L'autrice del libro, Bonnie Burton, è un'autrice e giornalista statunitense che ha lavorato anche su Star Wars.com per la Lucas Film. Con un curriculum simile ci si aspetterebbe un lavoro decente. Invece il suo libro è una delle peggiori perdite di tempo pretestuose mai viste prima.
Il libro viene introdotto dalla sua amica attrice Felicia Day, e già dalle prime righe si capisce l'andazzo: "Hi, my name is Felicia, i have a vagina and i make crafts", roba che suona come "Ciao, mi chiamo Felicia, ho la vagina e creo cose".
Concorderai con me che già a leggere le prime righe si sente l'olezzo di feroce pazzia, ma devo anche aggiungere che questo non è che un blandissimo inizio.
Il libro propone 25 "craft" che, secondo l'autrice, danno potere alle donne. Non ho comprato il libro, preferisco usare i miei soldi in modo migliore come buttarli nella tazza del water o regalarli al primo ubriacone che vedo.
Ma c'è da auspicare che le estremiste seguano il consiglio, così da poter efficacemente evitare tali individui a distanza di sicurezza prevenendo l'errore di rivolgergli la parola perfino.
Che è una cretinata immensa delle estremiste che vede come "le principesse rapite da salvare sono sessiste". Sarà, ma se ti rinchiudono in una stanza puoi essere femminista quanto vuoi che da lì non ne esci tanto facilmente.
Prendi la creta, o il DAS, gli dai la forma vulvare, lo colori e lo appendi agli alberi.
Credo che l'autrice sia rimasta turbata quando, da ragazzina, ha scoperto che sull'albero di natale ci si mettono le palle e che gli uomini hanno fra le gambe degli organi chiamati palle.
E non è finita: lo smacco finale è che questo mare di cretinate stampato su buona carta costa 12 dollari. Perfino la versione digitale costa fin troppo: 11 dollari.
In Italia costa 10,30 euro, mentre il cartaceo perfino 13 euro.
C'è stata gente che mi ha urlato contro che il mio libro su cui ho lavorato mesi costava troppo, prezzo 3 euro. Chissà come prenderebbero il prezzo di questo cumulo fumante di materiale marrone che non ha richiesto il benché minimo sforzo per essere messo assieme.
Che dire, definirla una perdita di tempo è un complimento, ma c'è gente che la recensisce pure in maniera positiva. Sospetto sia gente dal cervello non ben sviluppato.
Concorderai con me che già a leggere le prime righe si sente l'olezzo di feroce pazzia, ma devo anche aggiungere che questo non è che un blandissimo inizio.
Crafting with femminism: Il libro insolente e brillante che non sapevi averne bisogno
A grandi linee è il titolo del "articolo" pubblicato da Huffington Post, probabilmente prezzolato, che ne ha reso l'ignobile esistenza di pubblico dominio.Il libro propone 25 "craft" che, secondo l'autrice, danno potere alle donne. Non ho comprato il libro, preferisco usare i miei soldi in modo migliore come buttarli nella tazza del water o regalarli al primo ubriacone che vedo.
Quello che ho visionato è il filmato promozionale, "l'articolo" del Huffington e l'anteprima di Amazon.
A giudicare da quanto è breve il libro e considerando che ne ho visto in totale 18 su 25, direi che per l'analisi è un campione sufficiente.
E non è stato un bello spettacolo.
Analizziamo questo futuro premio Nobel per la letteratura:
Analizziamo questo futuro premio Nobel per la letteratura:
25 progetti con potere femminile per distruggere il patriarcato: struttura del libro
Il sottotitolo del "libro" è tutto un programma: definire "progetti" quelle quattro fesserie messe in croce è ancora più azzardato dell'affermazione che distruggerà il patriarcato. Nel sottobosco dell'estremismo misandrico il patriarcato è il complotto maschile che da millenni opprime la donna, eppure cotanto potere incontrastato verrebbe demolito dalle patacche che andremo ad analizzare a breve.
Non mi tornano i conti.
In ogni caso la struttura del libro è ridicola di per sé: ogni "progetto" è presentato con un titolo, con letteralmente due o tre righe di spiegazione e infine dalla lista degli occorrenti e le istruzioni per "creare". Punto. Non ci sono spezzoni di riflessioni filosofiche o altro, non c'è nulla.
Tutto il "femminismo" del libro è costituito da questo:
Prendi un pezzo di plastica, cucilo a forma di spicchio di pizza, attaccaci sopra o disegna la scritta "pizza, non patriarcato" e hai ottenuto un "porta pranzo femminista".
Sacchetto del pranzo "pizza, non patriarcato"
Prendi un pezzo di plastica, cucilo a forma di spicchio di pizza, attaccaci sopra o disegna la scritta "pizza, non patriarcato" e hai ottenuto un "porta pranzo femminista".
