Ho lavorato per un anno in una fabbrica di prodotti di seitan e soia
Voglio rivelare al mondo gli orrori che vengono perpetrati nelle fabbriche di prodotti di seitan e soia italiane, o meglio in una in particolare visto che ci ho lavorato per un anno. Ovviamente non dirò di che stabilimenti sto parlando per tutelare la privacy di chi infrange la legge e intossica i bambini. Logico no? E ovviamente rimarrò anonimo, anche se sapete tutti chi sono.
Sappiamo tutti cos'è la soia e il seitan, iniziamo con la soia che è la meno peggio:
I prodotti di soia certificati "vegan" italiani vengono prodotti comprando la soia dalla Cina, quindi il giro d'affari va ad avvantaggiare i mangiacani a tradimento, e già qui la certificazione "vegan" va a farsi benedire.
La soia viene trasportata in Italia via nave. Le navi che ho visto io erano pulite, ben tenute e senza irregolarità. E perché catzo parli delle navi? Perché la magagna c'è: l'equipaggio indossa sandali e calzini. Un orrore!
Una volta entrata nello stabilimento controlliamo che la soia non sia priva di muffa. La vogliono solo ammuffita per pagare meno e se ne trovano normale si infuriano perché hanno speso di più.
Dopo il controllo si schiaccia la soia, che come ben sappiamo così come è non è commestibile.
Per risparmiare sui macchinari i proprietari, che non sono vegani ma mangiacadaveri quindi un altro problema, hanno optato per farli schiacciare in nero dagli esodati in disperato bisogno di qualche spiccio, prendono 5 euro al giorno e loro in segno di protesta vanno a schiacciare i favi di soia con i piedi lerci, pieni di calli e duroni e pure con gli unghi incarniti (cit).
Dopo aver ottenuto la pastina questa ha bisogno di essere arricchita e gli viene aggiunta un po' di curcuma e fecola di patate. Sulla fecola non c'è troppo da dire, il problema è la curcuma: viene acquistata da gente che concima i campi con l'amianto e le scorie nucleari delle centrali francesi, così prendono pure le mazzette per lo smaltimento illegale di rifiuti.
Per addensare la pastina di soia e la curcuma nel succulento filetto duro e stopposo che conosciamo tutti usano la pelle morta di un gruppo di vecchi tenuti in gabbia. Questi vecchi senza tetto vengono addescati con la promessa di una sistemazione e poi finiscono nella camera infernale.
Vengono costretti a non lavarsi per un mese intero, poi gli si fa ascoltare loro la discografia dei Dari mentre sono costretti su una amaca. Loro sudano freddo per via della tortura auricolare a cui sono sottoposti e dei macchinari grattano lo sporco, il sebo e la pelle morta via dalla loro cute, il tutto reso omogeneo dall'umidità del sudore freddo.
Con questa pastina rendono la soia dura e stopposa, e anche saporita...
L'ultimo passaggio è formare la fiorentina vegana, come la chiamano alcuni, e viene ottenuta ovviamente a costo risibile. Anche in questo caso i macchinari costavano troppo così hanno escogitato un piano infame:
Vengono impiegati dei clandestini sudamericani, appositamente sudamericani perché hanno il culo più grosso, prelevati da ambienti di degrado tale che il bidet non lo hanno nemmeno sentito nominare, e gli fanno fare le forme facendogli stringere la soia "arricchita" fra le chiappe.
Adesso avete capito il perché di quella forma poco invitante...
E la vendono ai bambini!
E ora arriviamo al seitan... siccome produrre il seitan non è molto economico hanno deciso di risparmiare sul prodotto "tagliandolo" pesantemente. Peggio della soia, perché quella era solo addensata e insaporita, ma qui parliamo di almeno metà prodotto!
Al normale seitan, ricavato usando piscione di cavallo moribondo con l'ebola, viene aggiunto lo sporco delle unghie di mani e piedi e la forfora di centinaia di fan di Vasco che si sono messi a campeggiare fuori dallo stabilimento attirati dal cartello dei proprietari "Prossimamente concerto di Vasco". Stanno lì da cinque anni e giornalmente i vecchi a cui viene impedito di lavarsi vanno a raccogliere lo sporco delle loro unghie e la forfora dei fan di Vasco. Voi penserete che per loro è una tortura, ma in realtà sono ben felici di poter rivedere il cielo in quell'occasione.
Peggio di un campo di concentramento!
Questo seitan, una volta tagliato con quello schifo, viene impacchettato come prodotto salubre e vegano, insieme alla soia, cosa che non è assolutamente vera.
Poi vengono immessi nella grande distribuzione senza che nessuno si accorga delle gravissime violazioni morali, sanitarie e umane dell'azienda, perché tramite un richiamo spirituale ha convinto le autorità a non indagare MAI sui loro prodotti.
Potevo denunciare tutto alle autorità non controllate dal richiamo ma ho deciso di farmi allegramente i mazzi miei preferendo denunciare tutto sul webbe.
Ora, come avrete capito, questa è una catastrofica sequela di boiate atroci che non stanno né in cielo né in terra, tutto questo l'ho scritto giusto per sottolineare come qualsiasi pinco palla può inventarsi storielle come quella che ho riportato ieri dei salumifici per screditare questo o quello.
