Origine della polemica
A prima vista, il caso sembra paradossale: l’azienda è nota per promuovere la diversità e l’inclusività, elementi spesso fondamentali nelle produzioni LGBTQ+. Tuttavia, l’attenzione si è spostata su un dettaglio singolare: il didgeridoo e il modo in cui è stato impiegato nella trama.
Il film in questione racconta la storia di due coinquilini. Uno dei due è appena tornato da un viaggio in Australia e porta con sé, come souvenir, un didgeridoo. Entusiasta, inizia a suonarlo a tutto volume, svegliando il coinquilino, che reagisce con una frase piuttosto comune: "Se non la finisci te lo ficco dove non batte il sole!" — un’espressione colorita che molti riconoscerebbero.
Il film evolve con una sequenza che prende alla lettera la frase del coinquilino. Qui nasce la controversia: alcuni attivisti hanno considerato il tutto un atto di offesa culturale verso la tradizione aborigena, sostenendo che il didgeridoo abbia significati sacri e che il suo utilizzo nel film sia una forma di appropriazione culturale.
Critiche e riflessioni
A questo punto, la domanda sorge spontanea: la polemica ha davvero fondamento o è solo l’ennesimo caso di eccessivo zelo culturale?
Se da un lato è vero che il didgeridoo ha radici profonde nella cultura aborigena, è altrettanto vero che viene venduto come souvenir in molte parti del mondo. Molti turisti ne acquistano uno senza necessariamente conoscerne la storia o il valore simbolico. Quindi, è giusto indignarsi per il suo uso in un film, quando viene liberamente commercializzato?
Inoltre, c’è una questione di coerenza. I gruppi che criticano questo film per la presunta mancanza di rispetto culturale spesso sostengono la libertà di espressione artistica, anche quando questa sfida simboli religiosi consolidati come il crocifisso cristiano, spesso dissacrato dagli esponenti stessi dell'estremismo di sinistra senza sollevare polemica alcuna. Se dissacrare alcuni elementi culturali è considerato accettabile, perché l’uso del didgeridoo in un contesto ironico dovrebbe essere visto diversamente?
Conclusione
Questa vicenda mette in evidenza un problema più grande: la sottile linea tra il rispetto culturale e l’eccesso di indignazione. È importante riconoscere e onorare le tradizioni, ma bisogna anche domandarsi quando una polemica diventa surreale. L’industria dell’intrattenimento, inclusi i film per adulti, da sempre gioca con stereotipi e parodie; non è chiaro se questo caso rientri in una vera e propria violazione culturale o se sia solo il bersaglio del politicamente corretto estremo.
Quello che è certo è che il didgeridoo continuerà ad essere venduto, suonato e, a quanto pare, anche protagonista di discussioni accese. Ma se c’è una lezione da trarre, forse è questa: non bisogna perdere di vista il buon senso nella critica sociale.