Perché la musica pop peggiora di anno in anno

Non è una tua impressione! Un tempo la musica pop era bella, basti pensare che i Beatles per registrare alcune canzoni dell'album SgT Pepper Lonely Hearts Club Band impiegarono un'orchestra perfino di 90 elementi!
La musica pop, o "commerciale" come si dice fra noi, negli ultimi anni però sta degenerando sempre di più, da tutti i punti di vista qualitativi.
Il perché ha diverse ragioni:

Frank Zappa aveva ragione

Vediamo prima di tutto una intervista al leggendario Frank Zappa sulla questione:



E aveva piena ragione, in tutto.
Secondo diverse ricerche la musica pop ha iniziato a peggiorare proprio dopo gli anni '60, in tutto. La ragione numero uno è proprio quella di cui ha parlato Frank tempo fa: le case discografiche non vogliono più rischiare. Oggi più che mai, anche se è un fenomeno legato a molti settori non solo quello musicale.

Questo si è tradotto sia nella "semplificazione" dei testi sia nella semplificazione della musica stessa.
Prima erano articolati, ora fin troppo ripetitivi.
Ci hai fatto caso? Molte canzoni sono così ripetitive nei testi (With or without you, presente? Una fra tante) che a volte non sono più lunghi di due paragrafi.

Così anche la base strumentale: è diventata di livello infimo e spesso si somiglia di canzone in canzone.

Questo non è dovuto però al voler tagliare i costi o alla stupidità della gente che ascolta, questo è un conscio sfruttamento di un meccanismo cerebrale che abbiamo tutti: la familiarità.
Ci sentiamo più a nostro agio con qualcosa con cui abbiamo familiarità.

Mai successo che una canzone che inizialmente non piaceva poi è diventata orecchiabile più la si ascoltava? E' frutto proprio di quel meccanismo mentale.

Il problema quindi peggiora quando le case discografiche sgomitano per arrivare in cima alle classifiche, oggi più che mai cosa molto difficile a causa della enorme concorrenza (siamo 8 miliardi, siamo troppi).
Per arrivare a ciò si è estremizzato il processo di "semplificazione" e "familiarizzazione" delle canzoni, tanto che oggi si possono suonare 100 canzoni pop senza cambiare accordi.

La base originale è diversa, certo, ma la canzone sta bene anche su questo esempio dimostrato dagli Axix of Awesome:



Segno che alla fin fine, il succo, la base è sempre la stessa!

Ma torniamo un attimo ai testi.
Questo è dovuto ad un fatto solo, ricollegabile al "andare sul sicuro e incassare soldi": la maggior parte delle hit degli ultimi anni, le prime 10 in classifica come le prime 100, sono state scritte da DUE SOLE PERSONE.

Lukasz Gottwald conosciuto come Dr. Luke e Max Martin. Loro due da soli hanno scritto, scrivono e continueranno a scrivere canzoni di successo planetario, per questo motivo le case discografiche e gli artisti si affideranno sempre a loro per garantirsi almeno una hit.
Essendoci sempre la stessa firma dietro la maggior parte delle canzoni di successo è normale si somiglino fra di loro.

Negli ultimi dieci anni poi si è aggiunto un ulteriore fattore: l'amo, the hook.
Uno di questi "ami", per catturare subito l'attenzione dell'ascoltatore, è il "Millennial Whoop", come lo ha chiamato il musicista Patrick Metzger, e consiste in 3 semplici note accompagnate da un "ha ah" ripetuto una o più volte, ovviamente ascoltarlo rende meglio che scriverlo:



Impossibile non averlo sentito almeno un paio di volte.
A che serve questo Whoop? Come detto prima: lo abbiamo già sentito ed è immediatamente orecchiabile.

Ma fra i motivi per cui le case discografiche puntano così tanto al "immediatamente" c'è altro oltre la concorrenza. Ad essere cambiata massicciamente è anche la disponibilità!
Prima le canzoni erano accessibili in quantità minore dal pubblico. Si comprava un disco che costava un certo tanto di soldi e si ascoltava per un certo tempo. Non molta gente poteva permettersi di comprare uno o due dischi nuovi al giorno.

Oggi invece grazie a streaming vari e canzoni accessibili a prezzi irrisori siamo bombardati dalle canzoni, quindi se una non ci piace immediatamente la "skippiamo" subito passando alla successiva.

Per questo le case discografiche puntano sempre più sul sicuro, usando ami, note già conosciute e collaudate con il pubblico, testi non troppo complicati e facili magari da ricordare e canticchiare.

E non solo. Un altro degli espedienti per agganciare subito l'ascoltatore è il volume della musica: negli ultimi 20 anni le case discografiche hanno messo su una vera e propria guerra del volume.
Ma come possono far tuonare le loro canzoni se l'utente è sempre stato in controllo del volume?
Utilizzando una tecnica chiamata compressione, dynamic range compression.

In pratica con la compression si prendono i suoni dal volume più basso e li si avvicina ai suoni con il volume più alto, creando in questo modo un brando dal volume percepito più alto.

Ma come molti appassionati di musica ben sanno, se aumenti il volume di un suono in quella maniera per forza perdi in qualità audio. E infatti così è stato, si sono perse molte sfumature nella musica e di conseguenza la qualità in termini di profondità e cristallinità e tante altre sfumature che una volta livellate contribuiscono a rendere ancora più omogeneo e uniforme l'intero settore.



Quindi, anche se è vero che la gente con un QI più alto cerca musica più armonica (più strumenti, più qualità, più accordi, insomma una musica più varia e ricca piuttosto che una monotona e povera), il motivo per cui la musica è diventata sempre più scarsa e povera nel corso degli anni è la scarsa propensione al rischio imprenditoriale delle case discografiche e il loro continuo litigare con la concorrenza.