Pseudo economia democratica

Ieri il buon Jonathan mi ha segnalato una pagina facebook che definire succulenta di boiate è sminuirla. Intitolata "economia democratica", che sta in testa ad un lungo serpente, forse drago, di baggianate raccontate con tanta sicurezza che farebbero impallidire i dottori Dunning e Kruger.
Iniziamo infatti dall'immagine di copertina: perché non c'è lavoro?
Secondo lo schemino che hanno preparato non c'è lavoro per colpa della UE che ci avrebbe impedito un deficit sul PIL non superiore al 3% che avrebbe ridotto la moneta in circolo e provocato un circolo vizioso di disoccupazione e crollo dei consumi.

Eccolo qua:


In che modo spendere più soldi di quanti si hanno (deficit appunto) possa diminuire il denaro in circolazione non lo spiegano, e infatti questo disegnino per cerebrolesi si fonda sul nulla.

In condizioni normali per favorire il circolo del denaro è sufficiente garantire stipendi decenti, che solitamente si ottiene con una tassazione umana. Attualmente la tassazione italiana è la più alta al mondo, facile immaginare perché non circola denaro. La spesa a deficit è una piccolissima parte in tutto questo.

Infatti dove si sceglie quanto spende lo stato? Nel patto di stabilità. E cosa decreta questo patto di stabilità? La tassazione. Perché la spesa deve essere coperta. Il debito va ad allargare il debito pubblico, che genera interessi. Come si pagano questi interessi? Tassando il cittadino.

Insomma, il limite sul deficit rispetto al PIL ha avuto l'effetto contrario: ha abbassato la pressione fiscale (insieme ad altri fattori ovviamente).

Lo stato non è la manna dal cielo, i soldi dello stato sono soldi nostri. Se lo stato spende molto, noi paghiamo molto. Credere diversamente non so se è estremamente ingenuo ed infantile o rimbambito.

Ma il bello arriva quando parlano di titoli di stato! Uuuuddio (cit) che meravigliosa ignoranza!
Infatti poco prima di aver paragonato l'Italia del 1995 a quella del 2018 si sono distinti in questa fesseria da far rabbrividire:

"Secondo l'Istituto Bruno Leoni, una banca centrale che compra titoli di Stato del proprio Paese, cioè la normalità nel resto del mondo, provocherebbe iper inflazione, magari da Repubblica di Weimar."

Che non è quello che ha detto, e c'è scritto sotto nell'immagine che loro stessi hanno pubblicato.
Della serie analfabetismo funzionale conclamato ma non ancora diagnosticato (o negata suddetta diagnosi). L'immagine è questa:


"La Bank of Japan compra annualmente titoli di Stato giapponesi per 70-80 trilioni di Yen, circa 600 miliardi di euro all'anno.
L'inflazione in Giappone è malapena l'1%."

Tutto questo non c'entra niente!
C'è scritto chiaro e tondo che la svalutazione avverrebbe per via del cambio valuta, da forte a debole.
Come hanno fatto a capire che sono stati i titoli di stato a farli svalutare?

"La BCE ha fatto acquisti da 3 anni di titoli di Stato (QE) per un ritmo di 80-60 miliardi al mese. E l'inflazione nell'eurozona e' perfino in CALO, a febbraio 2017 era al 2%, a gennaio 2018 all'1,3%"
Continua a non c'entrare niente perché hanno cannato proprio il presupposto.

"Aggiungo che proprio per il fatto che se la banca centrale italiana acquistasse i nostri titoli di Stato, il loro valore NON crollerebbe proprio perché garantiti dalla banca centrale, mentre sono crollati i valori dei titoli di Stato italiani e greci nel 2011 perché all'epoca la BCE NON voleva garantirli, causando la famosa crisi dello spread."

Continuando a non capire sega di nulla continua a "confutare" questa frase.
NON HA MAI DETTO CHE ACQUISTARE TITOLI DI STATO DA PARTE DELLA BANCA CENTRALE NE DIMINUISSE IL VALORE!

Ah si, il Giappone è stabile, nonostante l'enorme debito pubblico, perché la maggior parte di esso è detenuto dalla banca centrale e dai suoi cittadini che difficilmente vendono. A differenza di quello italiano che è in mano a speculatori e infami vari.

Ma la ciliegina sulla torta sono i commenti. Ignoranza trasudante ogni lato. Ma i migliori di tutti sono questi, screeno pure perché va preservata la memoria storica:


"La quantità di moneta non produce inflazione. L'inflazione è governata dalla domanda e dalla offerta di beni e servizi."
Ragazzi io apro la petizione e voi firmatela: premio Nobel per l'economia subito!
Questo genio incompreso ha scambiato domanda e offerta e i prezzi derivanti da essi con l'inflazione! Ma è fantastico!


Grandissimo! Diglielo che non capiscono un tubo, mica come chi ha letto fave e ha capito piramidi!


Maledetti cani in malafede!


Quest'ultimo commento va ben oltre l'utopia e ben oltre la fantasia innocente e ingenua di un infante:
"Ci può essere un'inflazione, niente di tragico"
Certo, dillo a chi guadagna mille euro al mese e da domani dovrà pagare tutto il doppio! Niente di tragico! I risparmi? Dimezzati in poco tempo, niente di tragico! Immobili? Idem come sopra!
Nulla di tragico, l'hanno detto loro!

"Basta far volare l'economia"
La leghiamo ai razzi spaziali? Oppure basta cantare bibidi bobidi bu per "farla volare come una volta"?
No perché mi deve spiegare come fai ad accostare due fenomeni che non c'azzeccano molto fra di loro: inflazione galoppante e crescita economica. Perché se togli potere d'acquisto alla gente non gli vendi più sega, quindi la crescita economica va in malora.

Oppure rimettiamo la scala mobile, quel bellissimo sistema che ha svalutato la lira così tanto che valeva carta straccia e pagavamo bordelli assurdi di denaro i beni importati.