Libertà di stampa ostacolata da mafia e politica
Secondo Reporters Without Borders, la libertà di stampa in Italia continua a essere minacciata da due fattori principali: la criminalità organizzata e le pressioni politiche. Sei giornalisti italiani vivono sotto scorta della polizia a causa di minacce di morte, principalmente da parte della mafia e di gruppi estremisti.
Oltre alle intimidazioni fisiche e verbali, i giornalisti devono affrontare un clima di autocensura, alimentato da attacchi pubblici da parte di esponenti politici. Beppe Grillo, leader del Movimento 5 Stelle, è stato citato come uno dei politici che non esitano a denunciare pubblicamente i giornalisti critici.
"Sei giornalisti italiani sono ancora sotto scorta della polizia per via delle minacce di morte, principalmente dalla mafia o da gruppi fondamentalisti. Il livello di violenza verso i giornalisti (incluse le intimidazioni verbali, fisiche e le minacce) è allarmante, specialmente visto che politici come Beppe Grillo del movimento cinque stelle non esitano a denunciare pubblicamente i giornalisti che non gli piacciono.I giornalisti si sentono pressati dai politici, e optano sempre più per l'autocensura.
Una nuova legge prevede che diffamare i politici, giudici o funzionari pubblici è punibile con una sentenza da sei a nove anni di prigione.
Molti giornalisti, specialmente nella capitale e nel sud, dicono che sono ancora soggetti a pressioni dai gruppi mafiosi e di bande criminali."
Leggi restrittive e pressioni sui media
Una nuova legge italiana prevede che la diffamazione di politici, giudici o funzionari pubblici possa essere punita con una pena da sei a nove anni di prigione. Questo provvedimento, unito alle pressioni esercitate da gruppi mafiosi e bande criminali, contribuisce a mantenere un clima di controllo e intimidazione nei confronti della stampa.
Il paradosso del Movimento 5 Stelle
Il Movimento 5 Stelle, che ha sempre denunciato la mancanza di libertà di stampa e l'influenza dei poteri forti, si trova ora tra i fattori che limitano l'indipendenza giornalistica. Le loro continue critiche ai media e le campagne contro giornalisti scomodi hanno contribuito a creare un ambiente ostile per la libera informazione.
Conclusione
Nonostante il miglioramento nella classifica mondiale, la libertà di stampa in Italia rimane fragile. Le pressioni politiche e criminali continuano a ostacolare il lavoro dei giornalisti, dimostrando che la strada verso una vera indipendenza mediatica è ancora lunga.
Fonte aggiornata al 2025: Sole 24 Ore