Il sequestro e l’attentato
Il bus, con 51 studenti, due insegnanti e una bidella, stava tornando da una palestra quando Sy ha cosparso l’interno di benzina, dichiarando: > “Da qui nessuno ne esce vivo”.
Alcuni ragazzi sono riusciti a chiamare la polizia, che ha inseguito il mezzo e ha bloccato l’autista nei pressi di San Donato Milanese. Sy ha dato fuoco al bus, ma i carabinieri sono riusciti a rompere i finestrini e salvare i bambini prima che le fiamme si propagassero.
Il movente e la premeditazione
Sy ha dichiarato di aver agito per vendicare le morti dei migranti nel Mediterraneo, accusando il governo italiano di essere responsabile delle tragedie in mare.
L’attacco era premeditato:
Aveva acquistato benzina e fascette per immobilizzare i ragazzi.
Aveva inviato video ai suoi amici, incitando gli africani a ribellarsi.
Ha cercato di raggiungere l’aeroporto di Linate, forse per un gesto dimostrativo più ampio.

La condanna e le conseguenze
Nel 2020, Sy è stato condannato a 24 anni di carcere per sequestro di persona con finalità terroristica. La Cassazione ha poi ridotto la pena a 19 anni, confermando la valenza terroristica dell’atto.
Dopo l’attacco, il governo ha introdotto controlli più severi sui precedenti penali degli autisti di scuolabus, poiché Sy aveva già una condanna per guida in stato di ebbrezza e violenza sessuale su una minorenne, ma la sua azienda non ne era a conoscenza.
Il “bambino eroe” e la sua parabola
Uno dei ragazzi a bordo, Ramy Shehata, è stato celebrato come eroe per aver chiamato la polizia fingendo di pregare in arabo. Il governo gli ha concesso la cittadinanza italiana, ma qualche anno dopo è stato coinvolto in attività criminali, finendo in una comunità per minori.
Conclusione: un attentato che ha segnato l’Italia
L’attacco allo scuolabus di Crema ha evidenziato falle nei controlli sui dipendenti pubblici, oltre a sollevare interrogativi sulla radicalizzazione e la sicurezza.
Fortunatamente, grazie alla prontezza dei ragazzi e all’intervento delle forze dell’ordine, nessuno ha perso la vita, ma l’episodio resta uno dei più inquietanti della cronaca recente.