Roma, San Basilio: famiglia marocchina cacciata da casa popolare. Il sindaco Raggi prende posizione

Nel quartiere romano di San Basilio, nel dicembre 2016, si è verificato un grave episodio di intolleranza e degrado sociale. Una famiglia marocchina, composta da genitori e tre bambini piccoli, era stata regolarmente assegnata a un alloggio popolare tramite graduatoria pubblica. Tuttavia, al loro arrivo, non solo non hanno trovato la casa pronta ad accoglierli, ma si sono imbattuti in una vera e propria contestazione.

Una trentina di residenti si erano radunati davanti all’ingresso con cartelli e cori razzisti, tra cui “Solo italiani” e insulti legati all’origine etnica della famiglia. Di fronte a una simile accoglienza e alla paura per l’incolumità dei figli, i genitori hanno deciso — comprensibilmente — di rinunciare all’assegnazione.

Un problema più grande: l’occupazione abusiva e il controllo del territorio

In realtà, gli slogan e la rabbia mostrata non avevano nulla a che vedere con chi avrebbe dovuto prendere possesso dell’abitazione. La tensione era legata allo sgombero di occupanti abusivi, avvenuto poche ore prima. L’alloggio assegnato risultava infatti precedentemente occupato da soggetti non autorizzati. In alcune zone di Roma, come San Basilio, gli alloggi popolari vengono occupati da gruppi criminali per attività di spaccio o come basi logistiche, rendendo difficile la gestione da parte delle istituzioni e favorendo un clima di ostilità diffusa.


ex sindaco di Roma Virginia Raggi

La posizione del Campidoglio: “Una vergogna per Roma”

Dopo che la vicenda è diventata di dominio pubblico, il sindaco Virginia Raggi ha deciso di incontrare personalmente la famiglia marocchina, definendo quanto accaduto “una vergogna per Roma e per i romani”. Nel corso dell’incontro, la prima cittadina ha promesso un nuovo alloggio, in un contesto più sicuro e dignitoso. L’intento era chiaro: ribadire il principio che chi ha diritto a una casa popolare deve poterla abitare senza paura, indipendentemente dalla nazionalità o dall’origine.

L’assessore ai Servizi Sociali, Laura Baldassarre, ha sottolineato l’impegno dell’amministrazione nel garantire legalità e rispetto dei diritti umani: "Non permetteremo che zone franche impediscano lo stato di diritto."


Una famiglia onesta, vittima dell’abbandono delle periferie

La famiglia in questione rappresenta un esempio di integrazione: padre operaio, madre casalinga, tre bambini, uno dei quali di appena un anno. Nessuna condotta irregolare, nessuna forzatura nel processo di assegnazione. Eppure, è stata costretta a fuggire da un ambiente carico di tensione, segno dell’urgenza di politiche più incisive contro l’abusivismo e il degrado urbano.

Il caso di San Basilio è emblematico di un problema più ampio: la fragilità del diritto alla casa in contesti segnati da degrado urbano, criminalità e tensioni sociali. L’episodio dimostra quanto sia urgente intervenire con politiche abitative trasparenti, controlli efficaci contro l’abusivismo e un impegno concreto per la coesione sociale.

Fonti e approfondimenti:

Panorama: il business delle occupazioni abusive.

Roma Today: notizia riferita alla famiglia marocchina

Ultimo aggiornamento: Giugno 2025