Gli ammalati di cancro che si affidato alla "medicina alternativa" muoiono prima

Le persone che "curano" il loro cancro con "cure alternative", ad esempio fiori di Bach o i cardi di Mino Reitano (cit), muoiono più spesso e in meno tempo rispetto quelli che seguono le normali terapie moderne. La prima reazione è "MA VA'!?", ma ci sono ancora persone convinte che non sia così.
Ma ora abbiamo dalla nostra uno studio che dimostra nero su bianco, incontrovertibilmente e senza dubbio, che chi si affida alle baggianate per curarsi sta facendo fin troppo male.

Ma vediamo i dati che sono ovviamente interessanti:
Se un paziente usa la "medicina complementare" insieme a quella normale non si crea nessun danno, ovviamente essendo acqua fresca o fesserie non creano danno così come non creano effetti positivi, tranne forse un blando effetto placebo che comunque male non fa.

Il problema, e questo lo dico e dicono tutti da sempre, è quando la normale medicina viene soppiantata da metodi discutibili.


Nel caso di pazienti che non si affidano affatto alle normali terapie, dando totale fiducia al ciarlatano di turno, vede le probabilità di non farcela RADDOPPIATE.
Il cancro fa paura perché a volte le possibilità di guarire sono scarse, le terapie sono pesanti e spesso hanno effetti collaterali terribili, ma sicuramente affidarsi a ciarlatani e santoni di sta ceppa non è la soluzione.

Ma torniamo al "chi usa medicine complementari non ha benefici" di prima.
Non bisogna sottovalutare la cosa, perché alcuni medici lasciano che i pazienti seguano quelle pseudo terapie all'acqua di rose perché "tanto male non fanno".

Ma lo studio in questione ha rivelato che i pazienti che seguono le pseudo cure parallelamente alle normali terapie sono molto più propensi ad abbandonare queste ultime per dedicarsi interamente alla ciarlataneria basata su catarro di bue e lo zucchero con paté d'oca.

Il 7% di chi crede in quelle pratiche rifiuta la chirurgia contro lo 0,01% della norma, una percentuale totale che può sembrare bassa ma la differenza con gli altri è abissale.

Più di un terzo di chi crede nell'omeopatia rifiuta la chemioterapia mentre la metà rifiuta la radioterapia.

Il problema di fondo non è tanto la ciarlataneria, che è sempre esistita e sempre esisterà.
Si tratta principalmente di una sfiducia verso i medici e la medicina in generale, vuoi per ignoranza vuoi per negligenza di alcuni di essi. Cosa che si vede principalmente nelle regioni corrotte dalla malavita del sud.

Ho raccolto testimonianze riguardo ricoveri ospedalieri negati perché non si è pagato un carissimo "pizzo" al primario, mi pare una cifra dai 1500 ai 2500 euro.
Inoltre si sprecano i medici laureati chissà come che praticano terapie assolutamente inefficaci e non si preoccupano nemmeno di far finta che gliene importi.

Questo, unito ad una informazione che spesso è deficitaria, crea troppa sfiducia nella medicina.
Che insieme all'ansia e disperazione di aver ricevuto una diagnosi nefasta spinge verso i ciarlatani.
Fortunatamente i nuovi medici sono preparatissimi, attenti e in gamba. Se la sanità pubblica non viene smantellata in nome del dio denaro le cose dovrebbero migliorare.