance Studies Affair" che consisteva nell'inviare paper completamente campati per aria e fuori di testa a diverse riviste "accademiche" di gender studies, cultural studies, race studies, fat acceptance e in generale quello che fa parte del mondo woke.
L'esperimento non solo è riuscito, ma ha anche avuto effetti collaterali:

Peter Gregory Boghossian è un filosofo e pedagogo che ha lavorato come assistente all'università di Portland per dieci anni.
James Stephen Lindsay, conosciuto come James A. Lindsay, è un matematico e autore americano.
Helen Pluckrose scrittrice britannica e liberal.
Sono i tre che hanno messo in atto il "Grievance Studies Affair". E come Helen Pluckrose sono tutti e tre liberal.



Il loro intento era di continuare ad inviare paper chiaramente fasulli ed esagerati per verificare quanto fallate fossero le riviste scientifiche. E il risultato è stato molto interessante.
Non solo Boghossian è stato sospeso e infine costretto ad abbandonare l'università: le implicazioni dell'esperimento sono gravissime.

Quando parlai del paper farsa "il pene è un costrutto sociale" accettato da una rivista accademica woke la difesa fu che "si tratta solamente di un paper su una sola rivista".
Ebbene gli autori di quel paper erano il professor Peter Boghossian e James Lindsay sotto pseudonimo.
E hanno ripetuto l'esperimento con altre riviste. E gli è andata anche meglio di prima.

Con un totale di 20 paper assurdi e completamente fuori di testa hanno totalizzato:
Sette paper accettati così come sono, quattro pubblicati e tre da pubblicare (non lo hanno fatto perché un giornalista ha scoperto l'inganno).
Quattro da rivedere e rimandare perché presi in considerazione.
Uno ancora in considerazione.
Nove rigettati.

Nove, nemmeno la metà di quei deliri è stato rigettato.
Ma vediamo di cosa parlano gli "studi" pubblicati:

"Reazioni umane alla cultura dello stu*ro nei cani": lo studio osservava il comportamento dei padroni dei loro cani nel caso mettessero in atto comportamenti violenti contro altri cani e ne valutava il grado di "complicità". Ci hanno ficcato in mezzo anche la valutazione dell'oppressione del cane in base al "genere percepito" dai padroni. Definirlo un delirio è un complimento.

"Chi sono loro per giudicare? Superare l'antropometria attraverso il body building grasso": pubblicato da "Fat Studies" facente parte del circuito Taylor & Francis (gabbato più e più volte), lo studio suggeriva di creare una categoria di bodybuilder grassi perché completamente esclusi dalle competizioni e addirittura creare le olimpiadi per persone sovrappeso chiamate "Fattylympics".

Questo studio farsa ha trovato molto consenso fra le fila dei woke, tanto che la rivista Mel Magazine continua a difendere, anche se in parte, le affermazioni. E non solo.

"Passare per il retro: sfidare l'omoisteria dei maschi etero attraverso la penetrazione ricettiva tramite l'uso di s*x toy": Il titolo la dice lunga e il paper si poneva l'obiettivo di dissipare l'omofobia e la transfobia tramite l'introduzione di oggetti fallici nel loro deretano. Accettato dalla rivista Springer come valido senza batter ciglio ma dopo aver scoperto l'inganno lo ha fatto sparire. Non trovo nessuna traccia né approfondimento, ma già solo dal titolo si capisce che è un'immane presa per il... no meglio dire per i fondelli.

I breastaurant sono quei locali dove ci sono solo cameriere in vestiti succinti, un esempio che conosco è Hooters ma sicuramente ce ne sono di più "espliciti". Lo "studio" valutava il modo in cui questi ristoranti impattano sulla "tossicità" del maschio definendo tali locali come "piccola parodia dell'egemonia" in cui la tossicità del maschio trova rifugio.
Un delirio totale, ma non per i woke. Ricordo che loro definiscono una donna che guarda gli uomini come "innocente rifarsi gli occhi" mentre gli uomini pare stiano mettendo su il quarto reich.

Per il resto dei deliri rimando alla lista su Wikipedia sennò viene fuori un papiro.

Tutto questo non solo ha smascherato l'immenso problema nella mentalità woke:
Estremisti tali che gli puoi rifilare tante di quelle vaccate che ci crederanno solamente perché confermano i loro pregiudizi. E la cosa non si è fermata ai paper.

Infatti non solo quelli di Mel Magazine continuano a crederci forte forte, ma addirittura in una scuola del Belgio hanno creato un precedente gravissimo:
Otto Marzo, festa della donna. I professori permettono alle alunne femmine di potersi sedere e costringono i maschi a stare in piedi tutto il tempo. Alunni 14enni. La motivazione è quella di fargli provare cos'è la discriminazione e l'oppressione.

In pratica le autorità scolastiche hanno umiliato, punito e fatto sentire inadeguati dei ragazzini per il solo fatto di essere maschi. Una barbarie assurda.
Barbarie applaudita da un pedagogo su una rivista nazionale, personaggio che è un consulente del governo fiammingo.

Questo è stato denunciato durante una conferenza al parlamento europeo, a quel punto James Lindsay ha confessato: tale pratica è una delle sue creazioni. Era parte di uno di quei paper fasulli inviati alle riviste woke.

Questi maiali non solo hanno creduto a delle cretinate assurde, ma le hanno anche applicate ottenendo il plauso di altri cretini. Vedere per credere:

 

 E ha aggiunto anche un dettaglio terrificante:
 

 Rivela che tale "pedagogia" è stata parte delle sue truffe alle rinomate riviste woke e che il "metodo" prevedeva l'ABUSO dei MASCHI BIANCHI per fargli comprendere quanto sono oppressivi, però farlo in maniera compassionevole. La risposta del cane che ha preso sul serio tale porcheria è agghiacciante:
"Adoriamo l'idea ma devi togliere una parola. Non abuso, ma compassione. Perché minaccia di ricentrare i bisogni del privilegiato".

James ha aggiunto: "Questa è una strada che porterà al genocidio, perché se si è disposti a usare l'abuso come educazione eliminando la compassione la direzione è quella".

E ha ragione. Sempre più spesso sento estremismi che se rivolti verso minoranze o le donne garantirebbero per lo meno il carcere a vita, ma rivolti ai "maschi bianchi etero" diventano materiale da elogiare in scuole, università e giornali.

Riflettiamo.