Il pericolo delle false cure: il caso di una donna che ha rifiutato la terapia per il cancro
La disinformazione sulle cure alternative continua a mietere vittime, e il caso di una donna che ha rifiutato la terapia per il tumore al quarto stadio ne è un tragico esempio. Convinta che una dieta vegana crudista e clisteri di caffè potessero guarirla, ha ignorato le cure mediche e ha diffuso le sue convinzioni sui social, influenzando migliaia di persone.
Dalla diagnosi alla scelta sbagliata
Un anno fa, la donna ha scoperto di avere un tumore al quarto stadio. Invece di affidarsi alla medicina, ha deciso di seguire un regime alimentare estremo, basato su succhi di limone e zenzero, accompagnato da clisteri di caffè.
Questa pratica, nota come Metodo Gerson, è stata più volte smentita dalla comunità scientifica. Non esiste alcuna prova che possa curare il cancro, e anzi, può causare gravi squilibri nell’organismo. Il metodo si basa sull’idea, non dimostrata, che il cancro sia causato da un accumulo di tossine e che una dieta vegana priva di grassi, integrata con vitamine e enzimi pancreatici, possa eliminarle. Tuttavia, non esistono studi scientifici che confermino l’efficacia di questa terapia.
I rischi dei clisteri di caffè
Uno degli aspetti più controversi del Metodo Gerson è l’uso dei clisteri di caffè, che vengono praticati più volte al giorno per "disintossicare" il fegato. Secondo i sostenitori della terapia, il caffè stimolerebbe la produzione di bile e aiuterebbe a eliminare le tossine.
In realtà, non ci sono prove che questa pratica abbia benefici reali, mentre esistono rischi concreti:
Squilibri elettrolitici, che possono compromettere il funzionamento cardiaco.
Danni alla mucosa intestinale, con possibili irritazioni e infiammazioni.
Effetti collaterali neurologici, dovuti all’assorbimento eccessivo di caffeina attraverso il colon.
La diffusione della disinformazione sui social
Per mesi, insieme alla nipote, la donna ha pubblicato video su YouTube sostenendo che il suo stile di vita l’avesse guarita. I contenuti hanno raggiunto centinaia di migliaia di persone, molte delle quali potrebbero essere state influenzate da queste false convinzioni.
Solo quando la sorella è riuscita a convincerla a trasferirsi da lei e a iniziare la terapia con radio e chemioterapia, la situazione è cambiata. Tuttavia, il tempo perso ha compromesso le possibilità di sopravvivenza.
Il tragico epilogo e le accuse infondate
Dopo pochi mesi di trattamento, la donna è peggiorata rapidamente e infine è deceduta. Invece di riconoscere l’errore, la nipote ha accusato la madre di averla "avvelenata" con carne e l’uso del forno a microonde, sostenendo che la terapia medica avesse interferito con la dieta vegana crudista.
Queste affermazioni non hanno alcun fondamento scientifico. Il forno a microonde non è cancerogeno, e la dieta vegana, sebbene possa avere benefici per la salute, non è una cura per il cancro.
La lezione da imparare: la scienza salva vite
Questo caso è solo uno dei tanti esempi di persone che, influenzate da teorie pseudoscientifiche, rifiutano le cure mediche e mettono a rischio la propria vita.
Il tumore al quarto stadio è difficile da curare, ma con le terapie adeguate è possibile convivere con la malattia per anni. La scelta di ignorare la medicina ha portato a una morte prematura che forse si sarebbe potuta evitare.
Nel frattempo, la ricerca scientifica continua a fare progressi, con nuovi vaccini e terapie per il tumore al polmone in fase di sviluppo. La ciarlataneria uccide, la scienza guarisce.
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