Tesco e la polemica sui rasoi rosa: marketing o discriminazione di genere?

La questione della pink tax e la strategia di prezzo di Tesco

Negli ultimi anni si è acceso un acceso dibattito sulla pink tax – quella presunta sovrattassa applicata ai prodotti destinati alle donne. Uno dei casi più citati riguarda Tesco, il gigante della distribuzione britannica, che nel 2017 ha abbassato il prezzo dei rasoi usa e getta per donne, rispondendo così alle lamentele delle consumatrici che denunciavano una disparità di prezzo ingiustificata rispetto ai rasoi da uomo.

Rasoi per donna e per uomo: la logica dei volumi e del marketing di genere

A prima vista, i rasoi per donna e per uomo appaiono praticamente identici, fatta eccezione per il colore e il packaging. Tuttavia, Tesco ha spiegato che una differenza di prezzo può derivare da una dinamica di mercato: i rasoi destinati al pubblico maschile vengono venduti in volumi molto più elevati, permettendo al colosso della GDO di abbattere i costi di produzione complessivi. Al contrario, i prodotti con confezioni dedicate al genere femminile si orientano su volumi inferiori, determinando prezzi unitari maggiori a causa dei costi fissi più difficili da diluire. In questa ottica, le logiche di marketing per prodotti femminili e le strategie di promozione specifiche incidono sul prezzo finale senza necessariamente configurare una discriminazione di genere.

Un parallelismo economico: dal caffè espresso alle logiche di prezzo

Per capire il fenomeno, basta confrontarlo con il prezzo del caffè espresso. In Italia, grazie all’enorme volume di vendita, il caffè costa in media 1,30 €, mentre in altri Paesi dove l’espresso viene consumato meno frequentemente il prezzo può salire fino a 4–4,5 €. Analogamente, quando si parla di differenze di prezzo nei prodotti di bellezza o nei prodotti da bagno, è utile considerare che la domanda e l’economia di scala possono incidere sensibilmente sul costo finale, rendendo alcuni articoli più costosi senza che vi sia necessariamente una imposizione di una vera e propria pink tax.



Tesco e la risposta alle accuse: una mossa di marketing strategico

In risposta alle pressioni e alle accuse di sessismo applicate a un ipotetico "prezzo razzista", Tesco ha scelto di ridurre il prezzo dei rasoi femminili. La strategia non nasce da un’ideologia di genere, ma piuttosto dall’esigenza di rispettare il potere mediatico e le aspettative di un pubblico sempre più attento alle dinamiche di pricing. La decisione di allineare il prezzo dei prodotti femminili a quelli maschili ha rappresentato più una mossa di marketing orientata a correggere un'apparente disparità economica, che una vera e propria vittoria contro il sessismo.

Conclusione: tra percezione e realtà commerciale

Il caso di Tesco evidenzia come, a volte, la percezione di una discriminazione – in questo caso, la cosiddetta pink tax – possa nascondere reali dinamiche di mercato. Comprendere che il prezzo dei rasoi per donne non è maggiorato solo per il colore o per una politica discriminatoria, ma per una combinazione di costi di produzione, economia di scala e strategie di marketing, permette di inquadrare il dibattito in una luce più complessa. In definitiva, il cambiamento operato da Tesco rappresenta una risposta efficace alle pressioni dei consumatori, evidenziando come il potere mediatica e le critiche sul gender pricing possano influire sulle decisioni commerciali.

The Guardian