Compagnia di film attaccata per l'uso di un Didgeridoo

Una compagnia di film a luci rosse per soli uomini è finita nel mirino degli esagitati che li accusano di essere razzisti. E che avrà mai fatto per "triggherare" i soliti noti se in teoria sta dalla loro parte?
Si tratta di gente LGBT e da loro l'interraziale va alla grande. Ma non bisogna guardare ai fatti con la logica: è stato contestato l'uso improprio di un "Didgeridoo", strumento musicale a fiato degli aborigeni australiani.
Il pomo della discordia è uno dei loro film, di cui non conosco il titolo ma posso descriverlo a grandi linee, anche perché non me lo sono andato a vedere, e fra poco capirai anche perché:

La trama del film: un paio di ragazzi condividono un appartamento e uno dei due è fresco di ritorno da un viaggio in Australia. Come souvenir ha portato a casa un "Didgeridoo", nome che hanno dato gli anglofoni ad un tipico strumento a fiato tipo vuvuzela che ha una decina di nomi originali, è questo:


Entusiasta dell'acquisto il giovane noncurante del coinquilino si siede e inizia a suonarlo, facendo un gran fracasso. Infatti il coinquilino viene svegliato da suddetto casino, comprensibilmente infuriandosi come una biscia si dirige alla porta del coinquilino casinista.

Ora facciamo una piccola pausa e pensiamo a cosa si dice e pensa in casi come questo.
Quale è la frase più plausibile che si può dire?
"Se non la finisci te lo ficco dove non batte il sole!"

Sono sicuro che si dice anche dalle tue parti.
Insomma, sappiamo che si tratta di un film a luci rosse e che lo strumento è stato usato in maniera "impropria", quindi avrai già immaginato dove voglio andare a parare, riprendiamo il racconto:

Il coinquilino disturbato apre la porta e gli dice proprio:
"Se non la finisci te lo ficco dove non batte il sole!"

Fin qui tutto normale, anzi direi che la trama per quanto scarna (ma in questo tipo di video è superflua di partenza) è solida e credibile, anzi probabilmente è una delle trame da filmino hard più credibili che abbia mai visto, non come una tizia che entra in un bar e se la sbattono in quattro così tanto per rompere il ghiaccio.

In ogni caso è facilmente immaginabile come il giovane suonatore non abbia smesso e l'altro abbia mantenuto la parola. Ed è proprio questo che li ha fatti imbestialire: come si permettono di usare uno strumento tipico degli aborigeni in maniera così indegna?

Che sinceramente l'hanno comprato e dubito che gli aborigeni, ammesso lo avessero costruito loro, lo rivogliano indietro dopo l'uso che ne è stato fatto.
"offende la cultura degli aborigeni australiani", scatenando un tamtam di poveri fresconi che si si sono uniti alle pecore depensanti.

Tutti fresconi che un aborigeno australiano non lo hanno mai visto nemmeno in fotografia, non sanno nemmeno cosa è un aborigeno e non sanno nemmeno dove è o che forma ha l'Australia, ma loro si offendono lo stesso e si lamentano, altro non sanno fare del resto.

"Quegli strumenti hanno valore religioso!"
E lo vendono come souvenir al primo cane che passa e al primo porco che grugnisce nelle vicinanze. Certamente ha valore sacrosanto per loro, eh si.
Detto dai woke poi che supportano certe estremiste che si infilano i crocifissi nel più sacro dei loro buchi è puro oro.

Al solito non riescono nemmeno a scorreggiare senza contraddirsi, sempre se qualcuno possa accorgersi della differenza fra quando parlano e quando scorreggiano.
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