Credo sia meno inutile del 99% delle baggianate fatte dalle estremiste negli ultimi dieci anni, il che regala con spietata chiarezza il quadro della situazione.
Corona di fiori della regina
C'è poco da aggiungere, è una corona di fiori da mettersi in fronte. Dove sarà il femminismo lo sa solo l'autrice perché ha la fessa. O così dice lei. Deve aver offerto tanti dindi a quelli dell'Huffington per farsi elogiare una patacca di libro simile.Le patacche onorifiche femministe.
Patacche le chiamo io, in realtà dovrebbero essere distintivi, ma sono d'una tristezza che perfino chiamarle patacche è un complimento. L'idea sarebbe di creare queste robe, scriverci sopra col ricamo qualche cretinata aberrante come "i peli delle gambe non contano", e attaccarsela addosso e andare in giro fieri della cosa, noncuranti di apparire come emeriti imbecilli.Ma c'è da auspicare che le estremiste seguano il consiglio, così da poter efficacemente evitare tali individui a distanza di sicurezza prevenendo l'errore di rivolgergli la parola perfino.
Pupazzi da dito di eroi del femminismo.
Prendi un po' di roba a caso, cucila insieme, metti l'unibrow ad una e gli occhiali all'altra e hai ottenuto i pupazzi da dito degli eroi, o eroine, del femminismo. Chi siano non si sa, l'utilità nemmeno sinceramente.Spero che quella gente non si sia rincretinita al punto da aver bisogno dei giocattoli come gli infanti, ma a ben vedere la cosa spiegherebbe molte cose.
Però riconosciamo la "brillante insolenza" facciamo un applauso allo schermo e mandiamoli tutti a quel paese col sorriso.
No, non ho sbagliato. Uno dei "craft", a sto punto era meglio la Kraft, è proprio un pupazzo a forma di utero fatto apposta per essere abbracciato. Ora non voglio essere volgare, ma se dovessi preparare un pupazzo di uno scroto e mi trovassero abbracciato ad esso dubito che il testimone di cotanta scena mi considererebbe "brillante" ma mi porterebbe sul Taigeto e mi butterebbe di sotto come facevano gli spartani.
L'utero abbracciabile
No, non ho sbagliato. Uno dei "craft", a sto punto era meglio la Kraft, è proprio un pupazzo a forma di utero fatto apposta per essere abbracciato. Ora non voglio essere volgare, ma se dovessi preparare un pupazzo di uno scroto e mi trovassero abbracciato ad esso dubito che il testimone di cotanta scena mi considererebbe "brillante" ma mi porterebbe sul Taigeto e mi butterebbe di sotto come facevano gli spartani.
Candele da preghiera di donne forti
Questa è facile: prendi una candela con un santino raffigurato sopra, prendi da una rivista l'immagine di una donna forte, ritaglia la faccia e appiccicala al posto del santo. Meglio se la candela raffigura un santo uomo perché così elimini una figura patriarcale.Hai ottenuto le candele da preghiera delle donne forti.
Una di queste donne forti è Buffy l'ammazzavampiri.
Immagino l'autrice non abbia trovato niente di meglio se non un personaggio non solo di fantasia ma perfino fantasy. Del resto l'intera sua ideologia sembra essere di molto fantasiosa e basata su miti e leggende metropolitane di stampo cospirazionista.
Credo che non abbia nemmeno tenuto conto che ad un certo punto l'effige della donna forte viene inesorabilmente BRUCIATA, ponendo dei dubbi sulla reale volontà dietro questa idea. O se l'encefalo funzionava a dovere prima di partorire questa idea. Avrebbe guadagnato punti se avesse messo un'immagine di Giovanna D'arco, così per correttezza storica.
Nope significa "no", cioè prendi quattro pezzi di legno con delle lettere incise sopra, un po' di spago o rafia, formi la parola NOPE cercando di mettere in ordine le lettere (sembra scontato ma parliamo di gente che reputa 'sta roba come "brillante") e hai fatto la collana "femminista". Femminista di cosa non si sa, ma non è nemmeno la cretinata peggiore della serie.
Ah, il risultato finale è molto diverso da quello nella foto... perfino l'autrice stessa ha creato una versione peracottara rispetto quella dell'immagine. Quando si dice marketing fuorviante...
Prendi una scarpa col tacco e infilaci un cactus. Finito. Questo secondo l'autrice fa parte di quelle cose che "fanno pensare o fanno sorridere".
Devo essere sincero: non mi fa di certo sorridere e men che meno pensare.
La collana NOPE
Nope significa "no", cioè prendi quattro pezzi di legno con delle lettere incise sopra, un po' di spago o rafia, formi la parola NOPE cercando di mettere in ordine le lettere (sembra scontato ma parliamo di gente che reputa 'sta roba come "brillante") e hai fatto la collana "femminista". Femminista di cosa non si sa, ma non è nemmeno la cretinata peggiore della serie.
