La scuola di Influencer

La trasmissione televisiva Nemo ha girato un servizio che tratta delle influencer. Ma non in generale, ha mostrato l'idea che Giulia Nati ha avuto: "la scuola di influencer". Più precisamente la "Giulia Nati Academy", che se non ci metti un po' di inglese non te la tiri abbastanza. 
Il servizio è meraviglioso, detto sinceramente e non ironicamente, perché si capiscono molte cose.
Inizia con un collage e la prima frase è "puoi guadagnare dai 5 fino a 20-25-30 mila euro al mese".
E già qui si sta volando! 
E' come se ti spronassi ad aprire un piccolo market di quartiere sostenendo che potenzialmente puoi diventare miliardario perché le grandi catene di supermercati hanno tale fatturato. Per la precisione Eurospin da sola fattura oltre sei miliardi.

E già solo con questo esordio abbiamo capito il livello di preparazione di questa "influencer".

Fra l'altro le cose stanno cambiando e il mercato si sta saturando di influencer, e il pubblico rimane sempre lo stesso. E la gente non ha testa per seguire tutti.



Errare è umano ma perseverare è diabolico, e qua di malvagità ne avverto parecchia: tornano pesantemente a far venire l'acquolina in botta a quei decerebrati che vogliono fare gli influencer parlando di soldi a palate.
Ecco che fanno l'esempio di Chiara Ferragni, che da sola muove 30 milioni di euro l'anno.

C'è un problemino che in molti hanno già analizzato, tralasciando che si tratta della "numero uno": Chiara Ferragni ha ormai un grosso seguito, ma ha sfruttato amicizie professioniste del settore moda della madre, amicizie con le agenzie, follower comprati dall'India che hanno creato effetto pecora aumentando anche i suoi follower reali.

Chiaro che con la consulenza degli esperti, i contatti della madre che ne hanno parlato in lungo e in largo in giornali online e cartacei con diversi altri espedienti questa è diventata famosa.
Gli americani dicono "fake it until you make it", in pratica fingiti ricco finché non lo diventi veramente.

In ogni caso non è un esperimento che è possibile replicare: primo servirebbero la forza finanziaria, le amicizie e i mezzi che aveva lei. In secondo luogo ormai il posto è stato preso. Mi spiego meglio: prima di Chiara Ferragni non c'era una "grande influencer", ma adesso si!
Se pure qualcun altra riesce ad arrampicarsi non avrà mai la stessa portata mediatica, anche solo per il fatto che Ferragni manterrà la sua fetta.

"Ogni foto può valere dai 700 fino ai 2500 euro".
Si insomma pensa lavorare un intero mese per 700 euro quando puoi scattare una foto e fare lo stesso tanto! Questa cosa fa gola a tantissima gente, del resto chi non vorrebbe guadagnare soldi a palate con addirittura poca fatica?

E qui veniamo al problema principale. 500 euro di corso per imparare qualche boiata e ovvietà che molto probabilmente nel 99,99% dei casi saranno soldi buttati nel cesso.

Intervistano delle ragazze che sono andate a seguire il corso, e sono fiduciosissime di ottenere pure dei risultati! Una addirittura dice che a 17 anni quello è il suo investimento principale:
"Se a 17 anni sono qui in questa accademia, pagata con i miei soldi, è per poter dire che mi sono costruita da sola il mio futuro".

Convinta forte eh, come se il "mestiere" potrà esistere ancora per molto, come se non ci sarà concorrenza, come se non si intaserà il mercato. Perché adesso torno a quello che dicevo prima: il 99,99% fallirà miseramente.

Cosa è necessario per diventare influencer? Un cellulare e un account social, lo dicono loro stessi.
Quanta gente, aiutata da filtri e photoshop, ci si butterà mai a tentare di diventare ricca senza sforzo?
Letteralmente centinaia di migliaia di persone. Quanti saranno disposti a sfruttare tutti i mezzi possibili per emergere fra queste centinaia di migliaia? Tantissimi.
Follower comprati in pacchetti di centinaia di migliaia, engagement falsi, stili di vita da ricchi mentre si guadagnano poche centinaia di euro al mese, fatti di "voli in prima classe" photoshoppati perché viaggiano in economy e macchine di lusso noleggiate per un'ora giusto per fare le foto. A dire il vero noleggiano anche dei finti interni di aerei privati per fare fotografie.

Ma andiamo avanti, che alla fine qua si parla del "corso" in sé e non della follia del voler diventare influencer:
Dopo la promessa che in una settimana, massimo tre, le "studentesse" avrebbero rivoluzionato il loro profilo partono con le regole fondamentali.

Mai repostare, cioè mai condividere roba di altri.
Usare nomi semplici, senza trattini punti caratteri o numeri. Dice che è brutto e non professionale ma non è solo per questo.
Cogliere l'attimo, che in realtà è il momento della pubblicazione.

Ora, capisco che stava solamente promuovendo il corso in un servizio televisivo e "gratis" ti può dare solamente qualcosa di poco valore. Ma queste sono tutte cose che sanno tutti, da anni!
Su Facebook addirittura basta guardare l'orario di picco dell'utenza e sai a che orari è meglio pubblicare per tutta la settimana!

Anche quella del nome semplice da ricordare, breve ma di impatto e senza ghirigori che confondono è non solo di pubblico dominio ma è proprio una cosa che se non riesci a comprendere da solo è meglio non fare l'influencer perché non si ha la minima idea su come creare contenuti piacevoli per il pubblico!

Poi vanno in strada dove dà consigli su come fare le foto per avere "maggiori interazioni".
Anche in questo caso magari ha dato consigli buoni, non mi sono sembrate boiate anche se non sono di certo un fotografo, però ancora ho visto consigli e nozioni che sono veramente qualcosa di veramente comune e risaputo da tutti.

E poi passano al ritocco delle foto, anche questo è qualcosa che fanno tutti e sanno tutti.

Insomma questa ragazza, che se posso dare un parere si è deturpata il viso con il botulino, non ha detto nulla di troppo importante, e a leggere sul sito web aggiunge altre informazioni, più complesse, ma che gira e rigira trovi qualcuno che te le dà. Creazione di un blog, come aggiornare il blog. Forse insegna le tecniche di copywriting, in effetti scopro che il suo corso non si rivolge solo alle "influencer" ma anche a imprenditori che vogliono imparare social media marketing.
Ma un buon corso di copywriting e social media management lo trovi ovunque e per cifre che stanno attorno ai VENTI EURO. Non 500.

Questa ragazza non mi sembra affatto stupida, sa bene che un domani gli influencer potrebbero non esistere più (lei essendo piazzata bene se ne frega della bolla) e sta "diversificando" con questi corsi.
Meno furbe le "studentesse" che credono veramente che oggi, dopo il ridimensionamento dei compensi a causa dei follower comprati ma soprattutto tantissima concorrenza, possano anche solo sperare di fare qualcosa e spendono 500 euro per un corso che non le aiuterà affatto.

E' come se tutti volessero diventare calciatori per guadagnare quanto Ronaldo, ma quelli che fanno i milioni sono pochissimi rispetto quanti ci provano, e fra l'altro dubito che da un giorno all'altro la gente smetterà di andare allo stadio, ma sicuramente molti smetteranno di regalare soldi alle "influencer".