Karupups Bannata da Twitch per un cosplay

La vicenda della cosplayer Karupups, bannata da Twitch per aver usato un fondotinta scuro nel suo cosplay di Lifeline, personaggio di Apex Legends, ha sollevato un acceso dibattito sulla rappresentazione, il razzismo e le regole delle piattaforme online

Il cosplay e il ban su Twitch

Karupups, una streamer lituana, stava trasmettendo in diretta nella categoria "Just Chatting", mostrando il processo di preparazione del suo cosplay. Dopo aver indossato il costume e sistemato i capelli, ha applicato un fondotinta scuro per assomigliare di più al personaggio, che ha la pelle scura.

Twitch ha interrotto la diretta prima che la streamer potesse completare il cosplay e ha imposto un ban di 30 giorni, citando la violazione delle norme contro contenuti che promuovono discriminazione o denigrazione.



Il dibattito sulla blackface e il contesto storico

La decisione ha generato polemiche, con alcuni che hanno accusato Karupups di blackface, mentre altri hanno difeso la sua scelta, sostenendo che si trattasse di un omaggio al personaggio e non di un intento offensivo.

La blackface ha origini nel teatro americano del XIX secolo, quando attori bianchi si truccavano con volti esageratamente scuri e labbra accentuate, per rappresentare stereotipi razzisti sugli afroamericani. Sebbene in passato sia stata usata anche da artisti neri per denunciare la discriminazione, oggi è considerata offensiva e inaccettabile in molti contesti.


Cosplay e rappresentazione: dove si traccia il confine?

Il caso di Karupups solleva una domanda importante: quando un cosplay diventa offensivo?

  • Era un trucco stereotipato? No, il suo intento era replicare fedelmente il personaggio, senza esagerazioni caricaturali.

  • Era un omaggio o un’offesa? La cosplayer ha dichiarato di non essere a conoscenza delle implicazioni della blackface e di averlo fatto per rispetto e ammirazione.

  • Le regole di Twitch sono chiare? La piattaforma ha una politica severa contro contenuti che possono essere interpretati come discriminatori, ma il caso ha sollevato dubbi sulla coerenza dell’applicazione delle regole.


Le conseguenze di un dibattito polarizzato

Il problema di vedere razzismo ovunque, anche in contesti non intenzionali, rischia di diluire la gravità delle vere discriminazioni. Se ogni gesto viene interpretato come offensivo, si rischia di minare la credibilità delle denunce reali, rendendo più difficile combattere il razzismo autentico.

Allo stesso tempo, è importante educare chi non è consapevole di certe sensibilità culturali, senza trasformare ogni errore in un caso di discriminazione intenzionale.

Conclusione: un equilibrio tra rispetto e buon senso

Il caso di Karupups dimostra quanto sia delicato il tema della rappresentazione nei media e nel cosplay. Se da un lato è fondamentale evitare stereotipi dannosi, dall’altro è importante non criminalizzare ogni tentativo di omaggio.

La chiave sta nel dialogo e nella comprensione, piuttosto che nelle reazioni impulsive. Solo così si può costruire un ambiente più inclusivo, senza alimentare divisioni inutili.


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