I corsi di autodifesa per donne sono sessisti

Ebbene si, insegnare alle donne a difendersi è sessista, parola di gente che si mette in bocca la parola "genere" e diventa l'autoeletta profeta della boiata siderale cosmica. La caterva di stronzate lette in un "articolo" a tema è tale che è incalcolabile, una fonte di grasse risate o malumore, dipende come la si prende.

L'autodifesa è sessista

L'introduzione al testo è tutto un programma:

"Io sono sempre stata contraria ai corsi di autodifesa per donne perché non solo sono inefficaci ma anche perché non aiutano ad estirpare la violenza di genere alla radice.

Già iniziamo con delle stronzate niente male. Come se fosse possibile eliminare qualsiasi forma di violenza dalla società. Perfino nei paesi più "femministi" al mondo ci sono stupri. Purtroppo alcuni nascono cani e cani rimangono, indipendentemente da sesso, razza e religione (ma non del QI, forse).

Senza contare la speculazione politica a riguardo: violenza di genere, sempre colpa degli uomini. Come se non fosse mai successo che una donna sia stata aggredita, picchiata, derubata da un'altra donna.

Qua si parla di qualcosa che è talmente idiota che non la penserebbe nemmeno un bambino di quattro anni. Non me ne vado in giro a dire che la polizia non serve perché basta andare da ladri, assassini e spacciatori a dirgli "non lo fare che è sbagliato".
Quelli minimo ti ridono in faccia. Primo perché lo sanno già, secondo perché ben sapendolo si capisce che non gliene frega un fallo di niente.

Ma torniamo al delirio, che finora abbiamo visto solo la prima frase:

"Per donne? perché ci dovrebbero essere dei corsi di autodifesa per donne e per uomini? Separati e segregati come nel peggior paese integralista. L’importante è che le donne non competano con gli uomini. E allora che cavolo servono i corsi di autodifesa se le donne non possono praticare con gli uomini?"

Questo passaggio dice tutto sullo stato psicologico e polarizzato dell'autrice. Che posso permettermi di dire è messa veramente tanto, ma tanto male. Tutto quanto scrive è totalmente falsato dal suo pregiudizio, fortissimo e assoluto.

I corsi di autodifesa per donne invece che misti perché così si segregano e mettono da parte.
Sarà che avendo diverse fisicità il modo di difendersi cambia totalmente: l'aggressore nel 99% dei casi sarà più forte e più grosso. Cambia molto il modo di affrontare una persona in base a quanto è diversa da te. Ma il suo pregiudizio ci vede unicamente qualcosa di marcio, perché altro non concepisce.

Inoltre non è una competizione, e se lo fosse mettere donne contro uomini non sarebbe nemmeno giusto. Che senso avrebbe poi insegnare agli uomini come soverchiare fisicamente le donne che si sanno difendere? Ma questa c'è o ci fa?

Inoltre spesso l'istruttore è uomo e ha anche qualche aiutante. Dove sta scritto che se il corso è per donne non si vedono uomini entro dieci chilometri di raggio?

"E poi una donna non potrebbe praticare arti marziali come le frequentano anche gli uomini? Quindi non solo con il fine di difendersi, come fanno le donne orientali e le israeliane (che vanno in guerra da tantissimi anni)."

Ma questa è proprio una grandissima cretina! Ma dove sta scritto che siccome esistono corsi di autodifesa allora non esistono le arti marziali per donne? Ma ha mai visto un incontro di pugilato femminile? MMA femminile? Karate? Judo? Ma che cosa sta dicendo questa, in quale mondo vive?

"Ecco che si parte col piede sbagliato."
Ha ragione, ma per i motivi che lei non si immagina nemmeno.

"Le arti marziali in occidente sono roba da maschi, praticare krav maga è roba da maschi almeno che tu non lo stai facendo per difenderti e assieme ad altre donne, quindi sei giustificata. E’ questo lo stereotipo più comune purtroppo (e poi vi spiego perché)."

Adesso esistono le donne che fanno arti marziali, però sono discriminate. Ok. Le arti marziali nascono come metodo dei più deboli per difendersi dai più forti, cosa parecchio marcata nello Judo e nel Karate, ma vorrei mostrare un piccolo esempio:


Queste due donne sono le sorelle Bruce dall'Inghilterra e non solo praticano arti marziali, ma le insegnano.
Ho l'impressione di aver letto solamente deliri vittimistici completamente scollegati dalla realtà.

