Bullismo ideologico: come due ragazze sono state cancellate in nome dell'inclusione

👩‍🍳 Due ragazze, un sogno, e una valanga di fango

Kali e Liz, due giovani imprenditrici americane, tornano dal Messico con una passione: la cucina locale. Studiano le ricette, osservano le donne del posto, imparano a preparare tortillas e burritos con cura e rispetto. Tornano a Portland, aprono un food truck, e in poco tempo conquistano il pubblico con un prodotto autentico e di qualità.

Poi arriva un’intervista. Un articolo. E i “paladini della giustizia sociale” si accorgono di loro. In meno di una settimana, il loro sogno viene sepolto da accuse di appropriazione culturale e minacce. Il food truck chiude. Le ragazze restano disoccupate. E gli attivisti festeggiano.

🧠 Cultural appropriation o delirio ideologico?

Il motivo della valanga di fango? Secondo i poco tolleranti "tolleranti" le ragazze avrebbero “rubato” le ricette ai messicani. Sì, davvero. Secondo alcuni attivisti, cucinare burritos senza essere messicane è un atto di oppressione razzista. E a Portland, dicono, questo è aggravato dal “contesto razzista”. Quale contesto? Non si sa. Ma intanto il food truck chiude.

Gli stessi americani che mettono l’ananas sulla pizza e la chiamano “italiana” ora si indignano per due ragazze che cucinano burritos.

I festeggiamenti dei fanatici alla chiusura dell'impresa è stata paradossale: si comportavano come se avessero fermato un genocidio, curato l'ebola o fermato la produzione di "musica trap".
Quando in realtà tutto quello che hanno fatto è stato bullismo autorizzato contro due innocenti.

💥 Femminismo a targhe alterne

Questi attivisti gridano alla parità, all’indipendenza economica delle donne, all’inclusione, al femminismo trasversale. Ma quando due ragazze giovani, intraprendenti e appassionate aprono un’attività di successo… le affossano.

L’inclusione vale solo se rispetta il dogma ideologico. Altrimenti, si chiama “furto”.

 A conti fatti questi personaggi si ammantano di santità ma, appunto come dicevo prima, sono solo dei bulletti frustrati che se la prendono con i più deboli.

🍕 Ipocrisia gastronomica made in USA

Sentir parlare quella gente di "furto" di ricette, cultural appropriation e altre amenità aggiunge sale alla ferita. Loro, gli americani che hanno stravolto la pizza, il sushi, il curry, il kebab. Hanno rivendicato l’invenzione della pizza ideando la bufala storica che è nata negli USA (in un certo senso si, quella all'ananas sembra fuoriuscita dal deretano degli States). E ora si indignano per due burritos fatti bene?

Se la contaminazione culturale è accettabile per le multinazionali, perché diventa reato per due ragazze con un camioncino?

Altro punto dolente di questo ammasso informe di ignoranti e la loro ideologia: perché tollerano multinazionali che schiavizzano e opprimono le popolazioni dei paesi poveri mentre opprimono delle persone che non hanno fatto male a nessuno?

Ah giusto, la bandiera arcobaleno durante il pride month. Eh adesso si che cambierà il mondo!

🧭 Conclusione: il wokismo non cucina, distrugge

Questa storia non parla di burritos. Parla di ideologia che diventa censura, di attivismo che si trasforma in bullismo, di femminismo che si dimentica delle donne. Kali e Liz non hanno rubato nulla. Hanno studiato, cucinato, condiviso. E sono state punite per questo.

L’inclusione non si ottiene affossando chi crea. Si ottiene celebrando chi costruisce ponti tra culture. Anche se lo fa con una tortilla. 

Fonte Fox news
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Fabrizio Leone
Blogger da oltre 15 anni, faccio del mio meglio per diffondere fatti e non fallacie logiche o punti di vista polarizzati e distorti. In Sociologia i media sono definiti "il quarto potere" e a ben donde: le notizie plasmano l'opinione pubblica e molti abusano di questa dinamica.