Jonathan Montgomery - Stupro inventato, condanna reale: l’abisso della giustizia a senso unico

Jonathan Montgomery, uomo innocente, è stato condannato per stupro su base esclusivamente testimoniale. Nessuna prova, nessun testimone, nessun riscontro. Solo la parola di Elizabeth Paige Coast, all'epoca 17enne. Quattro anni e mezzo di prigione. Poi, la confessione: “Mi sono inventata tutto”. Il sistema che avrebbe dovuto proteggerlo lo ha rovinato. E quando la verità è venuta fuori, è stato trattato come un errore di calcolo.

90.000 dollari di risarcimento per quattro anni di vita rubati. Un prezzo da saldo per un’esistenza devastata.

Perché lo ha accusato?

Tutto è iniziato quando la madre di Elizabeth Coast l'ha pizzicata a visitare siti per "adulti", a luci rosse insomma, e per giustificarsi ha detto di essere stata violentata quando aveva 10 anni. La madre ovviamente voleva sapere chi fosse stato, così ha accusato il vicino di casa, che aveva 14 anni quando Coast ne aveva 10. Ovviamente una madre non poteva rispondere "ah ok" a una notizia simile e tornare sul divano a guardare Beautiful, così la balla che ha inventato sul momento per evitare una ramanzina sui siti che stava visitando ha portato all'arresto per stupro di Jonathan.

Una dichiarazione della diciasettenne: tanto è bastato per rovinare la reputazione e sbattere in galera un povero innocente.

Denuncia alle autorità, arresto di Montgomery, processo e quattro anni e mezzo di condanna dopo si è "messa una mano sulla coscienza" e ha confessato di essersi inventata tutto. Alla buonora.

🚨 Alla falsa accusatrice? Due mesi di carcere

Dopo la confessione sono stati guai seri per Elizabeth Paige Coast! No macché: l'autrice della menzogna che rovinato la reputazione e la vita di un innocente è stata condannata a due soli mesi di detenzione.

Ma attenzione: detenzione “a rate”! Solo nel weekend, in carcere femminile. La giudice ha ritenuto un gran segno di "maturità" e "pentimento" la sua confessione. Dopo oltre cinque anni fatico a crederlo.

Due mesi. Niente weekend per lei. E il sabato sera niente discoteca, povero fiorellino.

Però deve pagare 90 mila dollari a Jonathan per il torto subito, che per noi italiani può sembrare una cifra considerevole, ma negli Stati Uniti dipende dal salario può essere appena due anni di lavoro.
E' come se tu domani ti svegli, ti sbattono in galera senza prove per cinque anni, poi però come risarcimento prenderesti 25 mila euro. Bell'affarone!

Falsa accusa 5 anni in galera

📉 Il doppio standard nella società

Se Montgomery fosse stato una donna, se Coast fosse stata un uomo, sarebbe finita allo stesso modo? Difficile da credere. Il sistema non ha solo sbagliato. Ha dimostrato che la giustizia è calibrata sul sesso di chi accusa e di chi subisce.

  • Un uomo può essere incarcerato senza prove

  • Una donna può mentire su uno stupro e cavarsela con poco

  • E chi denuncia questi squilibri viene tacciato di sessismo

Ma qui non si tratta di ideologia. Si tratta di una persona distrutta da una bugia, e un sistema che protegge chi mente.


Mente su stupro e le danno 2 mesi

A proposito di doppio standard vorrei anche tirare in ballo la teoria della "cultura dello stupro".
A quanto racconta certa gente la cultura dello stupro sarebbe quella che giustifica gli aggressori e colpevolizza le vittime. Ma questo caso dimostra chiaramente che oggi, spesso, è il contrario: Basta un’accusa, e sei colpevole. Niente prove, nessuna garanzia. E se poi risulta falsa? “Eh, capita.”.

Ecco la vera disumanizzazione: credere a prescindere, giudicare senza verifica, assolvere chi mente per “solidarietà di genere”.

Montgomery si è visto i suoi diritti inalienabili immediatamente negati (alla faccia dell'inalienabilità) e calpestati in tempo record, con un risarcimento miserabile che è l'ennesimo insulto, mentre Elizabeth non ha avuto mezza conseguenza seria.

Nemmeno un cane. No sul serio: prima li abbattevano quando mordevano qualcuno, adesso valutano se è "recuperabile". Un uomo, in quanto tale, invece viene immediatamente condannato senza nemmeno prove.




🧭 Conclusione: la giustizia non è ideologia

Questa faccenda non è un’anomalia. È il prodotto di un sistema che ha paura di sembrare insensibile, e prende per oro colato la propaganda antimaschile. Quindi rinuncia al pensiero critico e adotta quello politico. La giustizia deve tutelare chi subisce abusi, non crearne di nuovi.

Deve tutelare chi viene accusato ingiustamente. E se non lo fa, non è più giustizia. È dogma.

Quando una menzogna distrugge una vita, e chi l’ha pronunciata viene protetto… …non chiamatelo progresso. Chiamatelo fallimento morale.

Approfondimenti:

Huffington Post: Le false accuse di Elizabeth Coast portano a due mesi di condanna 

La mia foto
Fabrizio Leone
Blogger da oltre 15 anni, faccio del mio meglio per diffondere fatti e non fallacie logiche o punti di vista polarizzati e distorti. In Sociologia i media sono definiti "il quarto potere" e a ben donde: le notizie plasmano l'opinione pubblica e molti abusano di questa dinamica.