Ah, il risultato finale è molto diverso da quello nella foto... perfino l'autrice stessa ha creato una versione peracottara rispetto quella dell'immagine. Quando si dice marketing fuorviante...
I tacchi alti sono dolore
Prendi una scarpa col tacco e infilaci un cactus. Finito. Questo secondo l'autrice fa parte di quelle cose che "fanno pensare o fanno sorridere".
Devo essere sincero: non mi fa di certo sorridere e men che meno pensare.
Non c'è la polizia morale che rincorre le donne e le costringe a mettere i tacchi come nei paesi "femministi", quindi non le vanno bene non le usa. Punto.
Ma quello è il meno: questo accrocco non si può nemmeno definire un "craft", ha semplicemente messo un vasetto dentro una scarpa vecchia!
Mutande del potere
Che non sono le mutande di He Man, purtroppo. Prendi un paio di mutande e scrivici, o cucici sopra, "girl power". Tutti chineranno il capo e saranno muti di fronte tale dimostrazione di potere, che non vedrà mai nessuno a meno che non sia proprio un disperato che vuole mettersi in una brutta posizione.Tutine della prossima generazione di femministe
E qua c'è da disperarsi se simili catorci intellettivi siano in grado di riprodursi. Il "craft", comunque, consiste nel prendere le tutine (onesie in inglese) per neonati e cucirci sopra "questa principessa si salva da sola".Che è una cretinata immensa delle estremiste che vede come "le principesse rapite da salvare sono sessiste". Sarà, ma se ti rinchiudono in una stanza puoi essere femminista quanto vuoi che da lì non ne esci tanto facilmente.
In ogni caso anche qua utilità non pervenuta.
Anche qui non si tratta di un errore, il "craft" consiste nel prendere degli assorbenti interni e farci dei pupazzetti. E' femminista perché usa assorbenti e perché il mestruo fa schifo agli uomini brutti e cattivi.
La fascia "kill joy"
Ti fai una fascia, tipo quella delle miss, e ci scrivi sopra "kill joy", stampato o cucito perché è un "craft", mica puoi fartelo fare! Killjoy significa "guastafeste", facile da intuire, e penso siano le uniche al mondo ad andare fiere di essere delle rompiscatole da competizione olimpionica. Anche qui il femminismo latita, così come l'utilità intrinseca della cosa.Gli amici assorbenti
Personalmente credo non abbia senso ma così dicono loro e così riferisco.
Decorazioni arboree vaginali
In pratica dovresti decorare gli alberi, forse alberi di Natale, con delle vagine.Prendi la creta, o il DAS, gli dai la forma vulvare, lo colori e lo appendi agli alberi.
Credo che l'autrice sia rimasta turbata quando, da ragazzina, ha scoperto che sull'albero di natale ci si mettono le palle e che gli uomini hanno fra le gambe degli organi chiamati palle.
Un danno devastante per quella piccola, debole, fragile psiche.
Un libercolo talmente povero che l'anteprima lo ha svelato tutto
Non volendo prendere troppo tempo con le "idee" ma avendo necessità di parlare di tutto il "materiale promozionale" pubblicato, devo citare velocemente i "craft" che sono completamente dimenticabili.Come la polsiera femminista, il poggia pentole femminista, tazze con scritto sopra "uomini brutti e cattivi", portassorbenti, portafogli nascosto nel reggiseno (forse l'unica cosa utile di tutto quello spreco di carta ma è facilmente acquistabile per pochi spicci da qualsiasi parte) e siamo già a 18 creazioni su 25 ma visto l'andazzo dubito che le incognite siano degne di nota.
Alla luce di tutto questo non posso che definire questo "lavoro" una raccolta di idee ridicole preesistenti che per giustificare l'eventuale esborso di denaro sono state riproposte sull'ottica del "fai da te".
Che se avesse dato consigli utili a costruire qualcosa di bello o utile sarebbe stato anche tollerabile, ma gli "oggetti", i suggerimenti e il risultato finale sono meno che mediocri.
E non è finita: lo smacco finale è che questo mare di cretinate stampato su buona carta costa 12 dollari. Perfino la versione digitale costa fin troppo: 11 dollari.
In Italia costa 10,30 euro, mentre il cartaceo perfino 13 euro.
C'è stata gente che mi ha urlato contro che il mio libro su cui ho lavorato mesi costava troppo, prezzo 3 euro. Chissà come prenderebbero il prezzo di questo cumulo fumante di materiale marrone che non ha richiesto il benché minimo sforzo per essere messo assieme.
Che dire, definirla una perdita di tempo è un complimento, ma c'è gente che la recensisce pure in maniera positiva. Sospetto sia gente dal cervello non ben sviluppato.
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L'autrice con le sue creazioni... |