L'oggettificazione dell'uomo

L’oggettificazione maschile esiste — anche se molti fingono di non vederla

Ultimo aggiornamento: Luglio 2025

Nel panorama pubblicitario contemporaneo, i corpi maschili sono sempre più esposti in modo spudorato. Muscoli scolpiti, pose provocanti, volti perfetti: un’estetica che spesso non è raggiungibile nemmeno con anni di palestra, ma solo con genetica favorevole e uso di farmaci. Eppure, quando si parla di standard di bellezza irrealistici, il discorso si ferma quasi sempre al corpo femminile.

Bigoressia e pressione estetica: il lato oscuro dell’ideale maschile

Cos'è la bigoressia? La bigoressia, o dismorfia muscolare, è un disturbo psicologico in costante crescita tra gli uomini. Sintomi comuni:

  • Ossessione per la massa muscolare

  • Allenamenti compulsivi e diete estreme

  • Uso di steroidi e integratori pericolosi

  • Ansia, depressione, isolamento sociale

Un bigoressico continuerà a vedersi poco muscoloso nonostante abbia raggiunto una massa muscolare considerevole e sia più grosso del 95% della popolazione. Così come una persona anoressica continua a vedersi grassa pur essendo di gran lunga sotto peso.

Eppure, la pressione estetica sugli uomini viene ignorata, come se fosse una forma di privilegio. Ma non lo è.

⚖️ Il doppio standard pubblicitario

Le pubblicità mostrano uomini seminudi per vendere profumi, abbigliamento, persino yogurt. Eppure, quando si denuncia l’oggettificazione femminile, si tace sull’equivalente maschile. Anzi, in certi ambienti — come quelli del femminismo tossico — si arriva a negare l’oggettificazione maschile, sostenendo che:

  • “Non è la stessa cosa”

  • “Gli uomini non sono oppressi”

  • “Se sono oggettificati, è comunque un privilegio”

Queste argomentazioni sono ideologiche e prive di fondamento scientifico e logico. La sofferenza psicologica non ha genere.


Oggettificazione negata dal femminismo tossico

La negazione dell’oggettificazione maschile: un errore culturale

Alcuni portali come Everyday Feminism hanno pubblicato articoli in cui si afferma che:

“Anche se l’uomo è oggettificato, non vive in una struttura oppressiva.”

La questione secondo cui la redattrice della rivista "femminista" gli uomini non sono oggettificati è poetica: le donne sono oggettificate perché oppresse, gli uomini non sono oggettificati perché non oppressi. Ma secondo la loro stessa retorica le donne sono oppresse da un "sistema patriarcale" che comprende l'oggettificazione del loro corpo, ma sempre secondo loro l'uomo non è oppresso dall'oggettificazione in quanto non è oppresso.

Come dicevo prima: prive di fondamento scientifico e logico.

Questa frase è il cuore del problema: si nega l’impatto culturale e psicologico dell’oggettificazione maschile, riducendola a un fenomeno marginale. Ma se un uomo viene mostrato come “pezzo di carne” per vendere un prodotto, è oggettificato. Che sia consapevole o meno, che abbia la testa in foto o no, il meccanismo è lo stesso.


Pubblicità sessista


Oggettificazione maschile esiste


Oggettificazione del maschio

📺 Contraddizioni mediatiche: il caso Cosmopolitan

Un esempio lampante:

  • Titolo 1: “Gli uomini che oggettificano le donne sono terribilmente orribili”

  • Titolo 2 (pochi giorni prima): “36 pacchi delle Olimpiadi che meritano la medaglia d’oro”

Due pesi, due misure. Quando l’oggettificazione è rivolta agli uomini, diventa ironia, intrattenimento, leggerezza. Quando è rivolta alle donne, diventa oppressione sistemica. Questo è il doppio standard culturale che va smascherato.


Cosmopolitan oggettificazione maschile

Conclusione: serve una riflessione paritaria

L’oggettificazione non è una gara tra chi soffre di più. È un problema culturale trasversale, che colpisce uomini e donne in modi diversi. Negare l’oggettificazione maschile significa:

  • Ignorare i disturbi dell’immagine corporea negli uomini

  • Perpetuare stereotipi di virilità tossica

  • Impedire una vera evoluzione del discorso sull’identità e il corpo


Fonti e approfondimenti:

Everyday Feminism: articolo che nega l'oggettificazione dell'uomo, fonte critica non condivisa.

Simone Viburni: articolo sul "hunkvertising", le pubblicità che oggettificano il corpo maschile.

Spiegato: articolo che spiega cos'è la bigoressia nel dettaglio


Contenuto aggiornato nel Luglio 2025