Analisi Satirica della Campagna Benetton 2018: Moda, Provocazione o Fallimento Creativo?
Nel 2018, Benetton ha lanciato una campagna pubblicitaria che ha suscitato forti reazioni. L'azienda, nota per il suo approccio provocatorio alla moda e alla comunicazione, ha proposto un video promozionale caratterizzato da colori eccentrici, movimenti surreali e simbolismi discutibili.
L’impatto? Il pubblico ha risposto con confusione, sarcasmo e critiche feroci, dimostrando che non sempre l’innovazione viene accolta positivamente. In questo articolo analizziamo gli elementi che hanno reso questa pubblicità un fallimento agli occhi di molti e il modo in cui il pubblico ha reagito.
Il Video Promozionale: Un’Esperienza Estetica Estrema
La campagna si apre con quattro modelli immersi in un contesto visivo insolito, caratterizzato da comportamenti disorientati e abiti dai colori stridenti. L’effetto finale appare più simile a un esperimento teatrale fuori controllo che a una pubblicità di moda.
Ecco alcuni elementi che spiccano:
Accostamenti cromatici esagerati: colori shock che sembrano scelti senza alcuna armonia.
Movimenti scoordinati e privi di logica: i protagonisti si agitano senza un apparente filo conduttore.
Oggetti senza contesto chiaro: rose malconce, collant rosa shocking e libri misteriosi vengono agitati in modo casuale.
Il risultato visivo è un effetto straniante, che lascia lo spettatore in uno stato di perplessità totale.
I Protagonisti: Confusione Totale
Analizzando le figure presenti nel video, si nota una selezione di modelli che sembrano più personaggi di una rappresentazione grottesca che testimonial di moda.
Il "Poeta Irlandese Smarrito": stringe un mazzo di rose dall’aria malandata e sorride con una consapevolezza quasi inquietante.
La "Cinesina Confusa": digrigna i denti e agita un libro rosa senza apparente collegamento con il resto.
Il "Cinese Malnutrito": brandisce quello che sembra il Libro Rosso di Mao, creando una forte dissonanza politica con il contesto.
Il "Sorrisone Lee": con un’espressione forzatamente allegra, festeggia qualcosa di indefinito stringendo collant e rose.
Tutti sembrano persi, disorientati e poco convinti, rendendo difficile capire quale sia il messaggio che il brand vuole comunicare.
Le Reazioni del Pubblico: Critiche e Ironia
La campagna ha ricevuto una pioggia di commenti negativi da parte degli utenti, che hanno espresso perplessità sulla scelta creativa e forti critiche sullo stile visivo.
Ecco alcune reazioni tratte dai commenti al video su Facebook:
"Io sono curioso di sapere chi è il genio creativo che ha pensato che sventolare il libro rosso di Mao Zedong in una pubblicità di una multinazionale della moda sia una buona idea. Perfetta compatibilità di brand." – Giovanni Tricella
"HAHAHAAH ma si può mai fare una pubblicità in tale modo??? Ma poi che facce... cioè quattro mon****idi vestiti da carnevale. Mah." – Salvatore Del Prete
"Nei mercatini dell'usato trovi di meglio!!!" – Anna Olicarpo
"Ma UCOB perché i colori te li devi mettere tutti in una volta?" – Tiziana Messina
"Manca solo il nasone rosso e il fiore che spruzza acqua." – Riccardo Busato
Il tono generale è quindi di forte disapprovazione, con molti utenti che sottolineano la scarsa coerenza dell’estetica, la presenza ingiustificata del libro di Mao e la mancanza di un messaggio chiaro.
Le Criticità della Campagna: Perché Non Ha Funzionato?
Benetton ha sempre puntato su pubblicità provocatorie, spesso legate a temi sociali forti. Tuttavia, questa volta la provocazione sembra aver preso una direzione confusa, con elementi difficili da decifrare.
Ecco le principali problematiche:
Messaggio non chiaro: non si comprende se l’obiettivo sia sociale, artistico o semplicemente pubblicitario.
Scelte cromatiche e stilistiche respingenti: l’estetica eccessivamente eccentrica ha creato una forte dissonanza con il pubblico.
Simbolismo incoerente e potenzialmente controverso: l’inserimento del Libro Rosso di Mao ha sollevato dubbi sul suo significato e sulla compatibilità con il brand.
Reazioni prevalentemente negative: la campagna ha generato più confusione che interesse, segno che qualcosa nella comunicazione non ha funzionato.
Conclusione: Genialità o Fallimento?
La campagna Benetton 2018 è un chiaro esempio di pubblicità estremamente sperimentale, che però ha fallito nel trasmettere un messaggio efficace. Se l’obiettivo era far parlare del brand, ci è riuscita. Tuttavia, se lo scopo era promuovere una collezione di moda, il risultato è discutibile.
Questa pubblicità resta un caso interessante di comunicazione visiva estrema, ma dimostra che non sempre la provocazione porta a risultati positivi. Il confine tra arte e comunicazione commerciale può essere sottile, e Benetton, in questa occasione, sembra averlo oltrepassato senza trovare un equilibrio.