📌 Cos’è il fat shaming?
Il termine fat shaming indica l’atto di deridere o discriminare una persona per il suo peso. Nato per combattere lo stigma verso le persone obese, ha avuto un impatto positivo nel promuovere rispetto e inclusività. Tuttavia, negli ultimi anni, è stato strumentalizzato da frange ideologiche che lo usano per attaccare qualsiasi comunicazione medica sul sovrappeso, anche quando basata su dati scientifici.
Nel 2025 dopo più di un decennio di demagogia spicciola, il concetto è diventato talmente dilatato da includere persino le campagne di prevenzione sanitaria. Secondo questa visione estrema, parlare dei rischi dell’obesità equivale a discriminare, ignorando il fatto che l’obesità è una condizione patologica riconosciuta a livello internazionale.
🏛️ Il Ministero della Salute e la campagna sulla fertilità
Nel corso della campagna del Piano Nazionale Fertilità, il Ministero ha diffuso locandine che evidenziavano come l’obesità possa influire negativamente sulla salute riproduttiva. Alcuni gruppi hanno accusato il Ministero di “alimentare grassofobia”, ma l’intento era chiaramente informativo.
Secondo il , l’obesità è una malattia cronica, progressiva e recidivante, che incide su almeno 16 patologie gravi, tra cui:
Diabete mellito di tipo 2
Ipertensione arteriosa
Cardiopatia ischemica
Apnee ostruttive del sonno
Disturbi metabolici del fegato
Osteoartrite
Alcuni tipi di tumore
Ignorare questi dati in nome dell’inclusività non è progresso: è negazione della realtà clinica.
📅 Giornata nazionale contro il body shaming
A giugno 2025, la Camera ha approvato all’unanimità la legge che istituisce il 16 maggio come Giornata nazionale contro la denigrazione dell’aspetto fisico. L’obiettivo è duplice:
Promuovere il rispetto e la consapevolezza: fattore importante
Educare alla salute, distinguendo tra discriminazione e informazione: fattore ancora più importante
La legge prevede iniziative nelle scuole, campagne sociali e percorsi didattici per aiutare i giovani a sviluppare una coscienza critica sull’immagine corporea e sull’uso dei social media.
⚖️ Body positivity: accettazione o negazione?
Il movimento Body Positivity ha avuto il merito di combattere lo stigma, ma negli ultimi anni ha subito una radicalizzazione ideologica. Secondo , in alcuni ambienti si è arrivati a contestare chiunque parli di perdita di peso, sostenendo che promuovere uno stile di vita sano equivalga a “fatphobia”.
Questa deriva rischia di:
Dissuadere le persone dal prendersi cura della propria salute
Normalizzare condizioni patologiche
Confondere accettazione con negazione dei rischi clinici
L’obesità può ridurre l’aspettativa di vita fino a 10 anni, e ignorare questo dato per non “offendere” è una forma di disinformazione.
📌 Conclusione
Il Ministero della Salute non ha insultato nessuno: ha fatto prevenzione. Confondere educazione sanitaria con body shaming istituzionale è un errore grave, che rischia di delegittimare la medicina e di normalizzare condizioni patologiche. Accettarsi è importante, ma accettare anche i dati scientifici lo è ancora di più.
La vera inclusività non è dire che “tutti i corpi sono sani”, ma aiutare ogni persona a vivere meglio, con rispetto, consapevolezza e accesso a cure adeguate.
Fonti e approfondimenti:
Gazzetta.it: articolo sull'obesità fattore di rischio per 16 patologie
La Repubblica: ulteriore approfondimento sulle 16 patologie causate dall'obesità
Il tempo: Articolo sulla legge contro il "body shaming"
La nuova Sardegna: Articolo sull'approvazione unanime della camera sulla giornata contro il "body shaming"
Ultimo aggiornamento: Luglio 2025