Non esiste sessismo nel tennis come urlato da Serena Williams

L'ormai famosissima partita barbina fatta da Serena Williams continua a far parlare di sé, dopo che l'atleta ha giocato da schifo e in preda all'ira si è comportata come un alcolizzato irlandese in una rissa da bar. Durante il suo sclero ha urlato che l'hanno penalizzata perché donna. Secondo lei non vengono puniti quei comportamenti quando a commetterli sono uomini.
A parte il fatto che la sfuriata di Williams suonava fin da subito come una grandissima boiata, qualcuno si è preso la briga di andare a controllare i dati riguardo i falli contestati agli uomini e alle donne dal 1998 al 2018 durante i Grand Slam Tournament, e il risultato è sorprendente:


Racket abuse è quando gli atleti rompono la racchetta o la lanciano, non si parla di affari illeciti.
Gli uomini collezionano 646 falli mentre le donne 99.
Audible obscenity, oscenità che si possono sentire perché è un po' difficile punire qualcosa che non si sente, 344 contro 140. Anche in questo caso più multe agli uomini.
Ma saltiamo al coaching, primo fallo contestato alla Williams che ha generato la cascata di rabbia e urla dell'atleta: 87 contro 152.


Punto primo non è vero che agli uomini non vengono contestati i falli, sia che si parli in generale sia che si parli di coaching. Punto secondo se vengono multate di più le donne rispetto gli uomini può significare diverse cose, tipo che i loro allenatori sono più portati a farlo per istinto di protezione o che semplicemente vengono beccati più spesso a farlo.

Fra l'altro il numero totale dei falli contestati agli uomini è quasi il triplo rispetto a quello contestato alle donne. Si potrebbe benissimo urlare al sessismo come fatto dalla Williams, ma c'è da tenere conto che gli uomini giocano molto più e sono più numerosi delle donne in quei tornei, quindi anche se le proporzioni rimangono comunque a svantaggio degli uomini questo è uno dei fattori.
Uno svantaggio piuttosto corposo che lascia poco spazio a dubbi.

Serena Williams può urlare quanto vuole per nascondere il fatto che ha giocato malissimo o l'abilità soverchiante dell'avversaria che l'ha stracciata. La cui premiazione è stata rovinata dalle urla belluine di una testa calda che diventa antipatica a tutti dopo due minuti che la conoscono.

Fonte

Che poi ripeto, come da introduzione: si intuiva che si trattava di una cretinata urlata da Serena per nascondere la propria inettitudine e colpa, ma avendo per mano i dati non solo diventa ufficiale, ma anche inopinabile.