La storia dell’uomo che ha detto di chiamarsi “Hugh Mungus” e ha scatenato l’inferno.
Il suo vero nome è Rudolph McCoy-Pantoja Jr., cittadino di Seattle, e — a quanto pare — uno dei pochi uomini al mondo in grado di mandare Internet in tilt con un dad joke. Nel 2016 si trovava in un edificio pubblico per chiedere aiuto nella riabilitazione della figlia, affetta da dipendenza da oppiacei.
Durante un’intervista con alcuni giornalisti, è stato avvicinato da un’attivista che ha deciso che quell’uomo — pacato, paesaggista, con pancetta da barbecue estivo — era la personificazione del patriarcato. Una conclusione espressa con una frase illuminante:
“Intervistano questa persona ma non tutte le persone che sono state brutalizzate dalla polizia!”
Il contesto? Assente. La logica? Dispersa. Ma era solo l’inizio.
📸 Il dialogo virale
Lei lo riprende col cellulare. Lui lo nota e, con quel tono da zio che fa le battute alla cassa del supermercato, esclama:
“Vuoi sapere il mio nome?”
“Sì.”
“È Hugh Mungus.”
Boom. Fine dei giochi. La donna reagisce come se lui avesse sventolato un fallo di bronzo in mezzo al municipio. Lo accusa di molestia sessuale, interpreta ogni gesto come intento lascivo, e — tra urla e inseguimenti — trasforma un gioco di parole in un caso politico.
Quando lui dice “Sono enorme!”, indicando la pancia da paesaggista sedentario, lei urla:
“STA INDICANDO IL SUO CORPO!! UNA CERTA PARTE DEL SUO CORPO!!”
Che forse era il pancreas, forse il colesterolo, ma non la libidine.
🎞️ La gogna pubblica
Il video viene pubblicato online dalla stessa attivista, Zarna Joshi, che si definisce impegnata per la giustizia sociale. Solo che stavolta il web non ci sta. La gente guarda il video e pensa:
“Ma... è solo un papà che fa una battuta.”
La viralità esplode, ma non come lei si aspettava. Il mondo intero si schiera con Rudolph — diventato “Hugh Mungus” per tutti — e si apre una riflessione globale sull’attivismo e l’abuso di accuse infondate.
🧨 Chi è Zarna Joshi?
Attivista radicale, con una reputazione online che rasenta l’orbita dei complottisti. Ha partecipato ad altri episodi controversi, ha lanciato corsi come “Decolonizzare le strutture non profit”, e ad oggi mantiene una presenza attiva su YouTube e BuyMeACoffee.
Il suo pubblico? Ridotto. La sua credibilità? Smussata. Cosa ha lasciato? Il meme “Hugh Mungus” — che probabilmente non era il traguardo sperato.
💸 Le conseguenze per Rudolph
Invece, Rudolph riceve solidarietà. Ethan Klein (H3H3 Productions) lancia una raccolta fondi e supera i 150.000 dollari, aiutandolo con spese mediche e familiari. Negli anni ha affrontato problemi di salute: sospetto tumore, intervento all’anca. Ma ha continuato a lavorare, vivere e — presumibilmente — fare battute terribili a chiunque gli chieda il nome.
Che fine ha fatto Zarna Joshi?
Dopo il caso virale del 2016, Zarna Joshi ha mantenuto una presenza attiva nel mondo dell’"attivismo", se così lo possiamo chiamare, ma la sua visibilità pubblica si è notevolmente ridotta. L’episodio con Rudolph McCoy-Pantoja Jr. — alias “Hugh Mungus” — appena preso in esame, ha avuto un impatto duraturo sulla sua reputazione online, generando critiche trasversali anche da parte di persone vicine alle sue stesse battaglie.
Oggi, Joshi continua a promuovere contenuti su giustizia ambientale, decolonizzazione e spiritualità attivista, qualsiasi cosa siano, attraverso il suo sito personale e piattaforme come YouTube e BuyMeACoffee. Offre anche consulenze e workshop su temi come “Comprendere la violenza di genere”, che da quanto ho visto probabilmente è un catamarano di vaccate insensate.
Tuttavia, il suo pubblico è ormai limitato a una nicchia ideologicamente estremista, e i suoi contenuti non raggiungono più la viralità di un tempo. Per fortuna aggiungo io.
🧠 Riflessioni finali
Il caso “Hugh Mungus” è diventato simbolo di molte cose:
Di come una battuta possa essere presa troppo sul serio
Di come un video virale possa distruggere (o ricostruire) una reputazione
Di come l’attivismo, se portato all’estremo, somigli alla persecuzione
Ma è anche — nel suo piccolo — un promemoria: In un’epoca in cui ogni parola è un potenziale hashtag, ogni gesto un possibile screenshot, serve equilibrio. Serve empatia. E serve ricordare che — a volte — una battuta è solo una battuta.
E se ti chiami “Hugh Mungus”? Be’, allora sì: sei ufficialmente parte della storia di Internet.
Fonti e approfondimenti:
Raccolta fondi a favore di Hugh Mungus (Rudolph)Everybody Wiki: informazioni approfondite su Rudolph (Rudy) Pantoja
Sito web di Zarna Joshi
Ultimo aggiornamento: Luglio 2025