Bufala o Realtà? Il Post Virale sul Salumificio e la Disinformazione Alimentare
Negli ultimi giorni, ha furoreggiato su Facebook il post di un presunto ex lavoratore anonimo di un salumificio, il quale sostiene di aver assistito a pratiche sanitarie discutibili nella produzione di prosciutti cotti, salami, porchette e arrosti. Tuttavia, il post non indica né il nome dell’azienda né prove concrete.
Quanto c’è di vero in queste affermazioni? Analizziamo nel dettaglio le dichiarazioni del post e mettiamo alla prova la loro credibilità.
Carne Frollata o Carne Marcia? Un Errore di Base
Nel post si legge: "Ogni giorno in questa fabbrica arrivano tir pieni di carne precedentemente frollata, quindi vecchia e spesso anche annerita e puzzolente con macchie blu qui e là…"
Ma la carne frollata è davvero marcia? La frollatura è un processo naturale che rende la carne più morbida e saporita e avviene in ambienti refrigerati, senza portare alla decomposizione. Se la carne fosse realmente marcia, il suo odore nauseabondo la renderebbe immediatamente identificabile e inadatta alla lavorazione.
Le macchie blu sollevano dubbi. Non è del tutto chiaro cosa siano e potrebbero avere diverse cause, ma finché la carne non è verde e non puzza, è ancora idonea al consumo. Alcuni tipi di macchie possono derivare dall’ossidazione del ferro presente nel sangue, un fenomeno comune che non indica necessariamente alterazione o contaminazione.
L’autore del post sembra confondere frollatura con decomposizione e non offre informazioni precise sulle macchie blu, che da sole non indicano che la carne sia avariata.
Il Processo di Produzione: Disinformazione o Realtà?
Il post descrive un trattamento inquietante della carne: "Ebbene tutti questi prosciutti vengono preparati nel seguente modo: La carne frollata (spalla e cosce) viene direttamente scongelata e gettata nella macchina siringatrice dove viene iniettato, tramite centinaia di aghi, un liquido contenente nitrati, farine e altre sostanze chimiche, preparato su una base di acqua riciclata e che dovrebbe essere destinata al solo uso industriale e quindi non potabile."
Ci sono diversi problemi con questa affermazione. La frollatura non prevede congelamento, quindi parlare di "scongelamento" è fuorviante. La macchina siringatrice viene effettivamente usata per iniettare salamoia, che contiene acqua, sale e nitrati, fondamentali per garantire la sicurezza alimentare. I nitrati servono a prevenire infezioni come il botulino e sono presenti anche nei vegetali come la rucola e gli spinaci.
L’inclusione della farina in questa descrizione è insolita e non supportata da alcuna pratica alimentare standard. L’acqua non potabile è un’accusa grave, ma senza prove rimane solo un’affermazione senza verificabilità.
L’Acqua Riciclata e la Presunta Sporcizia
Il post insiste sulla scarsa qualità dell’acqua usata nel processo: "Praticamente sempre la stessa acqua putrida piena di sangue, sporcizie e residui chimici che rigira nel medesimo depuratore."
Questa affermazione appare esagerata. Ogni stabilimento alimentare è soggetto a rigidi controlli igienici, quindi l’uso di acqua non potabile sarebbe immediatamente sanzionato. Inoltre, la carne arriva già dissanguata, quindi parlare di "sangue nell’acqua" è poco plausibile.
L’acqua utilizzata nei processi industriali è trattata e filtrata, non riciclata indefinitamente. Senza prove concrete, questa accusa rimane priva di sostanza.
La Presunta Carne Nera e la Zangolatura
L’autore del post descrive la trasformazione della carne in modo raccapricciante: "Una volta che questa carne viene gonfiata, praticamente del doppio, viene poi messa dentro ad altri macchinari, nel frattempo è diventata di un nero bluastro, come il colore di una carcassa in decomposizione."
Questa descrizione è fuorviante. La zangolatura serve a distribuire uniformemente la salamoia nella carne, un processo necessario per garantire la sicurezza alimentare. Il colore rosa finale è dovuto ai nitrati, non a una trasformazione misteriosa di carne avariata. Se la carne fosse effettivamente decomposta, la cottura non potrebbe renderla commestibile.
Il linguaggio utilizzato nel post sembra volutamente sensazionalistico, mirato a generare indignazione piuttosto che fornire un resoconto preciso.
Stagionatura dei Salami: È Veramente un Inganno?
Il post accusa il salumificio di un trattamento non convenzionale dei salami: "I salami vengono preparati macinando un mix di ritagli di carne zeppa di grasso e aggiungendo una serie di polveri chimiche che gli conferiranno quel tipico colore rossastro e lo faranno stagionare artificialmente nel giro di un paio di giorni."
Le affermazioni sollevano diversi dubbi. Il salame viene stagionato naturalmente, attraverso temperature controllate e umidità calibrata. Non esistono polveri chimiche in grado di trasformare la carne in pochi giorni.
Il post prosegue con un’altra accusa: "Dopo di che verranno spruzzati con altre sostanze chimiche che li faranno ammuffire esternamente e poi soffiati con un compressore per dare l'impressione della stagionatura."
L’affermazione sulla muffa è parzialmente corretta, perché alcune varietà di salame sviluppano naturalmente muffa superficiale che aiuta la stagionatura. Tuttavia, il metodo descritto dal post non è supportato da alcuna evidenza industriale reale.
Dove Sono i Controlli Sanitari?
Se queste pratiche fossero reali, ci sarebbero state segnalazioni di consumatori e interventi delle autorità sanitarie. Ogni azienda alimentare è soggetta a controlli periodici, quindi un salumificio non potrebbe operare in questo modo senza essere scoperto.
Un’altra incongruenza riguarda la fonte della denuncia. Se il denunciante ha lasciato l’azienda, perché non ha segnalato tutto alle autorità competenti invece di scrivere un post su Facebook? Senza verifiche ufficiali, le sue dichiarazioni restano sospette.
Conclusione: Una Bufala Creata per Generare Indignazione
Ci sono diversi problemi con questa denuncia:
Nessuna prova concreta, solo un post anonimo su Facebook.
Confusione tra processi standard e pratiche illegali.
Linguaggio sensazionalistico, pensato per generare indignazione.
Mancanza di una denuncia ufficiale alle autorità, segno di scarsa credibilità.
I nitrati servono a garantire la sicurezza alimentare e non possono trasformare carne marcia in carne fresca. Se un prodotto fosse realmente avariato, la cottura ne accentuerebbe il cattivo odore e la decomposizione, rendendolo riconoscibile.
Prima di credere a denunce allarmistiche su Internet, è sempre meglio verificare le fonti e valutare la plausibilità delle informazioni condivise.