La reazione è stata immediata: valanghe di insulti e attacchi contro chi sollevava il problema.
Ma fermiamoci un attimo e riflettiamo: perché una denuncia sulla condizione economica dei disabili viene trattata come un affronto, anziché come un tema sociale da affrontare?
Disabili contro le fake news: quanto è davvero l’aiuto economico?
Alcuni hanno tentato di screditare la denuncia con argomentazioni traballanti, affermando che:
"La quota per i disabili è nettamente superiore."
"Sono bufale, i 35 euro non li danno direttamente agli immigrati!"
Ma cosa significa esattamente "nettamente superiore"?
Alcuni disabili ricevono 295 euro al mese, una cifra che a malapena copre le spese di base. E per chi ottiene l’assegno di accompagnamento (intorno agli 800 euro), parliamo di persone gravemente non autosufficienti, che necessitano di assistenza continua.
Quindi, davvero possiamo dire che queste persone siano adeguatamente supportate dallo Stato?
Disabili abbandonati: una realtà che fa comodo ignorare
A rendere ancora più surreale la vicenda, c’è chi ha definito i malati di SLA "disinformatori populisti", ignorando totalmente la loro realtà quotidiana.
Un disabile non deve solo sopravvivere, ma affrontare anche costi enormi per:
Esami specialistici
Visite mediche costose
Farmaci spesso non completamente coperti dal sistema sanitario
Spese quotidiane, come bollette e alimentazione
Di fronte a questa situazione, non è normale sentirsi trascurati?
La "bufala" dei 35 euro al giorno: cambiare la forma non cambia la sostanza
Un altro espediente per negare la disparità è stato quello di urlare alla bufala: "I 35 euro al giorno non vengono dati direttamente agli immigrati!"
Ma cosa cambia?
Lo Stato sta comunque spendendo quei soldi
La cifra include vitto, alloggio, pulizia e assistenza sanitaria completa
Gli immigrati godono di tutte le esenzioni dal ticket sanitario
Quindi, alla fine, quei fondi ci sono e vengono erogati.
Disabili dimenticati, mentre altri vengono protetti
Ho parlato con un disabile che mi ha espresso tutta la sua frustrazione: con una pensione ridicola, si sente abbandonato, mentre altri godono del sostegno dello Stato, ONU, UE e ONG.
Ma è più semplice attaccare chi denuncia queste disparità piuttosto che ragionare sulla questione.
Conclusione: il riflesso pavloviano dell’indignazione a senso unico
Viviamo in un’epoca in cui sollevare certi problemi significa diventare automaticamente bersagli di insulti e critiche.
Ma ignorare la realtà non la cambia: i disabili in Italia ricevono sussidi minimi, mentre altri gruppi godono di un trattamento economico ben più favorevole.
La domanda è: fino a quando si continuerà a negare l’evidenza?
Ultimo aggiornamento: Giugno 2025