La dittatura femminista ha ridotto il Venezuela alla fame?
Ci tengo a precisare che questo è un testo di confutazione alle minchiate sparate nell'articolo che ho citato, dal titolo "La dittatura femminista ha ridotto il Venezuela a mangiare cani".
Come ben sappiamo il Venezuela in questo periodo storico è passato dall'essere un paese ricco all'essere un paese dove manca perfino il pane, l'inflazione è salita al 700% quest'anno e salirà al 1200% l'anno prossimo ed il governo è complottista. Ma secondo gli autori è tutta colpa delle femministe...
E' il primo paragrafo in particolare a far domandare a cosa diavolo pensava l'autore dell'articolo, perché veramente non c'è alcuna spiegazione logica.
Dopo aver ricordato che era un paese molto ricco infatti continua:
"Oggi il cibo è razionato e può essere acquistato solo alcuni giorni alla settimana. Ma manca tutto, dalla carne al latte alla carta igienica alle medicine, i negozi vengono saccheggiati, i camion con i rifornimenti vengono assaltati, la gente va per le strade a caccia di cani e gatti e cerca cibo fra i rifiuti, la delinquenza è esplosa nell'impunità, Caracas è la città più violenta al mondo, gli omicidi sono quintuplicati, nel 2011 i rapimenti di bambini erano aumentati di 30 volte (poi il governo ha censurato i dati), il tasso di povertà è aumentato al 75%, quello di inflazione al 700%, corruzione, femminismo e inettitudine dilagano, acqua e corrente elettrica razionate con conseguente chiusura di scuole e ospedali, comunque mancano le medicine tanto che è tornata la malaria, in compenso ci sono esercitazioni militari ogni giorno."
Tristemente vero: in Venezuela da diversi anni la criminalità serpeggia, ed è vero che Caracas è una delle città più violente al mondo, dove è stata ammazzata più gente che a Baghdad durante la guerra.
Complice una politica ridicola di ridimensionamento del crimine da parte di Chavez, che sosteneva che la criminalità era dovuta alla povertà e disparità (la maggior parte dei crimini avveniva nelle zone povere) e dopo aver mandato soldi a quella gente e aver visto che non si era risolto un tubo ha smesso di raccogliere dati ufficiali e ha fatto finta di nulla.
Vero anche che oggi, con un nuovo governo perfino peggiore di quello precedente, sono finiti nella miseria più nera. Ma in tutto questo io mi domando una cosa: Il femminismo cosa c'entra!?
"Corruzione, femminismo e inettidudine dilagano", direi che in quel marasma e caos il femminismo sia l'ultimo dei loro problemi, ammesso che sia un problema!
Infatti la violenza venezuelana non si limita solamente agli omicidi, ma anche agli stupri. E la situazione lì era tutt'altro che rosea: le donne erano costrette ad essere sempre accompagnate per evitare di essere stuprate per strada, e perfino peggio anche ammazzate.
Direi che se le donne di quel paese chiedono più rispetto probabilmente hanno ragione.
C'è una differenza fra di loro e le femministe estremiste che abbiamo noi: loro non chiedono di incarcerare gli uomini perché aprono le gambe nella metro, ma perché sono vittime di violenza tutti i giorni, a livelli che qui nemmeno immaginiamo (fortunatamente).
E in ogni caso scritto così sembra quasi che tutto quel casino sia stato causato dal femminismo.
Cosa che, se permettete un'opinione tutt'altro che modesta, è una cretinata conclamata.
Il Venezuela sta in quelle condizioni a causa di un governo ridicolo che ha deciso di mettere in atto politiche economiche tirate fuori dal buco del c**o iniziando a stampare soldi a volontà creando un'inflazione abominevole e quindi una crisi economica senza precedenti.
Ecco, semplificando un poco, cosa è successo in Venezuela. Il femminismo cosa c'entra?
Ho detto sembra? No in effetti non sembrava e basta:
"È il risultato di un ventennio di governo dell’estrema sinistra femminista"
Ah beh, allora ritiro tutto!
Siccome Chavez si è dichiarato femminista allora tutto lo schifo che è venuto fuori in Venezuela è colpa del femminismo. E si che pensavo che le correlazioni fatte a corno di vitello tonnato fossero state smentite con la storia dei pirati preventori del riscaldamento globale!
