Una donna forte e indipendente? Per le femministe è maschilista

Una donna forte e indipendente? Per alcune femministe è maschilista

Negli ultimi anni, il dibattito sul femminismo si è fatto sempre più acceso, e non sempre in modo costruttivo. In particolare, alcune derive estremiste del femminismo sembrano aver perso di vista l’obiettivo originario dell’uguaglianza, trasformandosi in strumenti di esclusione e giudizio anche verso le stesse donne. Quella che segue è la testimonianza — riportata con il suo consenso — di Erika, una donna che incarna perfettamente l’ideale di emancipazione femminile, ma che si è trovata paradossalmente accusata di maschilismo… da una femminista.

👩‍💼 Chi è Erika: una donna indipendente e di successo

Erika è una professionista brillante. Dopo anni di studio e sacrifici, è diventata una delle migliori nel suo settore. In Italia, però, il suo talento non veniva riconosciuto, così ha deciso di trasferirsi all’estero, in piena era Brexit — non certo il momento più favorevole per un’immigrata.

Nonostante il clima ostile verso gli stranieri, Erika ha saputo distinguersi. Oggi lavora in un’azienda d’élite, dove guadagna più di qualsiasi suo collega, uomo o donna. È economicamente indipendente, generosa, e ha una mentalità aperta: se esce con amici in difficoltà economica, offre volentieri un caffè o una cena. Non per ostentazione, ma per empatia.

☕ L’accusa assurda: “Sei maschilista perché offri il caffè”

Durante una conversazione informale, Erika racconta a una conoscente — che si definisce femminista — questa sua abitudine di offrire il caffè agli amici, anche uomini. La reazione è surreale:

Non esiste che paghi tu! Sei maschilista!”

Erika, sorpresa dalla reazione insensata, prova a spiegare:

Guadagno più di loro, mi sembra naturale offrire.” Ma la risposta è ancora più assurda: “Non è vero che guadagni di più, è impossibile perché sei donna!"

Erika ha insistito che il suo salario era effettivamente più alto rispetto quello degli amici, del resto se sono amici e si frequentano avranno toccato l'argomento se lei è così sicura. A questo punto, non potendo negare fatti che non conosce, l'estremista ha sbottato così:

"Se guadagni di più è perché ti sei fatta qualcuno!"

In poche battute, Erika viene accusata di mentire, poi di aver ottenuto il suo successo grazie a favori sessuali. Il tutto da una persona che si professa paladina dei diritti delle donne.

Fotografia di due ragazze che fanno il dito medio e tengono un cartello con su scritto in spagnolo: "Non voglio il tuo complimento voglio che tu muoia"

🤯 Quando il femminismo si ritorce contro le donne

Questa vicenda, per quanto estrema, non è isolata. Sempre più spesso, alcune frange del femminismo radicale sembrano cadere in un paradosso: attaccano proprio le donne che incarnano l’indipendenza e la libertà che il movimento dovrebbe promuovere.

Come sottolinea un’analisi pubblicata da Political Research Associates, esistono forme di “femminismo contro le donne” — movimenti che, pur dichiarandosi femministi, finiscono per ostracizzare chi non si conforma a una visione ideologica rigida.

🧠 Femminismo o misandria?

Il femminismo nasce per promuovere l’uguaglianza tra i sessi. Ma quando diventa uno strumento per demonizzare gli uomini o per attaccare donne “non allineate”, perde la sua forza emancipatrice. Erika non è un’eccezione: è una donna che ha lavorato sodo, ha ottenuto risultati, e non ha bisogno di dimostrare nulla a nessuno.

Eppure, per alcune estremiste, il suo successo è una minaccia. Non perché sia maschilista, ma perché dimostra che una donna può farcela senza vittimismo, senza odio, e senza aderire a un’ideologia.

📌 Conclusione

Il femminismo ha bisogno di tornare al suo nucleo originario: la libertà di scelta, il rispetto reciproco, l’uguaglianza reale. Erika è una donna forte, indipendente, generosa. E se questo è “maschilismo”, allora forse è il momento di chiederci chi davvero sta ostacolando le donne.

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