La Kinder raffigura bimbi “non ariani”, la destra tedesca insorge e si copre di ridicolo

🍫 Kinder, PEGIDA e la figuraccia del secolo: quando il razzismo si scontra con la nazionale tedesca

Nel 2016, Kinder lanciò una “Star Edition” delle confezioni di cioccolato in occasione degli Europei di calcio. L’iniziativa era semplice e simpatica: sostituire il volto del bambino “storico” del Kinder Cioccolato con le foto d’infanzia dei calciatori della nazionale tedesca. Tra questi: Jérôme Boateng, Ilkay Gündogan, Mario Götze, Mats Hummels e altri.

Ma la campagna scatenò una reazione grottesca da parte di PEGIDA, movimento di estrema destra tedesco noto per le sue posizioni anti-islamiche e xenofobe. Alcuni suoi membri accusarono Ferrero di “favorire l’invasione islamica” per aver mostrato bambini “non ariani” sulle confezioni. Il post originale su Facebook includeva commenti indignati come “Stanno cercando di far passare questa schifezza come normale” o “Questo è un avvertimento per futuri terroristi?”.

🧠 La verità dietro le immagini

La realtà? Quelle foto ritraevano semplicemente i calciatori tedeschi da bambini. Boateng, nato a Berlino da padre ghanese, e Gündogan, figlio di immigrati turchi, sono cittadini tedeschi e membri della nazionale. L’iniziativa di Kinder era un omaggio alla squadra, non una dichiarazione politica.

Ferrero rispose con fermezza: “Ci distanziamo da ogni forma di xenofobia o discriminazione. Non la accettiamo né la tolleriamo nelle nostre comunità online”. La pagina Facebook di PEGIDA Bodensee fu successivamente disattivata, travolta dalla valanga di critiche e ironie social.


Una immagine delle scatole della Kinder Star edition

⚽ Quando la destra si fa male da sola

La polemica si trasformò in una figuraccia virale, amplificata da media internazionali e utenti indignati. Il presidente della Federazione calcistica tedesca dichiarò: “La nazionale è uno dei migliori esempi di integrazione riuscita. Ciò che conta è la prestazione, non l’origine o la religione”.

Su Twitter nacque l’hashtag #cutesolidarity, con utenti che postavano foto di bambini di ogni etnia per celebrare la diversità. Alcuni crearono persino versioni parodiche del packaging Kinder con i volti dei leader PEGIDA… su confezioni di carta igienica.

📌 Conclusione: inclusività ≠ provocazione

Questa storia dimostra quanto la diversità visiva possa ancora scatenare reazioni assurde, soprattutto quando viene interpretata attraverso il filtro dell’ideologia. Ma dimostra anche che la realtà è più forte della retorica, e che l’inclusività — quando è autentica — non ha bisogno di giustificazioni.

Kinder ha celebrato la sua nazionale. PEGIDA ha celebrato la sua ignoranza. E il mondo ha assistito a una delle figuracce politiche più memorabili del marketing moderno.

Fonti e approfondimenti:
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Fabrizio Leone
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