I paragrafi successivi sono la loro "dimostrazione" di come il governo fosse fin tropo femminista, con quote rosa, reparti dell'esercito al femminile, il divieto di licenziare una donna fino a 2 anni dopo il parto, una sorta di pensione statale per le casalinghe povere, leggi a tutela delle donne.
E a proposito è interessante leggere questi passaggi:
"E poi, le solite leggi femministe sull'inesistente «femminicidio» e sulla inesistente «violenza di genere» che in Venezuela prevede finanziamenti statali e parcelle di stato alle avvocate femministe (implicate nelle solite false accuse), benefici vari per incoraggiare le donne a dirsi vittime, fra cui vacanze (comma 8), posti di lavoro pubblici (comma 9), propaganda anti-maschile, agganci in magistratura, tribunali trasformati in plotoni di esecuzione contro gli uomini calunniati: «si utilizzerà personale debitamente sensibilizzato alla consapevolezza nella violenza di genere» (art. 13). La violenza di genere comprende «fare confronti distruttivi» (art. 15 comma 1) «parole, atti, gesti, scritti, e-mail diretti a intimidire, canzonare, importunare una donna» (comma 2), «violenza ostetrica» per i dottori che disobbediscono alle partorienti (comma 13, la mortalità è aumentata di 5 volte per le madri e di 100 volte per i bambini), «violenza simbolica: segni che trasmettono relazioni di dominio nelle relazioni sociali» (art. 17) e così via per altri 100 articoli"
Vogliamo precisare alcune cose? Nel sud America il femminicidio esiste veramente. Non è come da noi che se uno sclera e uccide la compagna allora è "femminicidio", lì capita che gruppi di uomini vadano a caccia di donne sole per stuprarle in branco e ammazzarle. Riprendo le parole di Valentina Morana: "[...]la parola “femminicidio” nata in Messico, viene usata a sproposito in Italia. Questa parola nasce in Messico per descrivere l’uccisione di massa di donne, che prima della morte hanno subito violenza sessuale e poi sono state buttate in discarica o sotterrate in luoghi nascosti."
Insomma, stavolta qualcuno ha guardato un paese che non conosce pensando che si trovi nelle stesse condizioni del nostro, e che in quel paese la violenza sulle donne sia "inesistente". Peccato che appunto stupri di gruppo e omicidi avvengano all'ordine del giorno! Quanto possano accusare il falso non lo so, può anche capitare, ma specialmente in quel paese non è che siccome esistono le false accuse allora tutte le accuse sono false. Non vale qui e men che meno vale in quella situazione di violenza galoppante. Da notare come le parti peggiori siano supposizioni di chi ha scritto l'articolo, che interpreta in modo suo quanto legge, in cui l'unica parte in cui ha avuto ragione è quella sulla violenza ostetrica (non si sono laureati per fare come dice il primo capraro che passa!), per il resto non so bene le condizioni della società venezuelana, non so se lì la donna è reputata inferiore, quindi non posso dare un giudizio sulla questione.
Appunto, non parlo per sentito dire e con pregiudizio...
"il Venezuela si è avvitato nella tipica spirale auto-distruttiva comunista-femminista. Il regime, sfiduciato nelle ultime elezioni, rifiuta di riconoscere il parlamento e prosegue prendendo misure che sembrano una barzelletta: fuso orario spostato di mezz’ora e vacanze di Natale anticipate per compensare la mancanza di elettricità, i dipendenti statali lavorano solo di lunedì e martedì, appelli all’“agricoltura urbana” (pomodori sui balconi per non morire di fame) e ai “pollai verticali”, carcere per gli imprenditori che chiudono le fabbriche per mancanza di materie prime, propaganda, culto della personalità, vittimismo xenofobo, brogli elettorali e prigionieri politici per impedire una conclusione democratica."
Cosa c'entra tutto questo col femminismo? Rispondo io: un beneamato niente!
Ora non so se chi ha scritto questo testo si sia estremizzato contro il femminismo dedicandosi alle estremiste, ma decisamente qua qualcuno ha perso la strada.
Ma è proprio questo uno dei danni collaterali del femminismo malato: estremizzazione, la gente colpita si barrica nella sua trincea e non si smuove di lì, anzi inizia a rivalutare il "nemico" percependolo come sempre più marcio, meschino e indegno.
Insomma si sta tornando ad una guerra fra i generi dove tutti ne escono sconfitti.
