L'unione africana firma un accordo di libero scambio

Il continente africano ha appena firmato quasi in toto (non partecipa l'Eritrea, ma vuole entrare) un accordo di libero scambio di merci interno, cioè un dato paese africano può esportare ed importare a e da altri paesi africani senza alcun dazio o tassa o altri impedimenti di regole astruse.

In pratica è come ha fatto l'unione europea: un mercato libero che favorisce gli scambi commerciali nel continente, così l'Africa è diventata un singolo enorme mercato interno.
La cosa ovviamente favorirà gli scambi commerciali interni e ridurrà gli scambi con l'Europa, quindi potrebbe esserci un contraccolpo iniziale per le nostre economie, ma approfondiamo poco più avanti.




Il lato positivo è che se i paesi africani diventano più ricchi significa che ci saranno sempre meno disperati a rimpolpare le fila dello schiavismo moderno, e non è affatto male visto che da queste parti sono ormai 20 anni che non si fa che demolire i salari medi e i diritti dei lavoratori forti di un numero crescente di disperati che anche per colpa di molte crisi si sono accontentati di lavorare per cifre sempre più inferiori, pescando anche appunto dai disperati africani che avendo un costo della vita inferiore si accontentavano di stipendi ancora più bassi perché pure mandare 10 euro nella patria natia equivaleva a sfamare tutti (e adesso gli stipendi sono scesi tanto che nemmeno loro vogliono più essere schiavizzati, e gli schiavisti moderni piangono sui giornali che nessuno ha voglia di lavorare, ma questa è un'altra storia).

Prima parlavo di contraccolpo. Si, la nostra economia generale ne potrebbe risentir, e pare nemmeno poco:
Al momento gli scambi da commerciali "intra africani" sono il 17% del totale mentre gli scambi fra paesi europei sono il 69% del totale.
Se dopo questo accordo inizieranno a commerciare fra di loro in modo simile a come accade per i paesi europei è facile immaginare che gli scambi con il resto del mondo caleranno, fra cui gli scambi con l'Europa. Non scenderanno ovviamente a zero, ma potrebbero scendere di parecchi punti percentuali.



A meno che l'UE non riesca a strappare degli importanti accordi commerciali con la UA (chiamiamola così) iniziando così una più fitta rete di scambi. Certo, c'è sempre il fatto che la Cina rimarrà il loro partner partner preferito (non dimentichiamoci le valanghe di miliardi che stanno spendendo nei vari paesi dell'Africa) ma c'è sempre la possibilità di tirarla in culo a qualcun altro (senza fare nomi) e che se il pil pro capite cresce questi diventino potenziali clienti delle eccellenze del made in Italy (come è successo con la Cina).

Insomma, se l'Europa se la gioca bene potrebbe trarne grosso vantaggio.

Fonte 1
Fonte 2
Fonte 3