"Ma quello che più mi ha sconvolta è l’immagine: una ragazzina che avrà si e no 18 anni con i vestiti lacerati, lo sguardo impaurito e la mano che copre il volto. Non mi pare proprio un’immagine positiva o comunque consona per promuovere un corso di difesa personale ma mi pare una di quelle che troviamo nei nostri giornali quando raccontano un episodio di violenza di genere."

Infatti la locandina mostra l'immagine di una ragazza che è stata aggredita e picchiata. Il messaggio è chiaro e tondo: impara a difenderti per evitare questo. Ci arriverebbe perfino una capra, ma a quanto pare l'oca giuliva no.

La ragazza con lo sguardo che ti fa pensare ad un richiamo d’aiuto, ad una ricerca di protezione da parte del destinatario (sicuramente maschio) (sicuramente maschio eh, un corso rivolto alle donne che punta ad un pubblico maschile. Certo.). Lo sguardo da ragazzina è quello che potremmo chiamare lo stereotipo della donna “vittimizzata” la cui violenza rappresenta un destino dovuto al fatto di essere una donna (che cosa sta farneticando?). Subire violenza ti rende femminile e questo è un messaggio pericolosissimo, spiegato dal fatto che la vittima è pure piacente."

Eh, la vittima è piacente quindi sessismo patriarcato e destino. Ci sono abbastanza prove, il caso è chiuso! Chiuso nella camera imbottita però.

"Insomma, è destino per ogni donna subire violenza, a maggior ragione se è bella, questo è il messaggio"

Questo è quello che ha capito lei vedendo una locandina di un corso di autodifesa, ottimo caso di studio per psichiatri e neurologi a livello mondiale.

"Chiariamo il fatto che noi donne non siamo predestinate a subire violenza. Dire che una donna è più esposta a subire una violenza non significa che quest’esperienza debba far parte del destino di ogni donna, poiché equivalerebbe a dire che è una cosa che succede, che è una cosa normale e tocca a noi difenderci da questa, quasi a dire che siamo un pò responsabili per il fatto di essere donne."

Ha senso questo delirio? Oggettivamente no. "Equivalerebbe" a parte, accenti pure.
Da inizio a fine vedo solo pregiudizi assurdi e nessun dato di fatto.

"... non amo i corsi di difesa personale come unica soluzione per prevenire la violenza perché è come dire che le donne sono un pò responsabili della violenza subita. Perchè non finanziare corsi per insegnare ai bambini il rispetto delle donne e della sessualità femminile già dall’infanzia? In Sudafrica dopo il femminicidio di Reeva Steenkamp è già legge e nelle scuole si insegnerà ai più giovani che lo stupro e la violenza domestica è sbagliata, così è anche in molti paesi europei. A quando una legge specifica contro la violena domestica? E i centri antiviolenza quando verranno finanzianti? Quante donne devono morire in Italia prima che si prenda esempio?"

Mi piace quando prendono ad esempio paesi dove la donna è considerata così tanto spazzatura che fra infibulazione e stupri di massa cento uomini su una donna il governo è costretto ad andare nelle scuole a dirgli che alla fin fine sono esseri umani pure loro. Perché da noi manca proprio quel concetto, giusto?

Prendiamo esempio da paesi dove le donne vengono stuprate appena mettono il naso fuori casa. Loro si che sono civilizzati, mica come da noi che abbiamo le locandine brutte brutte e i corsi di autodifesa!

Bello poi il concetto del "insegnare nelle scuole", perché se invece di fare corsi di autodifesa di qualsiasi tipo tu apri una classe a scuola automaticamente tutti quelli che delinquono smettono di farlo.
Inoltre ci terrei a dire che appunto l'educazione dei bambini è al 99% seguita da donne: la scuola materna è al 100% seguita da insegnanti donne, le elementari al 95%. Ho visto il primo insegnante uomo solo alle medie, e anche lì erano in netta minoranza. E sono statistiche ufficiali.

Fra l'altro le sfugge un piccolo dettaglio: i corsi africani prevedono anche CORSI DI AUTODIFESA! Ai ragazzi insegnano a rispettare e DIFENDERE le ragazze, e alle ragazze insegnano a DIFENDERSI.