Fonte
Come ben sappiamo il Venezuela in questo periodo storico è passato dall'essere un paese ricco all'essere un paese dove manca perfino il pane, l'inflazione è salita al 700% quest'anno e salirà al 1200% l'anno prossimo ed il governo è complottista. Ma secondo gli autori è tutta colpa delle femministe...
Dittatura femminista
A leggerla così mi vien da ridere. A me che sono ben consapevole dei danni che arreca e arrecherà il movimento delle femministe estremiste, figuriamoci qualcuno che ancora non è a conoscenza della faccenda...E' il primo paragrafo in particolare a far domandare a cosa diavolo pensava l'autore dell'articolo, perché veramente non c'è alcuna spiegazione logica.
Dopo aver ricordato che era un paese molto ricco infatti continua:
"Oggi il cibo è razionato e può essere acquistato solo alcuni giorni alla settimana. Ma manca tutto, dalla carne al latte alla carta igienica alle medicine, i negozi vengono saccheggiati, i camion con i rifornimenti vengono assaltati, la gente va per le strade a caccia di cani e gatti e cerca cibo fra i rifiuti, la delinquenza è esplosa nell'impunità, Caracas è la città più violenta al mondo, gli omicidi sono quintuplicati, nel 2011 i rapimenti di bambini erano aumentati di 30 volte (poi il governo ha censurato i dati), il tasso di povertà è aumentato al 75%, quello di inflazione al 700%, corruzione, femminismo e inettitudine dilagano, acqua e corrente elettrica razionate con conseguente chiusura di scuole e ospedali, comunque mancano le medicine tanto che è tornata la malaria, in compenso ci sono esercitazioni militari ogni giorno."
Tristemente vero: in Venezuela da diversi anni la criminalità serpeggia, ed è vero che Caracas è una delle città più violente al mondo, dove è stata ammazzata più gente che a Baghdad durante la guerra.
Complice una politica ridicola di ridimensionamento del crimine da parte di Chavez, che sosteneva che la criminalità era dovuta alla povertà e disparità (la maggior parte dei crimini avveniva nelle zone povere) e dopo aver mandato soldi a quella gente e aver visto che non si era risolto un tubo ha smesso di raccogliere dati ufficiali e ha fatto finta di nulla.
Vero anche che oggi, con un nuovo governo perfino peggiore di quello precedente, sono finiti nella miseria più nera. Ma in tutto questo io mi domando una cosa: Il femminismo cosa c'entra!?
"Corruzione, femminismo e inettidudine dilagano", direi che in quel marasma e caos il femminismo sia l'ultimo dei loro problemi, ammesso che sia un problema!
Infatti la violenza venezuelana non si limita solamente agli omicidi, ma anche agli stupri. E la situazione lì era tutt'altro che rosea: le donne erano costrette ad essere sempre accompagnate per evitare di essere stuprate per strada, e perfino peggio anche ammazzate.
Direi che se le donne di quel paese chiedono più rispetto probabilmente hanno ragione.
C'è una differenza fra di loro e le femministe estremiste che abbiamo noi: loro non chiedono di incarcerare gli uomini perché aprono le gambe nella metro, ma perché sono vittime di violenza tutti i giorni, a livelli che qui nemmeno immaginiamo (fortunatamente).
E in ogni caso scritto così sembra quasi che tutto quel casino sia stato causato dal femminismo.
Cosa che, se permettete un'opinione tutt'altro che modesta, è una cretinata conclamata.
Il Venezuela sta in quelle condizioni a causa di un governo ridicolo che ha deciso di mettere in atto politiche economiche tirate fuori dal buco del c**o iniziando a stampare soldi a volontà creando un'inflazione abominevole e quindi una crisi economica senza precedenti.
Ecco, semplificando un poco, cosa è successo in Venezuela. Il femminismo cosa c'entra?
Ho detto sembra? No in effetti non sembrava e basta:
"È il risultato di un ventennio di governo dell’estrema sinistra femminista"
Ah beh, allora ritiro tutto!
Siccome Chavez si è dichiarato femminista allora tutto lo schifo che è venuto fuori in Venezuela è colpa del femminismo. E si che pensavo che le correlazioni fatte a corno di vitello tonnato fossero state smentite con la storia dei pirati preventori del riscaldamento globale!
