Quel iPhone nel quadro del 1800

Aaaaaah, i viaggi nel tempo! Gli OOPARTS (che per carità alcuni sono anche interessanti, ma sono pochi). Gli smartphone nei quadri del 1800. È la storia che sta a girare parecchio recentemente, un iPhone nel quadro di un certo Waldmuller dipinto nel 1860.

Nella tela è dipinta una ragazza che passeggia in campagna e tiene stretto nelle mani qualcosa che molti hanno detto essere un iPhone. Non uno smartphone qualsiasi eh, proprio iPhone, quella matassa di tecnologia, obsolescenza programmata e fail ingegneristici che nemmeno chi ha fatto questa scala mobile:

Ossessione per la Apple (si legge Appol, non Eppol, non se lo ficca in testa nessuno) c'è stato perfino il genio che ha fotoshoppato l'immagine del quadro per aggiungere luce emessa dal display. Doppio genio non c'è che dire, primo perché creare falsi simili è da imbelli di partenza, secondo perché quel display doveva essere il raggio della morte delle astronavi di Indipendence Day per fare tutta quella luce in una giornata soleggiata in campagna.

In ogni caso so che è superfluo sottolinearlo però ci tengo a dire la mia con la mia solita calma:
QUELLO E' UN DANNATISSIMO LIBRO TASCABILE!!!
Che siano dannati quelli che sparano boiate simili, con la speranza che siano pochi.
I libri tascabili esistono da secoli, che poi a leggere qui e lì alcuni articoli pare pure che a credere che quello sia uno smartphone ci stanno pure dei vecchi.

Ora io credevo che ad essere ignoranti come caproni berberi riguardo alle "vecchie tecnologie" fossero i giovanissimi, che ok i libri non sono in disuso da secoli a parte certe zone degradate da cervelli in pappa, ma almeno è più plausibile di un vecchio.

Voglio dire, i ragazzini sono nati con lo smartphone in mano e per quanto breve praticamente sono esistiti per tutta la loro vita, è un punto di vista diverso rispetto quello di uno che tutta la vita l'ha passata leggendo, e gli smartphone li ha visti solo da poco.
E invece pare che anche un vecchio abbia spacciato il libro del quadro come uno smartphone...

In ogni caso ripeto che spero siano pochi quelli che hanno creduto a sta palese scemenza.
Gente che ne parla