Fisica dei Proiettili e Gender Gap: Un Delirio Accademico?

In un’ipotesi tanto provocatoria quanto surreale, tre professori e ricercatori hanno avanzato l’idea che la maggiore presenza maschile nella fisica possa essere spiegata da pratiche ludiche insolite, basate sul “pisciare”. Secondo questa teoria, la competizione nel controllare il getto urinario – un vantaggio che si tradurrebbe poi in una maggiore comprensione del moto dei proiettili – potrebbe rappresentare il motivo per cui le donne, che non possono partecipare a tali competizioni, risultino svantaggiate.

La Competizione di Urinare e il Concetto di "Fisica dei Proiettili"

Il nucleo della proposta si concentra su giochi come il “Peeball”, in cui gli uomini misurano l’altezza del proprio getto per “distruggere” un oggetto. La tesi è che l’abilità di indirizzare il getto possa tradursi in una migliore comprensione di concetti chiave quali il moto dei proiettili – un argomento centrale nei testi di fisica. Questa idea, per quanto audace e decisamente fuori dagli schemi convenzionali, punta a giustificare il divario nelle performance di genere in ambito scientifico.


Analisi dei Test Diagnostici e Risultati sul Moto dei Proiettili

Osservando i risultati di test diagnostici e concorsi di fisica, emerge un divario significativo: le domande legate al moto dei proiettili mostrano una netta differenza nelle performance di ragazze e ragazzi. In specifici quesiti, solo circa un terzo delle studentesse risponde correttamente, rispetto ai due terzi dei ragazzi. Questi dati hanno spinto i ricercatori a riflettere su come la strutturazione degli strumenti di valutazione possa accentuare le differenze di genere, soprattutto quando si trattano argomenti come il comportamento dei proiettili.

Proposte per un Approccio Didattico Alternativo

Per superare il cosiddetto svantaggio, una delle soluzioni proposte è di rivedere il percorso didattico della fisica. Invece di iniziare con il moto dei proiettili – argomento che ha acceso al contempo dibattiti e critiche – potrebbe essere utile inserire temi alternativi, come i principi della conservazione dell’energia (spesso indicati erroneamente come “energy conservation” anziché il più corretto “conservation of physics”). Questa revisione del curricolo scolastico mirerebbe a creare un ambiente più inclusivo, in cui il gender gap possa venire progressivamente colmato grazie anche a metodi didattici innovativi.

Conclusioni e Riflessioni Critiche

Pur riconoscendo il carattere intrinsecamente paradossale e satirico della teoria, l’analisi invita a riflettere sul modo in cui certi strumenti di valutazione possano influire sulle prestazioni degli studenti in fisica. Se da un lato l’idea che il vantaggio nel “pisciare con precisione” possa spiegare un divario apparente è certamente un delirio accademico, dall’altro si apre il dibattito su quali aspetti del percorso didattico possano essere riconsiderati per favorire una maggiore equità di genere in ambito scientifico.

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A un “ignorante” come me, questa boiata sembra un esempio emblematico di come, a volte, anche deliri conclamati possano stimolare conversazioni importanti sui metodi di insegnamento e sulle disparità di genere in ambito scientifico.

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