Quindi un po' per ridere un po' per ragionare ho scritto questo testo, perché le storielle dell'orrore buttate così sul web nel 99% dei casi lasciano il tempo che trovano.
E chissà perché a farle è praticamente sempre qualcuno con una certa ideologia...
Sappiamo tutti cos'è la soia e il seitan, iniziamo con la soia che è la meno peggio:
I prodotti di soia certificati "vegan" italiani vengono prodotti comprando la soia dalla Cina, quindi il giro d'affari va ad avvantaggiare i mangiacani a tradimento, e già qui la certificazione "vegan" va a farsi benedire.
La soia viene trasportata in Italia via nave. Le navi che ho visto io erano pulite, ben tenute e senza irregolarità. E perché catzo parli delle navi? Perché la magagna c'è: l'equipaggio indossa sandali e calzini. Un orrore!
Una volta entrata nello stabilimento controlliamo che la soia non sia priva di muffa. La vogliono solo ammuffita per pagare meno e se ne trovano normale si infuriano perché hanno speso di più.
Dopo il controllo si schiaccia la soia, che come ben sappiamo così come è non è commestibile.
Per risparmiare sui macchinari i proprietari, che non sono vegani ma mangiacadaveri quindi un altro problema, hanno optato per farli schiacciare in nero dagli esodati in disperato bisogno di qualche spiccio, prendono 5 euro al giorno e loro in segno di protesta vanno a schiacciare i favi di soia con i piedi lerci, pieni di calli e duroni e pure con gli unghi incarniti (cit).
Dopo aver ottenuto la pastina questa ha bisogno di essere arricchita e gli viene aggiunta un po' di curcuma e fecola di patate. Sulla fecola non c'è troppo da dire, il problema è la curcuma: viene acquistata da gente che concima i campi con l'amianto e le scorie nucleari delle centrali francesi, così prendono pure le mazzette per lo smaltimento illegale di rifiuti.
Per addensare la pastina di soia e la curcuma nel succulento filetto duro e stopposo che conosciamo tutti usano la pelle morta di un gruppo di vecchi tenuti in gabbia. Questi vecchi senza tetto vengono addescati con la promessa di una sistemazione e poi finiscono nella camera infernale.
Vengono costretti a non lavarsi per un mese intero, poi gli si fa ascoltare loro la discografia dei Dari mentre sono costretti su una amaca. Loro sudano freddo per via della tortura auricolare a cui sono sottoposti e dei macchinari grattano lo sporco, il sebo e la pelle morta via dalla loro cute, il tutto reso omogeneo dall'umidità del sudore freddo.
Con questa pastina rendono la soia dura e stopposa, e anche saporita...
L'ultimo passaggio è formare la fiorentina vegana, come la chiamano alcuni, e viene ottenuta ovviamente a costo risibile. Anche in questo caso i macchinari costavano troppo così hanno escogitato un piano infame:
Vengono impiegati dei clandestini sudamericani, appositamente sudamericani perché hanno il culo più grosso, prelevati da ambienti di degrado tale che il bidet non lo hanno nemmeno sentito nominare, e gli fanno fare le forme facendogli stringere la soia "arricchita" fra le chiappe.
Adesso avete capito il perché di quella forma poco invitante...
E la vendono ai bambini!
E ora arriviamo al seitan... siccome produrre il seitan non è molto economico hanno deciso di risparmiare sul prodotto "tagliandolo" pesantemente. Peggio della soia, perché quella era solo addensata e insaporita, ma qui parliamo di almeno metà prodotto!
Al normale seitan, ricavato usando piscione di cavallo moribondo con l'ebola, viene aggiunto lo sporco delle unghie di mani e piedi e la forfora di centinaia di fan di Vasco che si sono messi a campeggiare fuori dallo stabilimento attirati dal cartello dei proprietari "Prossimamente concerto di Vasco". Stanno lì da cinque anni e giornalmente i vecchi a cui viene impedito di lavarsi vanno a raccogliere lo sporco delle loro unghie e la forfora dei fan di Vasco. Voi penserete che per loro è una tortura, ma in realtà sono ben felici di poter rivedere il cielo in quell'occasione.
Peggio di un campo di concentramento!
Questo seitan, una volta tagliato con quello schifo, viene impacchettato come prodotto salubre e vegano, insieme alla soia, cosa che non è assolutamente vera.
Poi vengono immessi nella grande distribuzione senza che nessuno si accorga delle gravissime violazioni morali, sanitarie e umane dell'azienda, perché tramite un richiamo spirituale ha convinto le autorità a non indagare MAI sui loro prodotti.
Potevo denunciare tutto alle autorità non controllate dal richiamo ma ho deciso di farmi allegramente i mazzi miei preferendo denunciare tutto sul webbe.
Ora, come avrete capito, questa è una catastrofica sequela di boiate atroci che non stanno né in cielo né in terra, tutto questo l'ho scritto giusto per sottolineare come qualsiasi pinco palla può inventarsi storielle come quella che ho riportato ieri dei salumifici per screditare questo o quello.
Quindi un po' per ridere un po' per ragionare ho scritto questo testo, perché le storielle dell'orrore buttate così sul web nel 99% dei casi lasciano il tempo che trovano.
E chissà perché a farle è praticamente sempre qualcuno con una certa ideologia...