Un autogoal simile è difficilmente osservabile in natura, anche fra la fauna cerebrolesa americana. Ci vorrebbe un applauso per il record di demenza senile mista allo disfacimento cerebrale raggiunto da questa blogger.

Poi mi domando che cosa centrino i centri antiviolenza. Se sei maschio ti cacciano a pedate appena compi 13 anni, come se un poco più che bambino possa costituire un pericolo.
No sul serio, magari qualcuno ci riderebbe sopra questi deliri e disinformazione, ma qua veramente siamo di fronte a gente che vive in un mondo immaginario, malato e deforme e pretende di punire il genere maschile sulla base di queste fantasie sfrenate.

"E inoltre, come dicevo sono davvero utili questi corsi? Magari se hai un marito in casa che ti picchia in continuazione. Sicuramente chi ha ideato questi corsi pensa che le donne subiscono solo fuori casa."

Perché dai mariti non si possono difendere?

"A me sembrano inutili. Fare poche lezioni per donne per insegnare qualche mossetta da principiante anzichè anni e anni di addestramento come viene fatto con gli uomini mi sembra anche inefficace."

SESSISMOOOOOH!!1 Alle donne non fanno fare anni di addestramento!!1
Dove sta scritto che le donne non possono fare arti marziali? C'è una legge? Fatemi un disegnino visto che non ci arrivo da solo, aspetto notizia (quindi quelle due sorelle inglesi sono marziane, non c'è altra spiegazione)

"E poi mi sembra anche parecchio maschilista, sembra che vogliano insegnare alle donne a difendersi ma non a denunciare."

Immagina svegliarti la mattina e trovarti in queste condizioni. E' già tanto se non si sveglia urlando.

"In poche parole se una si trovasse davanti un violentatore dovrebbe prenderlo a ca**otti e poi scappare, mica denunciarlo!"

Ma chi lo ha mai detto?

"Proprio un bell’insegnamento, così gli stupratori sono liberi di stuprare quelle più deboli o magari le più piccole."

Vorrei vedere questa signorina in faccia.

"Alla bambina fin da piccola le viene insegnato che l’aggressività è roba da maschi. I danni sono notevoli: la bambina imparerà a reprimere l’aggressività e a diventare, passiva, quindi una potenziale vittima. Perché essere vittime è femminile, essere sottomesse è una cosa da donne, secondo la nostra cultura."

Mah, mai sentita 'sta cosa sinceramente, ma in ogni caso ribadisco a quanto detto prima: nella prima infanzia l'educazione è al 90% in mano a donne.

"Raramente si insegna ad una bambina “la prima cosa che devi fare quando subisci violenza è denunciare” ma la prima regola è “non fidarti degli sconosciuti”, “torna a casa a mezzanotte”, “non passare per le vie buie” eccetera…. Insomma, si mette in conto che la donna è vittima ma anche colpevole per la sua incapacità di difendersi come per il suo aspetto estetico o il modo di vestire. O che comunque la sua remissività è biologica."

E di nuovo si scende nel delirio più totale, con mia somma disgrazia.
Non fidarti degli sconosciuti lo si dice a qualsiasi bambino e sicuramente nemmeno uomini adulti si vanno a fidare del primo che passa! Tanto che la maggior parte dei "maschi bianchi privilegiati patriarcali" non si fidano a infilarsi in vicoli bui di notte!

"La vittimizzazione delle donne è un’immagine che fa comodo al patriarcato per avere donne sempre sotto-controllo. E magari accusare le donne di essere diventate aggressive per tenerle a bada."

E tutto questo dopo aver visto un cartello di un corso di autodifesa femminile, per rendere le donne più forti e capaci di difendersi contro qualcuno fisicamente più forte.
Cioè rendiamoci conto: accendi la luce e questa dice che c'è buio.

Ho saltato alcuni pezzi che sono le solite reiterazioni di concetti triti e ritriti: patriarcato, donna sottomessa e bla bla bla. Ma tanto li leggete se ne avete voglia.

Ah si giusto, la locandina che ha scatenato questo delirio totale:



Link, non aprite quel sito web! Anche perché hanno forse capito di averla fatta grossa e hanno cancellato.