I paragrafi successivi sono la loro "dimostrazione" di come il governo fosse fin tropo femminista, con quote rosa, reparti dell'esercito al femminile, il divieto di licenziare una donna fino a 2 anni dopo il parto, una sorta di pensione statale per le casalinghe povere, leggi a tutela delle donne.
E a proposito è interessante leggere questi passaggi:
"E poi, le solite leggi femministe sull'inesistente «femminicidio» e sulla inesistente «violenza di genere» che in Venezuela prevede finanziamenti statali e parcelle di stato alle avvocate femministe (implicate nelle solite false accuse), benefici vari per incoraggiare le donne a dirsi vittime, fra cui vacanze (comma 8), posti di lavoro pubblici (comma 9), propaganda anti-maschile, agganci in magistratura, tribunali trasformati in plotoni di esecuzione contro gli uomini calunniati: «si utilizzerà personale debitamente sensibilizzato alla consapevolezza nella violenza di genere» (art. 13). La violenza di genere comprende «fare confronti distruttivi» (art. 15 comma 1) «parole, atti, gesti, scritti, e-mail diretti a intimidire, canzonare, importunare una donna» (comma 2), «violenza ostetrica» per i dottori che disobbediscono alle partorienti (comma 13, la mortalità è aumentata di 5 volte per le madri e di 100 volte per i bambini), «violenza simbolica: segni che trasmettono relazioni di dominio nelle relazioni sociali» (art. 17) e così via per altri 100 articoli"
Vogliamo precisare alcune cose? Nel sud America il femminicidio esiste veramente. Non è come da noi che se uno sclera e uccide la compagna allora è "femminicidio", lì capita che gruppi di uomini vadano a caccia di donne sole per stuprarle in branco e ammazzarle. Riprendo le parole di Valentina Morana: "[...]la parola “femminicidio” nata in Messico, viene usata a sproposito in Italia. Questa parola nasce in Messico per descrivere l’uccisione di massa di donne, che prima della morte hanno subito violenza sessuale e poi sono state buttate in discarica o sotterrate in luoghi nascosti."
Insomma, stavolta qualcuno ha guardato un paese che non conosce pensando che si trovi nelle stesse condizioni del nostro, e che in quel paese la violenza sulle donne sia "inesistente". Peccato che appunto stupri di gruppo e omicidi avvengano all'ordine del giorno! Quanto possano accusare il falso non lo so, può anche capitare, ma specialmente in quel paese non è che siccome esistono le false accuse allora tutte le accuse sono false. Non vale qui e men che meno vale in quella situazione di violenza galoppante. Da notare come le parti peggiori siano supposizioni di chi ha scritto l'articolo, che interpreta in modo suo quanto legge, in cui l'unica parte in cui ha avuto ragione è quella sulla violenza ostetrica (non si sono laureati per fare come dice il primo capraro che passa!), per il resto non so bene le condizioni della società venezuelana, non so se lì la donna è reputata inferiore, quindi non posso dare un giudizio sulla questione.
Appunto, non parlo per sentito dire e con pregiudizio...
"il Venezuela si è avvitato nella tipica spirale auto-distruttiva comunista-femminista. Il regime, sfiduciato nelle ultime elezioni, rifiuta di riconoscere il parlamento e prosegue prendendo misure che sembrano una barzelletta: fuso orario spostato di mezz’ora e vacanze di Natale anticipate per compensare la mancanza di elettricità, i dipendenti statali lavorano solo di lunedì e martedì, appelli all’“agricoltura urbana” (pomodori sui balconi per non morire di fame) e ai “pollai verticali”, carcere per gli imprenditori che chiudono le fabbriche per mancanza di materie prime, propaganda, culto della personalità, vittimismo xenofobo, brogli elettorali e prigionieri politici per impedire una conclusione democratica."
Cosa c'entra tutto questo col femminismo? Rispondo io: un beneamato niente!
Ora non so se chi ha scritto questo testo si sia estremizzato contro il femminismo dedicandosi alle estremiste, ma decisamente qua qualcuno ha perso la strada.
Ma è proprio questo uno dei danni collaterali del femminismo malato: estremizzazione, la gente colpita si barrica nella sua trincea e non si smuove di lì, anzi inizia a rivalutare il "nemico" percependolo come sempre più marcio, meschino e indegno.
Insomma si sta tornando ad una guerra fra i generi dove tutti ne escono sconfitti.
Fonte