Da Bibbiano a Veleno 2: il sistema di tutela dei minori sotto accusa

Negli ultimi anni, il sistema di protezione dell’infanzia in Italia ha sollevato interrogativi profondi, soprattutto in seguito al caso Bibbiano, emerso nel 2019 con l’inchiesta “Angeli e Demoni”. Le accuse iniziali parlavano di affidi illeciti, manipolazione delle testimonianze e falsificazione di prove per allontanare bambini dalle famiglie e affidarli a soggetti vicini alle organizzazioni coinvolte. Il clamore mediatico fu enorme, ma le sentenze successive hanno sgonfiato gran parte delle accuse, con numerose assoluzioni e condanne minori per reati collaterali.

⚖️ Il caso Bibbiano: tra verità giudiziaria e distorsione mediatica

L’inchiesta coinvolse assistenti sociali, psicoterapeuti, amministratori locali e il sindaco di Bibbiano, Andrea Carletti. Le indagini ipotizzavano un sistema in cui sedute psicologiche suggestive, relazioni falsificate e pressioni emotive venivano usate per giustificare l’allontanamento dei minori. Alcuni bambini furono affidati a persone con legami diretti con le strutture coinvolte, generando sospetti di interessi economici e favoritismi.

Tuttavia, nel tempo, molte accuse sono cadute. Lo psicoterapeuta Claudio Foti è stato assolto in via definitiva nel 2024. Undici dei quattordici imputati sono stati assolti in primo grado, e le condanne residue non riguardano il presunto “sistema Bibbiano”. Il caso ha comunque lasciato un segno profondo nel dibattito pubblico e ha evidenziato falle sistemiche nella gestione degli affidi.



🧩 Le criticità del sistema di tutela dei minori

Al di là di Bibbiano, diverse inchieste e testimonianze hanno evidenziato irregolarità e abusi nel sistema di protezione dell’infanzia:

  • Affidi basati su relazioni non oggettive, con descrizioni falsate delle condizioni familiari

  • Allontanamenti ingiustificati o eccessivamente discrezionali

  • Scarsa trasparenza nei criteri di selezione degli affidatari

  • Interessi economici legati all’affido retribuito

  • Pressioni psicologiche sui minori per influenzarne le dichiarazioni

In alcuni casi, sono stati segnalati affidamenti a soggetti con problematiche psichiatriche, precedenti familiari gravi o ambienti non idonei. Anche se non sempre confermati in sede giudiziaria, questi episodi hanno alimentato sfiducia e indignazione.

🧪 L’inchiesta Veleno: quando l’affido diventa trauma

Tra il 1997 e il 1999, nella Bassa Modenese, 16 bambini furono allontanati dalle loro famiglie in seguito a una serie di accuse di abusi sessuali e riti satanici. L’inchiesta, nota come Veleno, ha portato a condanne pesanti, ma anche a dubbi profondi sulla veridicità delle testimonianze e sui metodi usati dagli assistenti sociali e psicologi coinvolti.

Nel 2017, il giornalista Pablo Trincia ha ricostruito la vicenda nel podcast Veleno, seguito da un libro e da una docuserie su Prime Video. Le indagini giornalistiche hanno evidenziato:

  • Colloqui non registrati e tecniche suggestive (“svelamento progressivo”)

  • Testimonianze contraddittorie e bambini sottoposti a pressioni psicologiche

  • Assenza di prove materiali (nessun video, foto, riscontro oggettivo)

  • Condanne basate su racconti indotti, alcuni poi ritrattati

Nel 2021, uno dei bambini coinvolti — oggi adulto — ha dichiarato pubblicamente: “Mi sono inventato tutto. Mi costringevano a dire quello che volevano sentire”.

🔗 Veleno 2 e Bibbiano: due inchieste, un sistema da ripensare

L’inchiesta Veleno 2, prosecuzione del lavoro giornalistico di Pablo Trincia, ha ampliato lo sguardo sulle distorsioni nel sistema di affidamento dei minori, evidenziando metodi ricorrenti: sedute non registrate, pressioni psicologiche, relazioni manipolate e allontanamenti basati su testimonianze indotte.

Questi elementi trovano forti analogie con il caso Bibbiano, dove la Procura ipotizzava un sistema di affidi illeciti gestito da operatori sociali e psicologi, con il coinvolgimento della onlus Hansel e Gretel — già presente nei fatti raccontati in Veleno. Tuttavia, nel luglio 2025, il processo “Angeli e Demoni” si è concluso con 11 assoluzioni su 14 imputati, e solo 3 condanne minori con pena sospesa, smontando l’impianto accusatorio originario.

⚖️ Verità giudiziaria vs. verità narrativa

La forza di Veleno 2 sta nel mostrare come errori metodologici e suggestioni psicologiche possano generare conseguenze devastanti, anche in assenza di dolo. Le sentenze di Bibbiano, invece, ci ricordano che non tutte le ipotesi investigative reggono in tribunale, e che la giustizia deve basarsi su prove solide, non su clamore mediatico.

Unire i due casi significa non confondere le responsabilità, ma riconoscere che il sistema di tutela dei minori ha bisogno di riforme profonde, per evitare che anche solo il sospetto di abuso possa distruggere famiglie innocenti.

Fonti e approfondimenti

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Fabrizio Leone
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