I Vantaggi del POS
L’introduzione dei pagamenti elettronici porta numerosi benefici sia per i consumatori che per i commercianti:
Maggiore sicurezza: riduce la necessità di gestire grandi quantità di contanti, diminuendo il rischio di furti.
Comodità per i clienti: sempre più persone preferiscono pagare con carta o smartphone, evitando di portare denaro contante.
Tracciabilità dei pagamenti: contribuisce alla trasparenza nelle transazioni e facilita la gestione contabile.
Riduzione dei costi di gestione del contante: meno spese legate a versamenti in banca e alla sicurezza del denaro in cassa.
Le Sfide per i Piccoli Esercizi
Nonostante i vantaggi, l’adozione obbligatoria del POS ha sollevato preoccupazioni tra molti piccoli commercianti, in particolare per i costi associati:
Commissioni sulle transazioni: ogni pagamento elettronico comporta una percentuale trattenuta dalla banca o dall’istituto di pagamento, che può incidere sui margini di guadagno.
Costi fissi: oltre alle commissioni, il POS spesso richiede un canone mensile e spese per il mantenimento del conto corrente.
Spese aggiuntive per la connettività: alcuni terminali necessitano di una linea telefonica o di connessione internet, aumentando i costi operativi.
Impatto sui guadagni: per le attività con margini di profitto ridotti, le spese per il POS possono rappresentare un onere significativo.
La Situazione Economica e le Difficoltà delle Piccole Imprese
L’obbligo di adottare il POS si inserisce in un contesto economico già complesso per molte piccole attività:
Elevata pressione fiscale: le imprese italiane affrontano una delle tassazioni più alte a livello globale.
Aumento dei costi operativi: affitti, bollette e spese generali pesano sulla sostenibilità economica delle piccole realtà.
Diminuzione dei consumi: la riduzione del potere d’acquisto dei consumatori influisce negativamente sulle vendite.
Quanto costa un POS in Italia nel 2025?
Il costo di un POS in Italia varia in base al modello scelto e al tipo di contratto (acquisto, noleggio o canone mensile). In media:
Prezzo di acquisto: da 29€ a 249€ una tantum, a seconda del dispositivo (es. SumUp, myPOS, Nexi)
Commissioni per transazione: tra 0,7% e 1,95%, con alcune offerte che azzerano le commissioni sui primi 1.000€ incassati
Canone mensile: molti POS non prevedono canone, ma alcuni modelli bancari o integrati con cassa telematica richiedono tra 14€ e 22€ al mese
Costi accessori: bollo da 16€, eventuali spese per SIM dati o connessione
Alcuni fornitori (come Axerve o myPOS) offrono soluzioni senza commissioni ma con canone fisso, mentre altri (come SumUp) puntano su zero canone ma commissioni più alte. La scelta dipende dal volume di incassi e dalla frequenza d’uso.
Possibili Soluzioni e Incentivi
Una strategia per favorire l’adozione dei pagamenti elettronici senza pesare eccessivamente sulle piccole attività potrebbe includere:
Riduzione delle commissioni sui piccoli importi: agevolazioni per le transazioni di basso valore.
Sostegno economico per le piccole imprese: incentivi fiscali per coprire i costi dei POS.
Adozione di strumenti alternativi: valutazione di circuiti di pagamento con commissioni più basse.
Conclusione
L’uso del POS è un passo importante verso la digitalizzazione e diversificazione dei pagamenti e la sicurezza delle transazioni, ma è necessario bilanciare i benefici con le difficoltà economiche delle piccole imprese. Un approccio basato su incentivi e agevolazioni potrebbe rendere questa transizione più sostenibile per tutti.
Novità 2026: obbligo di integrazione tra POS e registratori di cassa
A partire da gennaio 2026, entreranno in vigore nuovi obblighi per gli esercenti che utilizzano il POS. La Legge di Bilancio 2025 ha infatti introdotto una misura che punta a rafforzare la tracciabilità delle transazioni elettroniche e a semplificare gli adempimenti fiscali.
🔗 Integrazione obbligatoria POS–registratore di cassa
Tutti i terminali POS dovranno essere collegati ai registratori di cassa telematici, in modo da consentire la trasmissione automatica e in tempo reale dei dati delle transazioni all’Agenzia delle Entrate. Questo significa che:
Ogni pagamento elettronico genererà uno scontrino o una fattura elettronica
I dati verranno inviati direttamente al Fisco tramite il Sistema di Interscambio (SdI)
Si ridurranno gli errori e le omissioni nella registrazione delle vendite
🧾 Chi è obbligato e chi è escluso
L’obbligo riguarda tutti gli esercenti di beni e servizi, ma sono previste alcune esenzioni:
Lavoratori autonomi che operano solo con fatturazione elettronica
Associazioni, fondazioni ed enti non commerciali che non effettuano vendite
Alcuni servizi di trasporto pubblico e agricoltori in regime di esonero
⚠️ Sanzioni in caso di inadempienza
Il mancato adeguamento entro gennaio 2026 comporterà sanzioni amministrative, anche se i dettagli sulle multe non sono ancora stati ufficializzati. È quindi consigliabile per i piccoli esercenti iniziare per tempo l’adeguamento tecnologico, magari valutando soluzioni POS già compatibili con i registratori telematici.