Quando denunciare diventa pericoloso: tre casi che mettono in discussione la giustizia a Dubai

Nel cuore di una delle metropoli più moderne del Medio Oriente, Dubai, si celano contraddizioni profonde tra l’immagine cosmopolita della città e l’applicazione di leggi ispirate alla Sharia. Negli ultimi anni, diversi casi hanno sollevato indignazione internazionale: donne che, dopo aver denunciato uno stupro, si sono ritrovate accusate di reati morali, incarcerate o multate. Ecco tre storie che meritano attenzione.

Il caso della turista britannica: dalla denuncia all’arresto

Una giovane donna britannica di 25 anni ha denunciato di essere stata violentata da un gruppo di conoscenti durante una vacanza a Dubai. Invece di ricevere protezione, è stata arrestata con l’accusa di aver avuto rapporti sessuali fuori dal matrimonio — un reato secondo la legge locale. Le è stato confiscato il passaporto e ha rischiato pene gravissime, tra cui la fustigazione e, in casi estremi, la pena di morte. Gli uomini coinvolti sono riusciti a lasciare il paese senza affrontare conseguenze penali.

Marte Dalelv: la norvegese incarcerata per aver denunciato uno stupro

Nel 2013, Marte Deborah Dalelv, una cittadina norvegese in viaggio d’affari a Dubai, ha denunciato di essere stata violentata da un collega. Invece di ottenere giustizia, è stata condannata a 16 mesi di carcere per “sesso fuori dal matrimonio”, “falsa testimonianza” e “consumo di alcol”. È stata rilasciata solo dopo un’ondata di indignazione internazionale e l’intervento diplomatico del governo norvegese. Il suo caso ha evidenziato quanto sia rischioso, per una donna, rivolgersi alle autorità in cerca di aiuto.

Ragazza norveggese incarcerata a Dubai
Marte Deborah Dalelv

La britannica multata per aver bevuto prima di uno stupro

Un altro caso riguarda una donna britannica di 28 anni che ha denunciato di essere stata rapita e violentata da tre uomini a Dubai. Dopo aver sporto denuncia, è stata accusata di aver bevuto alcol senza licenza e condannata a pagare una multa. I suoi aggressori, che intercettandola al suo rientro dopo una serata trascorsa con amici rapendola con la loro auto, avrebbero anche filmato l’attacco. Non sono stati perseguiti. Questo episodio ha attirato l’attenzione di Human Rights Watch, che ha denunciato le gravi lacune del sistema giudiziario emiratino nella tutela delle vittime di violenza sessuale.

Il paradosso legale e la responsabilità internazionale

Questi casi mostrano un pattern inquietante: le vittime diventano imputate, mentre i colpevoli spesso restano impuniti. La legge emiratina, pur avendo introdotto alcune riforme, continua a criminalizzare comportamenti che in altri paesi non costituiscono reato, come il sesso consensuale o il consumo di alcol. In assenza di testimoni o prove video, anche una denuncia di stupro può trasformarsi in un’accusa contro la vittima stessa.

La comunità internazionale ha il dovere di sollevare la questione e di promuovere riforme che garantiscano protezione e giustizia per chi denuncia un crimine. La diplomazia, la pressione mediatica e il sostegno delle organizzazioni per i diritti umani possono fare la differenza, come dimostrato nel caso Dalelv.

Fonti e approfondimenti.
The independent Donna arrestata dopo l'abuso dei sedicenti amici

The independent: il caso di Marte Deborah Dalelv

The Independent: il caso della ragazza multata perché aveva bevuto prima del rapimento e abuso di gruppo ai suoi danni

Ultimo aggiornamento: Giugno 2025