☁️ Scie chimiche, raccolte fondi e barite: Straker torna a puppare
Sbufalare Straker (puppa, e sempre sia puppante), alias Rosario Marcianò, è come sparare sulla Croce Rossa. Eppure… resta uno sport nazionale che non delude mai. Stavolta però la medaglia del debunker va a Soda Caustica che ne Il Muro del Disagio, pagina Facebook che raccoglieva e smontava le peggiori sciocchezze in circolazione, ha decretato la figuraccia del complottista sanremese. Purtroppo la pagina oggi è chiusa, ma fortunatamente ho salvato il materiale!
🔬 Il cristallo di carburante (cioè… barite stock)
La vicenda è surreale, ma perfettamente in linea con la strakeriana narrazione alternativa: Marcianò annuncia di aver messo le mani su un campione di combustibile aeronautico cristallizzato, pronto per essere analizzato. Non si sa bene come abbia messo mano su tale "campione", o meglio che spiegazione abbia accampato, se si è scomodato a riempire un "vuoto di trama" simile si intende. Nel suo blog ha semplicemente detto "abbiamo ottenuto un campione", punto.
Ovviamente, parte subito la raccolta fondi, che è ormai il suo secondo carburante dopo la credulità altrui: di lavorare non se ne parla!
Dopo aver sollecitato donazioni, posta trionfante una foto del mitico campione. Solo che — piccolo dettaglio — è una foto di barite minerale presa da Google Immagini. Letteralmente. Identica. Nessuna variazione.
👇 Screenshot a supporto:
Qui sotto lo screen, con tanto di nome e immagine di profilo, di Rosario Marcianò che trionfante tuona che i campioni di carburante Jet-A1 sono arrivati a destinazione in perfette condizioni, pubblicando la fotografia incriminata.
Soda Caustica quindi ha scaricato la sola fotografia dal post di Straker, come si vede qui sotto è la medesima usata da Rosario, non c'è dubbio, anche se il complottista è di "idee" diverse.
🔍 Quando i dati non confermano la teoria… è colpa del laboratorio
Come da copione, Straker non si limita a pubblicare risultati dubbi: quando un laboratorio analitico non rileva metalli pesanti o sostanze tossiche in misura sufficiente da sostenere la narrazione “scie chimiche”, la colpa non è dell’ipotesi — è del laboratorio. Secondo lui, uno degli istituti coinvolti avrebbe falsificato i dati o omesso la verità, probabilmente sotto pressioni di non meglio precisati “poteri forti”. Una tattica che ha del geniale: se il risultato conferma la teoria, è una prova schiacciante; se la smentisce, è una cospirazione.
Ha anche menzionato i "detrattori" della sua manovra, che secondo lui lo accusavano di aver fregato nuovamente i "contributori". Ma la "verità" secondo lui è che i campioni, due e liquidi anche se sembrava parlasse di campioni cristallizzati, avevano un peso differente a parità di volume, indice che i risultati erano stati falsificati dai "servizi".
Così ha fatto le "analisi" da solo, usando prodotti chimici "liberamente venduti" a mo' di MacGyver, ottenendo i seguenti risultati:
Presenza di bario, alluminio, stronzio, ferro, rame, zinco, nichel, piombo, silicio, titanio, vanadio, cromo, cadmio, stagno, tungsteno, berillio, litio, cesio, torio, uranio e altri elementi "non compatibili" con la composizione del carburante e quindi la prova che in realtà il carburante è il composto delle "scie chimiche".
🧪 La scienza non basta se non conferma l’ideologia
Questo modo di operare rientra in uno schema ricorrente nel complottismo: la realtà è sempre manipolata da qualcuno, soprattutto quando non obbedisce alle aspettative. E così, anche un esame chimico diventa un campo di battaglia tra “verità rivelata” e “complicità istituzionale”. Peccato che, nella ricostruzione proposta, manchino riferimenti verificabili, dettagli tecnici e persino la logica. Ci sono solo conclusioni prefabbricate, pronte per essere servite a chi continua a credere che i cumuli nei cieli siano controllati da un server segreto all’interno della NASA.
Conclusione
Comunque vada è sempre un complotto. I risultati delle "analisi" sono arrivate da un solo laboratorio, quando nello stesso articolo ha parlato di numerosi laboratori appunto per scongiurare "lo zampino dei servizi", dice lui. Questo laboratorio non viene mai nominato, non si sa chi siano o che metodo di analisi abbiano utilizzato.
Nonostante questo ha comunque millantato l'intervento dei "potenti" e si è dato al fai da te. Che fa sorgere la domanda: ma se poteva fare le analisi da solo, perché le ha inviate in vari laboratori all'estero, in chissà quali paesi, con gran dispendio di denaro e appunto la "possibilità" che il risultato fosse intercettato dai complottanti?
La risposta noi che non siamo complottisti la conosciamo.
Domande frequenti
Chi è Straker?
Rosario Marcianò, noto nel panorama complottista italiano per la sua attività legata alle scie chimiche e le bufale pseudo-scientifiche. Ha anche passato numerosi guai giudiziari venendo anche condannato per le sue affermazioni su Valeria Solesin e altri casi.
La foto del carburante mostrata è autentica?
No. È una barite minerale, presa da Google Immagini e spacciata per “cristallo di carburante Jet-A1”. Le fiale che mostra potrebbero essere qualsiasi liquido, perfino acqua del rubinetto.
Le analisi pubblicate da Straker sono affidabili?
Assolutamente no: i risultati non sono verificabili, nessun laboratorio è citato, nessuna immagine del foglio o email dei risultati è stata mostrata, e lo stesso autore ha accusato manipolazioni senza prove.
Cosa dimostrano davvero i risultati delle analisi?
Nulla. I metalli rilevati possono essere presenti in tracce compatibili con le lavorazioni industriali. Nessuna prova di “scie chimiche”. Ammesso che non si sia inventato tutto di sana pianta.