Torino: giorno vegano nelle mense scolastiche

Il sindaco Appendino ha lanciato un nuovo menù per le mense scolastiche degli asili nido e delle materne: due giorni al mese dedicati ai piatti tipici regionali e uno, che ha fatto tanto discutere, definito "vegano". Come già accennato c'è stata l'insurrezione per la strumentalizzazione e l'obiettivo della Appendino di promuovere la dieta vegana.

Un pasto vegano al mese

Ci sono diverse cose da dire a riguardo, alcune prevedibili altre meno.
Iniziamo con il termine "vegano": propongono piatti tipici della nostra tradizione privi di alimenti animali, tranne per il grana nel caso della pasta, il che ti domandi "Perché lo chiamano vegano?".


Tecnicamente lo sono, ma praticamente è semplicemente dieta mediterranea. Storco leggermente il naso a sentire la storia "vegan" perché dietro l'angolo si nascondono possibili estremismi e ortoressia a palate, ma per il momento non sembra esserci il pericolo. Appunto sono piatti mediterranei, non tofu e bacche di goji perché "duddo fa venire il kankro!1!".

Altra cosa da dire: promuovere una dieta più bilanciata come quella mediterranea, anche inquinata dalla glassa opaca che è il buisness vegan (perché è quello belli miei, altrimenti la fogliolina verde non significherebbe prezzo triplicato e tutti andrebbero dal fruttivendolo invece di cercare minchiate dal nome filosofico), non può che far bene.

L'obesità infantile cresce, e questo è un dato di fatto. Se facciamo mangiare ai bambini più cereali, legumi, frutta e verdura sicuramente non gli cascano le braghe a terra, e in caso di bambini che seguono diete sbilanciate magari li si riassesta un poco.

Insomma, le polemiche mi sembrano abbastanza esagerate. Almeno per il momento.
Che si debba fare educazione alimentare è un dato di fatto, purché non si scada, come dicevo prima, nell'isterismo dell'ortoressia, perché così non ce ne si cava piede.

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