📜 Le origini del festival: tradizione o marketing?
Contrariamente a quanto si pensa, il festival non ha radici antiche. È stato lanciato nel 2009 come celebrazione locale, ma è nel 2010 che si è trasformato in un vero e proprio evento commerciale, promosso da ristoratori e macellai per incentivare la vendita di carne di cane. L’idea era quella di creare un “marchio identitario” per Yulin, sfruttando il solstizio d’estate e la tradizione regionale del consumo di carne accompagnata da litchi. Da qui probabilmente l'errore di ritenerlo una tradizione antica.
📈 L’esplosione mediatica e l’effetto boomerang
Nei primi anni, il festival era poco conosciuto persino in Cina. Ma a partire dal 2012, le campagne animaliste occidentali — petizioni, mail bombing, hashtag virali — hanno acceso i riflettori sull’evento. Il risultato? Un’impennata di visibilità e affluenza: nel 2014, si stima che siano stati macellati fino a 15.000 cani. Hotel pieni, ristoranti al completo, e un festival che da sagra locale è diventato un fenomeno globale.
Questa dinamica è nota come effetto Streisand: più si cerca di censurare qualcosa, più lo si rende famoso. Le proteste, pur animate da buone intenzioni, hanno inizialmente amplificato la portata del festival, alimentando l’orgoglio locale e la difesa delle tradizioni.
🔄 La svolta: attivismo più strategico e risultati concreti
Dal 2016 in poi, molte associazioni hanno corretto il tiro, adottando approcci più ponderati e culturalmente sensibili. Invece di attacchi frontali, si è puntato su pressioni diplomatiche, salvataggi mirati e campagne educative. Il risultato è tangibile: nel 2020, il Ministero dell’Agricoltura cinese ha riclassificato i cani come animali da compagnia, escludendoli dalla lista del bestiame. Alcune città come Shenzhen e Zhuhai hanno vietato il consumo di carne di cane e gatto, e nel 2025 un sondaggio ha rivelato che l’87,5% dei residenti di Yulin non consuma carne di cane o gatto, e che l’88% non sarebbe toccato da un eventuale divieto.
📉 Il festival oggi: numeri in calo, ma il problema persiste
Nel 2025, il numero stimato di cani macellati è sceso a circa 5.000. Un calo significativo rispetto ai picchi del passato, ma non sufficiente per parlare di vittoria. Il festival non è stato abolito, e il commercio illegale di cani — spesso rubati o catturati con metodi crudeli — resta una piaga aperta.
Anno | Cani macellati (stima) | Note |
---|---|---|
2009 | ~10.000 | Primo evento, visibilità locale |
2010 | ~7.000 | Inizio ufficiale come iniziativa commerciale |
2012 | ~10.000 | Prime proteste internazionali, aumento visibilità |
2014 | ~15.000 | Apice del festival, massima affluenza |
2015 | ~1.000 | Primo calo significativo, salvataggi attivisti |
2016 | ~2.000–3.000 | Restrizioni locali, pressioni mediatiche |
2018 | ~3.000 | Festival ridimensionato, ma ancora attivo |
2020 | ~3.000 | Riclassificazione del cane come animale da compagnia |
2023 | ~2.000 | Pressione crescente da ONG e media |
2025 | ~5.000 | Stima attuale, fluttuazioni locali e ritorno parziale |
🧠 Conclusione: una battaglia ancora aperta
Il Festival di Yulin 2025 dimostra che il cambiamento è possibile, ma non ancora compiuto. Le proteste iniziali hanno avuto effetti controproducenti, a dimostrazione che all'epoca non ero un pazzo ma l'animalismo estremista era effettivamente foriero di guai. Ma l’evoluzione dell’attivismo e la sua maturazione, solo pochi elementi estremisti attualmente fanno danni, ha portato a risultati concreti. Tuttavia, finché anche un solo cane verrà macellato per spettacolarizzare una tradizione commerciale, non si potrà parlare di traguardo raggiunto.
Fonti Verificate
Domande Frequenti
Il festival di Yulin esiste ancora nel 2025?
Sì. Il festival è ancora attivo e si stima che siano stati macellati circa 5.000 cani nell’edizione più recente.
Il festival è una tradizione antica?
No. È nato nel 2009 come evento locale, e dal 2010 è stato trasformato in una manifestazione commerciale.
Le proteste animaliste hanno avuto effetto?
In parte. Inizialmente hanno aumentato la visibilità del festival, ma nel tempo hanno contribuito a ridurne la portata.
I cinesi mangiano ancora carne di cane?
La maggior parte no. Un sondaggio del 2025 mostra che oltre l’87% dei residenti di Yulin non consuma carne di cane o gatto.
Cosa ha fatto il governo cinese?
Nel 2020 ha riclassificato il cane come animale da compagnia, escludendolo dalla lista ufficiale del bestiame.